Capitolo 48

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Stavo aspettando appoggiata al cofano della macchina. Le mie amiche sarebbe dovute arrivare già da 20 minuti, ma ancora nessuna traccia di loro. In fin dei conti erano sempre in ritardo.

Sentii in lontananza il rumore di un motore è poco dopo ruote che calpestavano i ciottoli della strada sterrata. Erano arrivate.

Scesero dalla macchina che ancora il motore di stava spegnendo e mi saltarono addosso urlando.

-Margheeee!- dissero all'unisono, saltellando.

-Dai ragazze, sembra che non ci vediamo da mesi, la settimana scorsa ero con voi.- dissi io infastidita da tutto quell'affetto.

Mi pentii appena vidi il broncio disegnarsi sui loro volti e mi costrinsi a sorridere, in fin dei conti le avevo volute io li.

Andarono subito al retro della macchina dalla quale tirarono fuori due valigie, sarebbero rimaste 5 giorni ma si erano portate dietro talmente tanta di quella roba che avrei quasi detto 1 mese.

Scuotendo la testa affranta presi una borsa grande quanto me e le accompagnai in casa. Per l'occasione avevamo spostato il divano e il tavolino e avevamo gonfiato un materasso matrimoniale per loro, lo spazio era poco.

-Dov'è il tuo bel ragazzo?- chiese Lucia ridacchiando.

-Se l'è svignata poco fa, è andato con un suo caro amico a discutere...di alcune cose.- dissi io mordendomi la lingua.

Quella mattina era uscito per andare a casa di Cole e discutere di ciò che sarebbe successo dopo la nostra Unione. Il Patto sarebbe stato sciolto e i branchi si sarebbero schierati da una parte o dall'altra. Sicuramente non volevo che le mie amiche sapessero che di lì a poco avrei affrontato una guerra.

-Com'è andato il viaggio?- chiesi cambiando in fretta argomento.

-Bene dai, nonostante guidasse Lucia siamo arrivate, no?- disse Michela.

Conoscendo la sua guida spericolata, non le davo tutti i torti.

Lucia si girò e mi fece una linguaccia.

-Ma quindi, dormiremo tutte insieme al tuo ragazzo-lupo eh?- disse Lucia, passandosi la lingua sul labbro superiore.

-Lucia!- gridai io -Se vuoi posso sempre prenotarti una camera in albergo eh.-  dissi sulla difensiva mentre le mie due amiche mi guardavano e non riuscivano a trattenere una risata.

Michela le si avvicinò e le diede un batti cinque. Io alzai gli occhi al cielo, esasperata dopo appena 5 minuti.

-Forse è meglio che ci vada io in albergo.- dissi sedendomi sul divano e osservando le due alle prese con le valige.

-Allora che facciamo di bello oggi? Quando ce lo fai vedere l'abito per questa cerimonia?- disse Michela agitata come un bambino a Natale difronte ai doni.

-Oggi- dissi lentamente -oggi andiamo a pranzo con Edoardo, Cole e Erica. Poi nel pomeriggio posso, se vi comportate bene, portarvi a vedere il mio abito da Rebecca.-.

Le due batterono le mani all'unisono, enormemente felici di poter partecipare a quelle giornate e assolutamente determinate a renderle un inferno per me.

******

-Allora- disse Cole, guardando storto le mie accompagnatrici -Margherita non mi ha parlato molto di voi, ora sono curioso.-.

Loro si girarono verso di me sorprese e con un'accusa negli occhi.

-A mia discolpa l'ho conosciuto ieri.- dissi marcando con la voce "ieri".

Mi poggiai allo schienale della sedia a casa di Cole mentre ascoltavo con un solo orecchio la conversazione al tavolo da pranzo.

Le briciole di pane erano ovunque, dato che lo aveva tagliato Michela con la sua assoluta non capacità. Avevamo mangiato primo e secondo, Edoardo si era alzato accompagnando Erica per prendere il dolce in cucina.

Osservai attentamente gli occhi di Cole, erano davvero di un colore strano, tra il celeste e il bianco. Sembravano quasi grigio chiarissimo.

-Marghe?- disse Lucia dandomi una spallata.

Io mi voltai verso di lei, con aria assolutamente persa.

