𝟒𝟖. Fingemmo e continuammo a fingere

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SORRY

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SORRY. Avevo il capitolo pronto, ma mi sono completamente dimenticata di aggiornare ieri sera😅Buona lettura♥

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"Adesso so che tutti i miei sogni sono solo false speranze."

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SEOKJIN

|circa 3 anni e 10 mesi prima|

Il profumo di libri invase le mie narici nell'esatto istante in cui feci un passo avanti, superando la soglia della biblioteca.

Il posto più bello che potesse esistere al mondo.

Presi posto a un tavolo vuoto e solitario, distante da quelli già occupati da altre persone. Mi piaceva stare per conto mio, isolato dagli altri. Mi permetteva di avere la mente libera, o quanto meno impegnata dai miei soli pensieri.

Aprii il libro che avevo comprato da poco, spinto dal desiderio di approfondire la mia cultura per passare al meglio gli esami in una delle università più maestose e ambite di sempre. Ero molto in anticipo con gli studi rispetto ai miei coetanei, e non potevo andarne più che fiero.

Passai tutto il pomeriggio con la testa china tra le pagine, leggendo e rileggendo le stesse frasi più volte, come a volerle imprimere dentro di me. Quando fu ora di chiusura raccolsi le mie cose e mi incamminai con immensa serenità d'animo interiore, come accadeva ogni volta che mi rifugiavo nella mia abituale biblioteca.

Passai dal bar vicino casa mia per prendere un caffè d'asporto. Passeggiavo con tranquillità per il viale in cui abitavo sorseggiando il mio caffè.

Stetti per inserire la chiave nella serratura e aprire la porta di casa quando qualcuno mi comparve alle spalle facendomi saltare in aria.

«Jimin? Cosa ci fai qui?»

«Cosa ci faccio qui?» Mi ripeté la domanda scioccato, come se avessi fatto una domanda stupida e scontata, «Non mi dire che te ne sei già dimenticato»

Sospirai stanco, volevo solamente rientrare in casa, mangiare e leggere sul mio comodo divano. Però Jimin non sembrava essere molto d'accordo con i miei piani a quanto pare.

«Se me ne sono dimenticato vuol dire che non sono interessato... Adesso ti saluto, ciao»

Venni afferrato dalla giacca di camoscio che stavo indossando, per poi essere tirato con forza indietro sui miei passi. Per poco non inciampai suoi miei stessi piedi.

INFINITY | J.JkМесто, где живут истории. Откройте их для себя