2.0

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quello stesso sabato mattina jeongguk aveva avuto la brillante idea di farsi trovare di fronte casa di taehyung per fargli una sorpresa.

il suo compagno aveva aperto la porta ancora in pigiama, trovandosi di fronte il suo alfa in tutto il suo splendore.

i suoi capelli erano ben sistemati grazie all'applicazione di un gel, al quale, a quanto pare, era sfuggito un ciuffetto che penzolava dolcemente in mezzo alla sua fronte.

indossava una camicia bianca a maniche corte, decorata da uno splendido motivo di carpe koi e un taschino in alto a destra, il quale sfoggiava fieramente il logo "prada".
la suddetta camicia era infilata in un paio di pantaloni neri slim fit, accompagnati da un paio di anfibi del medesimo colore.

quella visione per il cervello di taehyung fu come una secchiata d'acqua fredda, capace di svegliarlo completamente e fargli dimenticare totalmente il sonno.

-oh mio dio, jeonggukie. cosa ci fai qui?- le sue guance si imporporarono nel momento in cui realizzò di trovarsi in pigiama di fronte all'altro ragazzo che al contrario era vestito di tutto punto e quasi volle maledirlo per non averlo avvisato del suo arrivo ma non importa quanto imbarazzato fosse, non era comunque capace di essere arrabbiato con lui.

e se ne rese conto ancora di più quando il braccio avvolto d'inchiostro del cantante, che fino ad allora era rimasto nascosto dietro la sua schiena, uscì allo scoperto, mostrando uno splendido mazzo di gerbere e rose, cogliendolo di sorpresa.

la delicatezza di quei colori entrava in netto contrasto con i disegni scuri che marchiavano la pelle nivea del moro, ma taehyung non ci prestò poi tanta attenzione in quanto fu troppo impegnato a lanciarsi tra le braccia dell'alfa, che prontamente lo afferrò, attento a non farsi sfuggire il bouquet dalle mani.

-spero di non averti infastidito- gli sussurrò all'orecchio, avvolgendolo con la mano libera e accarezzandogli con affetto la schiena coperta dal leggero tessuto di una camicia da notte color crema.

-anche se fosse, ti ho già perdonato- parlò in risposta il biondo, separandosi a malincuore dal più piccolo, con l'intento di accettare quel bel regalo che gli era stato fatto ed annusarne l'odore.
-ti ringrazio molto- aggiunse.
-ma cosa ti porta qui questa mattina?- domandò in seguito, dondolandosi sulle punte dei piedi mentre sorrideva ripensando al dolce gesto del suo alfa che decisamente gli aveva fatto iniziare col piede giusto la giornata.

il moro esitò per un secondo, portando la mano a grattarsi la nuca: improvvisamente l'idea di essersi presentato senza preavviso a casa del suo compagno lo metteva leggermente in imbarazzo.

taehyung lo notò, lo notò come notava ogni cosa, come riusciva a leggere le sue espressioni, i suoi atteggiamenti, come se egli fosse un libro aperto tra le sue mani; e così gli rivolse un sorriso di conforto, un tacito tentativo di invogliarlo a rispondere onestamente.

-volevo invitarti a uscire...per fare colazione. te e storm-
-...e volevo farvi una sorpresa- aggiunse per giustificare la sua presenza improvvisa.

a quel punto il biondo tacque per un momento che a jeongguk parve non finire più, continuando a guardarlo con espressioni che il giovane alfa non era affatto in grado di decifrare, così come i piccoli movimenti che faceva, che probabilmente, se ne avesse saputo qualcosa di linguaggio corporeo, avrebbero anche potuto volergli comunicare qualcosa.

-allora mi permette di andarmi a preparare, mister jeon?- e il suo tono era scherzoso, ma nonostante non potesse guardarsi allo specchio jeongguk sapeva di essere già rosso fino alla punta delle orecchie, decidendo che un semplice cenno di capo affermativo fosse abbastanza come risposta.

slow hands ; kvDonde viven las historias. Descúbrelo ahora