Capitolo 45

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La faccia di Michela era pallida come il suo maglioncino, mentre Lucia teneva la bocca spalancata.

Il mio respiro si era fatto sempre più veloce, la mia ansia saliva di secondo in secondo. La mia immaginazione mi aveva messo di fronte due possibili scenari: o si sarebbero messe a ridere, o mi avrebbero presa per pazza.

Invece, dopo una risata iniziale in cui mi additarono come quella sempre fantasiosa e scherzosa si erano ammutolite. Non spiccicavano parola, entrambe esterrefatte, confuse.

Mi avevano creduta, quella cosa sconvolgeva più me di quanto io non avessi sconvolto loro.

Eravamo nella mia macchina, ce le avevo portate alla ricerca di un po' di privacy subito dopo colazione. Edoardo era fuori, poggiato al palo della luce, scrutava in lontananza ma sapevo che aveva sentito tutto.

-Ragazze dite qualcosa per cortesia.- dissi io non riuscendo più a reggere il silenzio.

-Per carità, tesoro, avevo capito che c'era qualcosa di strano sotto, ma questo...- disse Lucia, non riuscendo a terminare la frase, mentre con le mani disegnava in aria la sua incredulità.

-Io, cioè, come si fa a credere a una cosa del genere...però tornano molte cose.- Michela farneticava, come se avesse preso un forte colpo in testa.

-Mi credete?- chiesi io, alla fine.

-Ni?- dissero all'unisono le due ragazze.

-Ovviamente posso dimostrarvelo, tutto quello che ho detto è vero. Ma non ve l'ho detto per traumatizzarvi o gongolare. Io sarei davvero onorata se voi voleste venire giù al mare tra due settimane...praticamente avverrà una cerimonia, una sorta di ingresso ufficiale nel branco.- dissi evitando accuratamente di definirla Unione, troppo simile a matrimonio per i miei gusti.

-Tu cosa?- chiese Michela, ancora troppo agitata.

-Ci vorresti lì con te? Davvero?- chiese Lucia, da sempre sostenitrice del fatto che io fossi un'anima solitaria, una ragazza che preferiva vivere i propri momenti senza altri ad assistere.

-Si, mi piacerebbe davvero tantissimo.- dissi io rendendomi conto di sembrare davvero troppo smielata e arrossendo di conseguenza.

-Oh tesoro, certo che ci saremo, vero Michela?-.

-Certo Marghe, non mancheremmo mai per una cosa che per te è così importante.- disse la ragazza bionda, lasciandosi sfuggire una lacrima di commozione.

-Non cominciare a piangere perché sennò qui non ci ferma nessuno!- dissi io, cominciando a sentirmi gli occhi velati.

Ed eccole, tre ragazze che si abbracciavano in macchina piagnucolando come liceali.

******

Avevamo deciso che sarebbero scese la settimana successiva, a tre giorni esatti dalla nostra Unione. Speravo che non sarebbero scappate a gambe levate alla vista del primo lupo.

Io ed Edoardo eravamo già scesi al mare, ci eravamo sistemati e passavamo le giornate in ansia. O almeno io le passavo in ansia, lui ogni giorno aveva un sorriso sempre più smagliante.

Io scappavo spesso da casa nostra, presa di mira sempre da più membri del branco e me la svignavo al campo delle Mezzane. Li mi allenavo nel combattimento corpo a corpo. Tutto ciò aveva un che di liberatorio.

-Devi stare più dura sull'addome Margherita, così riuscirai a mettere più forza nelle braccia.- mi disse Francesca.

Io annuii e provai a mettere in pratica i suoi consigli. Con un pugno affondai nella morbida carne di Roberto, che emise un lieve sbuffo.

-Ecco così!- disse Francesca felice, prima di guardare Roberto per assicurarsi che stesse bene.

-Okay meglio che la smetta, sennò Luigi me la farà pagare cara.- dissi io guardando il ragazzo che si teneva una mano sulla pancia, sul viso un ghigno divertito.

-Sei diventata più forte, Marghe! Si vede che ti alleni molto con Edoardo.- disse lui alzando un sopracciglio e facendo un sorriso sghembo.

-Riccardo!- esalai io -forse dovremmo allenarci ancora un po'.-.

Aurora e Francesca si stavano sbellicando dalle risate, sedute in terra battevano le mani sulla polvere rossastra.

Mi faceva piacere vedere Aurora felice, il padre era ancora disperso ma da quando eravamo tornati aveva ripreso ad essere come prima.

Una volta finito l'allenamento accompagnai Aurora a casa, dove restai per sfuggire agli sguardi curiosi dei lupi che erano a casa di Edoardo e anche per aiutare Bianca, la madre, con la cena.

-Tesoro! Ti sei rimessa subito al lavoro eh?- chiese appena mi vide entrare in casa, Aurora dietro di me scappó subito in camera sua.

Io la guardai un momento stranita e poi riposi l'attenzione su sua madre.

-In questi giorni ha un diavolo per capello, è molto agitata.- disse Bianca, non riuscendo a rimanere solare.

-Volevo sapere come stessi.- le dissi io, avvicinandomi e poggiandole una mano sul braccio.

-Sto meglio, grazie per l'interessamento. So che Dante sta bene, lo sento. Solo che non capisco cosa sia successo. Lui non può aver tradito questa famiglia, suo figlio!- disse infervorandosi e lasciando che i suoi occhi si velassero di lacrime a stento trattenute.

-Mi dispiace moltissimo per questa situazione.- dissi io non potendo fare altro che sentirmi in colpa.

-Oh tesoro, non pensare neanche per un momento che questo sia colpa tua. Non è colpa di nessuno se tu sei la Compagna di mio figlio, è così e basta.- disse lei posandomi le mani sulle spalle.

-Se c'è qualunque cosa che possa fare, per te o per i tuoi figli, dimmi pure. Mi fa piacere rendermi utile.- dissi cercando di trovare conforto nelle mie stesse parole.

-Fai già tanto per loro senza rendertene conto, ma se vuoi puoi aiutarmi a preparare le verdure per stasera, se vuoi puoi restare a cena qui da noi oppure te ne darò un po' da portare a casa tua.- disse lei gentilmente, guidandomi fino in cucina dove vidi peperoni e melanzane già lavati pronti per essere tagliati e cucinati.

Casa tua. Sorrisi sentendo il mio cuore mancare un battito. A causa mia lei non aveva un marito ma mi aveva accettato completamente nella sua vita e in quella dei suoi figli.

Pensai a quello che mi aspettava a casa mia e optai per restare a cena da loro, Edoardo non si sarebbe nemmeno accorto della mia assenza, con tutti i ragazzi che gli sciamavano intorno. Gli mandai un messaggio dicendo che sarei rimasta a casa di sua madre per cena e lui mi rispose dicendo che avrebbe ordinato delle pizze per se' e per gli altri, ma che se ne sarebbero andati massimo per le 23.

Sarei potuta tornare a casa per quell'ora senza dovermi sentire chiamare Nuova Luna, Compagna e senza dover sentire nominare ancora parole come Unione e Alfa.

Mi misi con spensieratezza ad affettare le verdure.

^^^^^^

Ciao ragazz*!

Come va? Cosa ne pensate della storia di Edoardo e Margherita?

Volevo informarvi che ho ripreso le lezioni all'università e quindi non riuscirò a caricare i capitoli in modo ordinato. Spero comunque di riuscire a caricarli abbastanza spesso.

Grazie per il vostro sostegno♥️

Lupo di mareWhere stories live. Discover now