2.2

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prima di tornare a casa di jeongguk, i tre avevano fatto una tappa a casa di taehyung perché egli potesse prendere ciò che necessitava per studiare e un cambio sia per lui che per suo figlio.

e quando finalmente arrivarono, non ci volle molto perché il piccolo stormy e jeongguk crollassero subito nel letto del moro appena vi si adagiarono su.

nel frattempo taehyung si era quindi concesso di studiare un po', e quando decise di aver finito, pensò che fosse opportuno mettersi all'opera per preparare qualcosa di buono a cena per il "suoi due bambini", per cui quando si fece ora di cena, a malincuore si diresse in camera da letto per svegliarli.

quando aprì la porta non poté fare a meno di adagiarsi contro lo stipite per osservare i due dormire tranquilli, un'espressione serena era dipinta sui loro visi e taehyung ne era molto contento.

un momento dopo si stava avvicinando al letto, per poi salirci su anche lui in una posizione tale che il suo corpo e quello di jeongguk racchiudessero quello di storm.

la sua mano si spostò sul viso del suo alfa, cominciando a tracciare sulla pelle della sua guancia dei disegni con la punta dell'indice, il che fece arricciare il naso al minore, regalando all'omega una visione adorabile.

-è ora di alzarsi, alfa- pronunciò con voce bassa e tono dolce e pacato, sorridendo poi non appena gli occhioni di jeongguk si schiusero leggermente.

istintivamente l'alfa ricambiò il sorriso alla sola vista del viso del suo compagno così vicino al suo.

-ho preparato la cena. cinque minuti e scendiamo, okay?- propose, conscio del fatto che sia lui che storm avrebbero protestato sapendo di doversi separare dal letto.

jeongguk annuì semplicemente e per un paio di minuti regnò il silenzio tra i due compagni che non la smettevano di guardarsi e sorridersi, semplicemente godendosi la compagnia l'uno dell'altro.

-tae- almeno finché il moro non richiamò l'attenzione del maggiore.
-posso dirti una cosa?-

taehyung sapeva dove volesse arrivare, ma in quel momento non gli interessava affatto delle sue paure e delle sue insicurezze, era jeongguk del resto taehyung intendeva metterlo al primo posto da quel momento in poi.
-dimmi-

-sono davvero, davvero felice che mi consideri parte della vostra famiglia- ammise con la voce roca mangiata dal sonno, facendo fare una capriola al cuore di taehyung, il cui viso si tinse di una leggera sfumatura di rosso.

-voglio che tu lo sia, jeongguk. per me lo sei già-

e l'alfa sorrise ancora di più se possibile.
-ah, e già che ci siamo, volevo chiederti anche un'altra cosa- non gli bastò altro se non uno sguardo del suo compagno per sapere che poteva continuare.
-stavo aspettando il momento giusto, volevo che fosse tutto perfetto, ma penso di aver capito che con te ogni momento è perfetto così com'è proprio perché sei tu a renderlo tale-

il labbro di taehyung tremò, segno che stesse per scoppiare a piangere e jeongguk allungò la sua mano verso il suo viso per asciugargli quella lacrima fugace.

-quindi...volevo chiederti se volessi essere il mio fidanzato; e ti prometto che ti accompagnerò lungo questa strada e ti aiuterò a superare ogni ostacolo e-- e nemmeno un'altra parola riuscì ad uscirgli dalle labbra poiché furono quelle di taehyung a posarsi sulle sue in un bacio di cui entrambi avevano estremamente bisogno.

ed un bacio divenne due, poi tre e poi quattro mentre taehyung continuava a dargli piccoli baci fugaci sulle labbra non lasciandogli assaporare neanche il sale delle loro lacrime di gioia che erano colate fino a bagnar loro le bocche.

slow hands ; kvWhere stories live. Discover now