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una volta entrato nello studio di registrazione del cantante, taehyung si ritrovò a dover gestire uno storm in preda ad un pianto isterico ed un jeongguk altrettanto turbato che sembrava non volersi calmare.

la prima cosa che fece fu quella di scavare nella sua borsa alla ricerca del ciuccio di storm, per poi darglielo e cominciare a cullarlo tra le sue braccia nel tentativo di calmarlo.

la cosa non passò inosservata a jeongguk, che aveva alzato il capo per assistere alla scena.
-n-non sapevo che usasse il ciuccio- puntualizzò.

allora taehyung sospirò, continuando ad ondeggiare la parte superiore del corpo ritmicamente nel mentre che suo figlio si avviava sulla via del sonno, per poi sedersi accanto al moro sul divanetto presente nella stanza.

-sto cercando di levarglielo, ma spesso è l'unico modo per farlo calmare. ne ha bisogno per rilassarsi quando è troppo stressato, sopraffatto o stanco-
-un po' come ti senti tu, no?- continuò voltandosi verso di lui e trovandolo a mordersi il labbro, dandogli implicitamente ragione.

l'omega posò suo figlio che ormai era caduto in un sonno profondo sul divano accanto a loro, per poi voltarsi completamente verso il suo compagno.

-sei così in gamba, jeonggukie. so che a volte può sembrare che tutti vadano contro di te, ma non c'è motivo di sentirsi così, andrà tutto bene come sempre, supererai anche questa perché sei forte e coraggioso, alfa- taehyung sollevò una mano per andare ad accarezzare dolcemente il suo viso.

cominciò ad accarezzarne ogni parte, dai suoi grandi occhi scuri, al suo grande naso che egli trovava tanto carino, alle sue labbra che parevano due ciliegie mature: rosse, morbide e dolci, fino alle sue guance dello medesimo colore delle labbra, leggermente bagnate da quelle lacrime che erano riuscite a sgorgare dai suoi occhi.
-è una cosa che faccio anche a stormy quando sta tanto male, spero possa funzionare anche con te- spiegò con tono calmo e pacato, continuando poi con quelle dolci carezze sulle orecchie, la fronte e terminando con i suoi capelli.

-mi basti tu a farmi star meglio, ma questo è veramente molto utile- confessò l'alfa facendo arrossire il suo compagno, che abbassò lo sguardo per nascondere il sorrisino che si era inevitabilmente fatto spazio sul suo volto.

jeongguk lasciò cadere il suo capo sulla spalla dell'omega, risposandoci su e lasciando che il suddetto continuasse ad accarezzare le sue ciocche scure.

-andiamo a casa? penso che abbiamo un altro po' di tempo prima che tu debba andare a lavorare- il moro voltò il capo verso di lui alla ricerca del suo sguardo, incontrandolo immediatamente, sporgendo poi il labbro inferiore all'infuori.

-andiamo- sorrise infine taehyung, acconsentendo alla proposta.

forse non erano fatti suoi, forse taehyung non sarebbe dovuto intervenire, forse seokjin l'avrebbe mandato via com'era giusto che fosse, ma nonostante tutti i contro di quello che stava per fare si trovava lì, davanti alla porta dell'appartamento ...

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forse non erano fatti suoi, forse taehyung non sarebbe dovuto intervenire, forse seokjin l'avrebbe mandato via com'era giusto che fosse, ma nonostante tutti i contro di quello che stava per fare si trovava lì, davanti alla porta dell'appartamento dell'alfa.

e poi, jimin hyung l'aveva supportato, quindi si sentiva un po' meno nel torto in quell'impresa che stava per compiere.

taehyung si era sempre vantato di poter leggere le persone con un semplice sguardo e quando seokjin aprì la porta capì immediatamente che qualcosa non andasse.

-oh, buonasera, taehyung-ah. è successo qualcosa?- salutò il maggiore con un sorriso abbozzato; sembrava un po' sconsolato a parere del biondo. jin era una persona molto sicura di sé, ma quel tono così abbattuto e quegli occhi così spenti...sembrava che quella sicurezza si fosse momentaneamente volatilizzata.

