𝟑𝟕. Tutti degli ipocriti bugiardi

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"Tutti giudicano, nessuno cerca di capire."

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SOOYUN


Domenica 28 Marzo 2021

Una strana sensazione continuava a martellarmi la testa e mi ritrovai a mugolare infastidita. Rimasi tuttavia ferma, con gli occhi chiusi e in attesa che quel fastidio sparisse da sé ma, quando vidi che sembrava non volersene proprio andare, decisi di provare ad aprire gli occhi e poter così vedere da cosa potesse essere causato questa fastidiosa sensazione. Strizzai le palpebre, sbattendole varie volte prima di schiuderle e scontrarmi con il totale buio. Allora li aprii del tutto, ma anche quando ebbi ampia visuale di ciò che mi circondava vidi il vuoto assoluto. Non c'era niente e nessuno vicino a me e mi ritrovai a corrugare le sopracciglia stranita quando, sollevando la schiena per mettermi seduta, constatai di trovarmi a terra, su un duro pavimento altrettanto scuro. Ma cosa?

Puntai lo sguardo di fronte a me nel tentativo di intravedere anche solo una minuscola ombra o figura che potesse confermarmi di star immaginando tutto, perché questo non poteva essere reale. Ero come finita in un'altra dimensione, vuota e sconosciuta. Mi sollevai da terra facendo un po' di fatica, sentendo i muscoli indolenziti e la testa vorticare nauseandomi. Feci alcuni passi in avanti, guardandomi intorno alla ricerca di qualcuno o di qualcosa, ma non vidi comunque nulla.

Ero da sola, al buio.

Poi, però, delle voci soffuse echeggiarono nello spazio circostante, tra l'altro privo di muri, di porte o anche solo di un qualcosa tridimensionale. Cercai di orientarmi ascoltando attentamente quelle voci a dir poco confuse e seguendone la direzione da cui percepivo provenissero. Più mi avvicinavo a tali voci e più potei analizzarne meglio i toni e i contenuti dei discorsi che mi stavano rimbombando nelle orecchie. Scissi quei toni alti, ma spensierati, associandoli precisamente a due persone diverse, ma non capendo subito a chi appartenessero. Fu quando una fitta nebbiolina bianca e luminosa si parò dinanzi a me che riuscii a captare meglio sia le parole, sia le persone che le stavano pronunciando.

«Mamma cosa significa volere davvero bene ad una persona?»

Mi pietrificai. Quella era la mia voce. La voce di me da bambina, e quella frase... io avevo già sentito quella domanda.

«Significa volere nient'altro che il suo benessere.»

Mamma? «Mamma sei tu?» domandai percependo la punta del naso pizzicare appena e il cuore battere freneticamente.

«Il suo benessere..? Che cos'è il benessere?»

La bambina continuò imperterrita a domandare, senza farsi problemi a esporre apertamente la propria innocente curiosità.

INFINITY | J.JkDonde viven las historias. Descúbrelo ahora