2.4

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finalmente, dopo diverse ore, i due compagni erano tornati a casa, sereni e contenti di aver trascorso una bella serata, taehyung con un anello a decorargli l'anulare, elettrizzati ed irrequieti come una giovane coppia di liceali che passavano del tempo l'uno con l'altro.

-sai di crema chantilly-

e finalmente al sicuro da sguardi indiscreti, i due compagni si erano concessi di mettersi a proprio agio l'uno con l'altro, di dedicarsi quelle piccole affezioni e quei tocchi leggeri che l'intimità di casa gli permetteva.

-e tu sai di lemon curd- aveva risposto l'omega, mentre si abbandonava al tocco dell'altro e assaporava ancora una volta le sue dolci labbra che avevano assunto il sapore intenso della crema al limone della crostata che l'alfa aveva ordinato come dessert al loro appuntamento.
-ne ho una voglia matta ora che ci penso- continuò, unendo ancora una volta le loro bocche e approfondendo il bacio, ma si arrestò in men che non si dica quando percepì jeongguk irrigidirsi sotto le sue dita.

-v-va tutto bene? ho fatto qualcosa di sbagliato?- balbettò preoccupato, cercando gli occhi dell'alfa con i suoi, ma invano.

aveva paura. un'enorme paura di fargli del male, di andare troppo oltre, di commettere uno sbaglio e di rovinare tutto quello che avevano costruito insieme, di mandare a monte tutta quella fatica e tutti quei sacrifici.

ma come al solito, i suoi pensieri erano troppo rumorosi e taehyung aveva capito perfettamente cosa lo turbasse con una semplice e fugace occhiata.

-prima sembravi così sicuro di te, jeonggukie. ora che ti prende?- scherzò tentando di sdrammatizzare almeno un minimo, ma quando si accorse che ciò non era andato a buon fine e che l'alfa stesse ancora torturandosi con quei pensieri negativi, tornò serio.
-jeongguk-ah, non c'è nulla di cui aver paura. non c'è alcuno sbaglio che tu possa commettere. siamo solo io e te, alfa- concluse in un sussurro, afferrando dolcemente le mani insicure e tremolanti del compagno, per portarle a sbottonargli il primo bottone della camicia.

-io mi fido di te, tu ti fidi di me?- soffiò sul suo collo, per poi baciare quella delicata porzione di pelle, facendogli venire la pelle d'oca.

allora jeongguk abbassò lo sguardo incontrando gli occhi languidi dell'omega, che lo invitavano ad andare oltre, luccicando nel buio della stanza da letto. e il suo lupo fremeva; inspirò profondamente il suo odore, percepiva le sensazioni il triplo più forte e ciò bastò per far liberare un intero sciame di farfalle nel suo stomaco.

-marchiami, alfa- e quelle parole gli giunsero come un suono ovattato alle orecchie, mentre la sua luna lo guidava verso il suo collo esposto e si inebriava di quel profumo afrodisiaco che in quel momento in particolare emanava.

vi strusciò il naso, lo annusò ancora una volta e vi posò dolcemente le labbra.
il sospiro che fuoriuscì dalle labbra di taehyung in seguito fu il segnale che lo spinse a compiere il prossimo passo, a spalancare le fauci e per la gioia di entrambi, dopo innumerevoli attimi passati a desiderare quell'istante, affondare i denti nelle carni morbide e tenere del suo omega.

————

taehyung aveva constatato che il suono delle russa di jeongguk potevano tranquillamente entrare nella classifica dei suoi suoni preferiti.

non erano rumorose, erano dolci, calme e serene e taehyung avrebbe voluto ascoltarle per ore mentre continuava ad accarezzargli la pelle nuda dell'avambraccio.

erano faccia a faccia ma jeongguk era ancora nel mondo dei sogni, eppure taehyung non sarebbe neanche azzardato a svegliarlo, troppo impegnato ad analizzarlo mentre dormiva e a godersi quella splendida visione del suo alfa sereno e privo di alcuna preoccupazione.

riuscì a resistere qualche altro secondo, ma ben presto non riuscì più a trattenersi dal baciargli quell'adorabile neo proprio sotto la bocca, per poi far combaciare le sue labbra con quelle dell'alfa, sospirando beato a quel perfetto incastro.

si allontanò da lui per guardarlo ancora e fu estremamente felice di vedere ancora il suo viso rilassato e gli occhi serrati: dormiva come un sasso.

allora taehyung decise di lasciarlo dormire e di alzarsi per andare ad arrangiare una colazione in cucina.

attraversando il salotto venne però distratto dal suo riflesso nello specchio e il marchio più che evidente nell'interno collo, accompagnato da un'altra serie di segni rossi e violacei che gli decoravano la pelle.

sarebbero stati molto difficili da coprire, pensò.

