𝟐𝟓. Quel sorriso

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Il capitolo stava uscendo parecchio lungo, oltre le 7000 parole

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Il capitolo stava uscendo parecchio lungo, oltre le 7000 parole. Dato che è un periodo difficile per me, soprattutto nel continuare con le mie abituali attività (tra cui scrivere), ho deciso di spezzarlo a metà, permettendovi così di goderne almeno 6000 parole di ciò che avevo scritto da almeno un mese, di cui però non riuscivo più a pubblicare. Spero che il capitolo vi piaccia, fatemi sapere cosa ne pensate! ☻♥ [Fatemi sapere per eventuali errori grammaticali, l'ho corretto frettolosamente e con poca concentrazione, scusatemi]

SOOYUN

Lunedì 22 Marzo 2021

Non penso di aver mai avuto così tanta agitazione come la ebbi quel lunedì mattina, seduta al mio banco con la penna stretta tra le mie dita tremanti e il cuore che batteva a mille; non seppi però dire se fosse per la paura o per l'estrema emozione. Quella era la prima volta che mi presentavo preparata per un test in classe, non era mai successo prima. Una mano che reggeva il foglio pieno di domande comparve sotto i miei occhi, sollevai la testa per incontrare nientemeno che le iridi scure e confortevoli di Seokjin. Lui non poteva sapere quanto avessi studiato il giorno prima, quanto avessi faticato nel cercare di assimilare tutti quei concetti che mai avrei pensato potessi memorizzare. Lo capii dal suo sguardo e dalle sue sopracciglia leggermente incurvate verso il basso: mi guardava con il timore che fossi impreparata anche questa volta, ma allo stesso tempo con grandi aspettative.

Era questa la grande differenza tra Seokjin e tutti gli altri professori: lui non smetteva mai di sostenermi e incitarmi a fare meglio. La massa di professori assegnati alla mia classe si divideva in due grandi gruppi, tra chi viveva la sua vita senza badare a me e lasciandomi completamente abbandonata a me stessa e chi dava per scontato il mio progressivo fallimento scolastico. Infine, c'era Seokjin, estraniato da tutta quella massa di bigotti, l'eccezione dell'intera istituzione istruttiva. Lui, come Taehyung, credeva ancora in me. Anche Jungkook ora credeva in me.

Ed io, con tutte le capacità e conoscenze a mia disposizione che Jungkook mi aveva assicurato di possedere, non potevo deluderli.

Lanciai una veloce occhiata a tutte le varie domande e mi ritrovai a tirare internamente un sospiro di sollievo quando realizzai di conoscerne incredibilmente tutte le risposte. Partito il tempo che ci era concesso prima di abbassare le penne e consegnare, mi misi subito al lavoro. Pescai da ogni angolo della mia mente la massima concentrazione di cui necessitavo per scrivere qualsiasi cosa ricordassi, cercando di rispondere nel modo più corretto possibile. L'ora passò molto in fretta, non fu come tutte quelle volte che restavo a fissare il foglio vuoto fino a quando non sarebbe suonata la campana. Era incredibile quanto il tempo potesse essere significativamente relativo, era spaventosa la velocità con cui mi scorreva davanti agli occhi nei momenti in cui ne avevo più bisogno senza che io potessi fermarlo e quanto, invece, risultasse lento in quegli istanti in cui volevo finisse il prima possibile. Riuscii in tempo a scrivere le ultime cose prima che il professore battesse le mani intimandoci a posare le penne sul banco, per poi passare a ritirare tutte le verifiche banco dopo banco.

INFINITY | J.JkWhere stories live. Discover now