𝟏𝟒. Vi conoscete?

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«Lieve è il dolore che parla. Il grande dolore è muto.»

Lucio Anneo Seneca

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SOOYUN

Non ci potevo credere. Mi sarei aspettata davvero qualsiasi locale, tra i tanti presenti nella nostra città, ma mai avrei pensato proprio a quello dove lavorava Jimin.

Tra tutti i posti esistenti, Jungkook mi doveva portare qui? Si okay, si mangiava davvero bene, questo lo sapevo anche io. Ogni cosa cucinata da loro faceva sognare le mie papille gustative, dai dolci al salato, per ogni tipologia di piatto; trattandosi di un bar aperto ventiquattro ore su ventiquattro, facevano un po' di tutto. Ovviamente non erano da meno le bevande e gli alcolici, ma quelli non entravano nei miei interessi per il momento. E poi ero minorenne, anche se avessi voluto provare a bere, il lato protettivo di Jimin che sfoderava nei miei confronti non me lo avrebbe permesso; ma non per una sua paura della possibile reazione da parte di Taehyung, semplicemente anche lui si imponeva su di me come secondo fratello maggiore, quindi appunto si comportava come tale.

«Che hai?» Jungkook mi guardò con un cipiglio in viso nel momento in cui si accorse della mia figura rimasta bloccata diversi passi dietro di lui.

«Conosco un ragazzo che lavora qui.» risposi senza mezzi termini, rivelando subito il piccolo timore che adesso stava riuscendo a sopraffarmi.

Vidi Jungkook lanciare un'occhiata all'interno del locale, precisamente a Jimin, impegnato a servire un cliente, per poi rivoltarsi verso di me. «Parli di Jimin?»

Strabuzzai gli occhi non appena realizzai che anche lui sembrava conoscerlo.

«S-si, come fai a conoscerlo?»

Il corvino fece spallucce, rivolgendomi uno sguardo ovvio e fiero allo stesso tempo. «Sono un cliente abituale.» si girò per spingere la porta ancora prima che potessi metabolizzare la sua risposta e, quindi, poterlo fermare.

«Aspetta, andiamo da un'altra par-!» la mia voce stridula e soffocata mi si bloccò in gola nell'istante in cui Jimin alzò lo sguardo caloroso, pronto a dare il benvenuto ai suoi prossimi clienti, ovvero noi. Vidi però i suoi occhi allargarsi dalla sorpresa non appena questi incontrarono i miei, altrettanto spalancati.

«Sooyun?! Ma cosa diamine ci fai qui-?»

«Ehi Jimin!» Jungkook lo interruppe salutando come se nulla fosse, facendo pietrificare prima me e poi corrucciare le sopracciglia all'altro, ancora più confuso a causa della sua presenza in mia compagnia.

«Ehi, ciao Jungkook! Ma aspettate-» puntò il dito su di lui, per poi farlo passare su di me. «Voi due vi conoscete?» chiese sorpreso.

«No.»

INFINITY | J.JkWhere stories live. Discover now