-perché devi coprirli?- domandò una voce poco lontana da lui con tono sconsolato e triste, che si rivelò essere, ovviamente, di jeongguk, che era riuscito ad udire chiaramente i suoi pensieri e che si presentò poi alle sue spalle, circondandogli la vita con le braccia.

-perché devo lavorare, jeonggukie- rispose divertito il biondo, appoggiandosi contro il petto dell'alfa.
-e non posso farmi vedere così-

-ma almeno così possono sapere che sei mio- soffio dolcemente sulla sua pelle, proprio nel punto in cui la forma dei suoi denti stava cicatrizzandosi.
-perché ora sei il mio omega, giusto?-

taehyung chiuse gli occhi, lasciandosi scivolare quelle parole nella mente: "il suo omega". gli infondevano una certa sensazione di fierezza, orgoglio e pace, per cui tenne gli occhi chiusi ancora per un po' , quasi come per assaporarle meglio.
dopodiché l'omega si voltò e lo guardò dal basso, spostando poi lo sguardo sul suo di marchio, che il suo compagno gli aveva pregato di fargli la notte prima.

-e tu sei il mio alfa- annuì.

allora jeongguk, lo prese in braccio di scatto da sotto le cosce, cogliendolo di sorpresa e lasciando poi una serie di baci rumorosi su tutto il suo viso, arrivando infine alle labbra, dove si soffermò per qualche secondo in più.

-sono...davvero felice- borbottò dopo aver nascosto il viso nell'incavo del suo collo, al che taehyung sorrise per quanto lo trovasse adorabile e gli lasciò un bacio tra i capelli mentre li accarezzava con la mano con la quale non si stava tenendo ancorato al corpo del più piccolo.

era tutto così bello e perfetto, uno di quei momenti da fotografare o dipingere ed incorniciare, uno di quei momenti a cui si sarebbe facilmente abbinata una melodia suonata al pianoforte, un crescendo di suoni e sensazioni felici.
taehyung avrebbe voluto che non finisse mai.

-ho fame- mormorò però l'alfa, con il capo ancora nascosto nel suo collo, scatenando una risatina da parte dell'omega.

-preparo la colazione?-

-la colazione la sto già stringendo tra le mie braccia- affermò senza esitazione il moro in risposta, sorprendendo parecchio l'altro, che afferrò il suo viso in un gesto fulmineo, costringendolo a guardarlo negli occhi.

-e da dove viene tutta questa audacia, sentiamo?- domandò divertito, felice di vedere anche il naso leggermente tinto di rosso di jeongguk, che tentò di scacciare un sorriso imbarazzato mentre alzava le spalle per rispondere a quella domanda.

-h-hai da fare stamattina?- balbettò poi, spostando lo sguardo verso il basso ancora una volta, ma cominciando nel frattempo ad accarezzare il corpo di taehyung, coperto solamente da una camicia che era sicuramente sua.

-non fino a mezzogiorno- rispose il maggiore dolcemente, cercando invece i suoi occhi disperatamente, portando una mano a sistemargli una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

jeongguk inspirò, annusando l'odore del suo omega, avvolto dai suoi vestiti pregni del suo di odore, e rabbrividì alle sensazioni che ciò gli faceva provare, e taehyung se ne accorse.

-quindi...- riprese a parlare, spostando la mano libera sotto il mento dell'alfa, alzandogli il capo visto che a quanto pare l'alfa era fin troppo timido per farlo da sé, e la cosa gli piaceva fin troppo.
-penso ci sia abbastanza tempo per la colazione-

slow hands ; kvWhere stories live. Discover now