Capitolo 60

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Quasi svenni dalla gioia quando li vidi arrivare. I tre branchi alleati si schierarono ai nostri fianchi e avanzarono accerchiando i branchi nemici. In quel momento, in mezzo al più totale caos, sentii Edoardo nella mia testa.

"Ho bisogno che tu scenda, so che non ce la fai, ti porterà mia sorella ma mi devo far sentire da tutti i miei branchi."

Disse con voce apprensiva ma decisa, la voce dell'Alfa dei sette branchi.

Senza aspettare la mia risposta mi si avvicinò Aurora, con non poca difficoltà mi adattai alla sua schiena, quasi sdraiandomi su di lei.

Poi vidi il grande lupo rosso accostarsi al suo secondo e ululare con quanto più fiato aveva in gola.

Stava richiedendo l'inchino di tutti i lupi al suo cospetto, lui era il più grande e più forte tra di loro, gli altri si sarebbero dovuti inchinare.

Inizialmente erano tutti titubanti, se si fossero inchinati solo gli alleati sarebbero stati preda facile degli altri ma Cole lo fece per primo. Un inchino profondo e si unì al suo leader in modo che si sentisse in tutta la radura.

"È un comando, sta chiedendo a tutti di inchinarsi. Chi non lo farà lo starà sfindando apertamente. Ma solo un Alfa minore può ambire ad uno scontro uno a uno con Edoardo."

Il mio cuore manco un battito.

"Che stai dicendo Aurora?"

"Edoardo sfiderà qualunque alfa si rifiuti di inchinarsi a lui. Ora che ha la superiorità numerica non vuole che i lupi degli altri branchi muoiano per colpa dei loro alfa minori. Sta chiedendo loro di tirarsi indietro."

Piano piano anche Aurora si inchinò e ululò, intonandosi con gli altri.

Inizialmente solo i lupi dei branchi alleati abbassarono la loro testa sul terreno sporco di sangue ma poi, lentamente anche nelle file nemiche cominciarono a scendere i musi verso terra.

Era uno spettacolo macabro, Edoardo avrebbe sfidato gli alfa minori che non si fossero inchinati. Volevo scendere da Aurora e correre da lui ma non ero abbastanza stabile neanche per stare seduta, figurarsi in piedi.

Cercai di raggiungerlo tramite il legame ma con scarsi risultati. Il suo ululato vibrava anche attraverso di esso.

Alla fine, tutti i lupi si erano inchinati. Tutti i lupi tranne uno. Un lupo si ergeva sugli altri, ringhiando e scoprendo i canini. Quasi volesse mordere i lupi del suo stesso branco.

Lo sapevo anche se non l'avevo mai visto in quella forma, quel lupo era Alberto. Edoardo avrebbe dovuto sfidarlo.

Non mi sarei preoccupata normalmente, Edoardo era grande quasi il doppio e inoltre era più forte ma aveva partecipato alla battaglia e per quanto non avesse riportato grosse ferite era pieno di tagli ed era molto stanco. Lo sentivo fino nelle ossa.

Alberto invece aveva lasciato andare avanti i suoi lupi e si era nascosto nelle ultime file. Sapeva che Edoardo avrebbe fatto questa mossa, sapeva che non avrebbe rinunciato a nessun'altra vita a parte la sua o quella del suo sfidante.

I lupi si rialzarono e cominciarono a girare in tondo andando a formare un cerchio di terra libera tra i due sfidanti. Non ero pronta a vedere quello spettacolo.

"Edoardo, ti prego non farlo."

Dissi quasi piangendo, mentre ero stesa sulla schiena di Aurora.

"Mi dispiace ma devo, è il ruolo dell'Alfa proteggere il suo branco. Ed è quello che sto facendo."

Aurora si mosse e si avvicinò al limitare del cerchio, accanto a lei si stagliavano Cole, Luigi ed Erika. Dietro di noi si trovava un altro lupo rosso, ma con un pelo più spento e grigiastro, Guido.

Il naso freddo di Luigi mi toccò il fianco, come per augurarmi buona fortuna.

Fissai i miei occhi davanti a me, nel blu profondo del grande lupo che si stagliava al centro del cerchio.

Alberto, con la pelliccia marrone arruffata, ringhiava infastidito davanti a quella scena. Io era la sua debolezza ma anche la sua forza. La nostra Unione lo aveva reso più potente, il diventare Alfa lo aveva reso più grande e prestante.

In quei secondi di silenzio assoluto, in cui neanche il bosco faceva il minimo rumore, si senti distintamente la corsa di una persona avventata.

Chi diamine correva in un bosco a Novembre inoltrato?

Mi girai con non poca fatica e individuai la persona. Mi si gelò il sangue nelle vene. I lupi accanto a me si girarono rimanendo sbigottiti. Edoardo invece non muoveva un muscolo, guardava fisso Alberto, ma sapevo che era a conoscenza di chi fosse arrivato.

-Giù le zampe da mio figlio!- gridò Dante, al di fuori del cerchio di lupi, mentre avanzava cercando di farsi spazio tra di loro.

-No!- dissi io con voce roca, ma abbastanza forte perché mi potesse sentire.

Edoardo non poteva distrarsi e quella si che era una distrazione.

Nonostante tutto Dante oltrepassò i lupi, nessuno si mosse. Edoardo non aveva dato ordine di tenerlo lontano.

"Edoardo digli di bloccarlo"

Le parole mi ritornarono indietro come se avessero sbattuto contro un trampolino.

Il grande lupo rosso cominciò a ringhiare, Alberto si preparò all'attacco mentre Dante raggiungeva il limitare del cerchio.

Non riuscivo a capire cosa stesse succedendo. Edoardo non poteva pensare a suo padre in quel momento, lo capivo. Ma Cole avrebbe dovuto farlo per lui.

-Come osi! Alberto, non sfidare il tuo Alfa.- disse urlando ancora una volta Dante, probabilmente voleva solo l'occasione di dimostrare che fosse ancora dalla nostra parte.

Non poteva trasformarsi, non poteva partecipare alla battaglia. Cercava in qualche modo di evitare che il figlio si facesse male. Anche se era abbastanza inutile.

-Aurora, avvicinati a tuo padre, non voglio che si metta nei guai. Mai mettersi tra due cani che litigano.- dissi con l'ultimo accenno di forze, mentre vedevo Dante allontanarsi dal cerchio di lupi verso l'interno.

Sentivo che i miei sensi stavano per abbandonarmi ma non potevo perdermi l'ultima parte della battaglia, non potevo abbandonare Edoardo proprio in quel momento. Così mi morsi le labbra quando Aurora urtò la mia caviglia contro un lupo, lasciando che una fitta di dolore mi travolgesse, ma non fiatai minimamente.

Vidi Alberto spiccare un salto, Edoardo pronto a difendersi. La traiettoria del lupo grigio non era corretta però, era spostata verso la destra di Edoardo. Non lo avrebbe mai preso.

Nonostante questo mantenne le fauci spalancate, Edoardo si spostò a sinistra e si girò, appena in tempo per vedere l'alfa minore stringere le sue fauci attorno al collo del padre.

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