-Scusate mi ero eclissata, che stavate dicendo?- chiesi ancora presa dai miei pensieri.

-Cole ha detto che la serata della vostra...mmh come l'hai chiamata?- chiese Lucia a Cole.

I miei occhi saettarono all'istante verso il ragazzo dagli occhi grigi, fulminandolo per non farlo parlare.

-Ehm, io l'ho chiamata...cerimonia, assolutamente cerimonia.- disse lui, con un'espressione leggermente confusa.

-Mmmh, non mi pare. Comunque ha detto che dopo andrete in albergo.- disse Lucia ammicando.

-Beh- dissi io stringendomi nelle spalle -qualcuno ha invaso casa nostra.-.

Scoppiò una risata generale mentre Edoardo e Erica facevano ritorno dalla cucina con due vassoi di pastìccini. Lo sguardo dagli occhi azzurri si fissò nei miei con una domanda disegnata all'interno.

-Cosa state ridendo tutti quanti?- chiese poggiando i vassoi a tavola e sedendosi accanto a me.

-Niente di che.- risposi io sporgendomi per dargli un casto bacio sulle labbra.

Un coro stupito accompagnò quel momento, le mie amiche non mi avevano mai vista baciare un ragazzo di fronte a loro. Quando mi girai gli feci la linguaccia, cercando di far svanire l'imbarazzo.

In pochi secondi spazzolammo tutti i dolci e poi mi alzai per aiutare a rimettere in ordine.

-Non pensarci neanche, Nuova Luna. Vai pure con le tue amiche a fare quello che volete, ma non starai qui ad aiutarmi a pulire.- disse Cole, indicando con la testa la porta.

Io alzai gli occhi al cielo platealmente e sbuffai.

-Erica vi accompagnerà- disse Edoardo, guardandomi con una scintilla di sfida negli occhi.

Io annuii senza dargli soddisfazione e me ne andai seguita da Michela, Lucia e Erica.

-Bene ragazze, volevate vedere il mio vestito? Mi sembra il momento adatto.-.

-Nuova Luna?- chiese Michela avvicinandomisi.

Io mi strinsi nelle spalle, cercando di essere indifferente.

-È così che mi chiamano.- dissi prendendo in mano il cellulare per avvertire Aurora che stavo andando da Rebecca a provare nuovamente l'abito.

Avevamo dovuto fare delle modifiche dato che le temperature si erano abbassate di molto ma la cerimonia si sarebbe comunque tenuta all'aperto.

Quando arrivai alla porta di Rebecca bussai piano. In una casa con un lupo si sente ogni minimo rumore.

Dopo poco meno di 5 secondi Guido aprì prontamente la porta, con un ampio sorriso sul viso.

Erica chinò subito il capo in segno di rispetto, mentre io ricambiai il sorriso ma poi abbassai subito lo sguardo. Non mi sarei mai sognata di sfidarlo.

-Ragazze, entrate pure. Voi dovete essere le amiche di Margherita. È un piacere conoscervi, davvero.- disse porgendo la mano per stringerla.

-Lui è il nostro Alfa.- dissi io, per chiarire loro come comportarsi.

-Non preoccuparti Margherita, non le sbranerò solo perché mi guardano negli occhi.- disse lui, facendo loro l'occhiolino.

Dalle facce pallide e smunte delle mie amiche mi resi conto che non avevano apprezzato più di tanto la battuta.

-Guido, stai spaventando le nostre ospiti, lasciale in pace per cortesi.- la voce dolce di Rebecca ci raggiunse mentre scendeva là scale.

-Buongiorno Rebecca, scusaci per l'invasione.- dissi io sorridendole.

-Vieni tesoro, venite pure. Andiamo di sopra dove il mio Compagno non vi possa importunare. Il tuo abito è pronto cara Margherita. Devi solo provarlo.-.

Salimmo le scale in religioso silenzio e entrammo nella camera dove avevo già più di una volta indossato l'abito dell'Unione.

Quando le ragazze lo videro, abbinato alla giacca pesante nella stessa tonalità di magenta, rimasero a bocca aperta. Era davvero un bellissimo abito.

Lupo di mareWhere stories live. Discover now