-in realtà volevo chiederti come stessi, seokjin-ssi- a quella risposta, l'alfa si spostò per lasciar entrare taehyung, chiudendo poi la porta alle sue spalle.

-p-puoi chiamarmi hyung. e io...credo di star bene. cioè, penso che quello a cui chiederlo dovrebbe essere jeongguk- seokjin si ritrovò un po' preso alla sprovvista da quella domanda, ma cercò di non darlo a vedere.

-jin hyung, non preoccuparti di jeonggukie, ora lui sta bene, ma io sono venuto per te-

seokjin sospirò e lo invitò a sedersi sul divano in soggiorno, accanto a lui.
tentare di nascondersi ora era completamente inutile.

-jin hyung, lo so che c'è qualcosa che non va, e so anche che tu e jeongguk siete molto amici, è inutile buttare all'aria il vostro rapporto per questa cosa, si risolverà tutto. vuoi dirmi cosa non va?-

taehyung era davvero bravo con le parole, si ritrovò a pensare jin; jeongguk, il suo alfa, doveva essere davvero fortunato.

-taehyung-ah, io tengo davvero molto a jeongguk...m-ma io non posso perdere il mio lavoro, non posso proprio- ammise seokjin affranto, coprendosi il viso con le mani.

-so che può sembrare una domanda ovvia, ma perché, hyung? come mai hai così paura?-

-prometti di non dirlo a nessuno, taehyung?- l'alfa alzò finalmente il capo e gli bastò scambiare un solo sguardo con il biondo per essere sicuro della risposta alla sua domanda.

per cui, seokjin sospirò ancora una volta e tentò di accumulare abbastanza coraggio per cominciare a parlare.
-taehyung questo lavoro è molto importante per me, è l'unica cosa che rende fieri i miei genitori, hanno fatto un sacco di sacrifici per far sì che io sia dove sono ora e non posso buttare all'aria i loro sforzi, capisci? li deluderei- e di nuovo assunse la posizione di prima, nascondendo il viso tra le braccia e stavolta taehyung non riuscì a capire se stesse cercando di impedire a qualche pensiero intrusivo di entrare o a qualcosa di troppo segreto di uscire.

dopo qualche minuto rimasto a contemplare, l'omega giunse ad una conclusione e decise di rompere quel silenzio che si era creato.
-hyung-ah...hai mai pensato che forse dovresti smettere di fare ogni cosa per rendere felici gli altri e provare a rendere felice te stesso?-

hai mai pensato che forse dovresti smettere di fare ogni cosa per rendere felici gli altri e provare a rendere felice te stesso?-

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il mattino dopo, la tensione all'interno dello studio si poteva tagliare a fette con un coltello.

jin si sentiva parecchio in soggezione, il che era una avvenimento davvero insolito.

la situazione peggiorò quando fece il suo ingresso jeongguk: l'alfa camminava a passo spedito con mascella serrata e pugni stretti, guai a chi gli avesse ostacolato il passaggio.

-j-jeongguk...non ci sono taehyung e storm?- chiese ovvio seokjin, giusto per iniziare una conversazione col più piccolo, che però non voleva proprio saperne.

-no- rispose infatti freddo e lapidario.

seokjin sospirò.
-gguk-ah, io...- provò nuovamente a parlare, ma lo sguardo truce di jeongguk non glielo permise.

per non deludere i suoi genitori aveva deluso tutti i suoi amici, taehyung aveva ragione.

-seokjin hyung, se non ti dispiace non vorrei perdere altro tempo: devo parlare con il nostro capo-

a quelle parole seokjin spalancò gli occhi: qualsiasi cosa volesse fare non avrebbe portato a nulla di buono e ne era certo.
-a-a che proposito?-

-puoi stare tranquillo, hyung. non voglio che tu perda il lavoro a causa mia, per cui ho preso la mia decisione: sto andando ad annullare il mio contratto-

slow hands ; kvDove le storie prendono vita. Scoprilo ora