𝟏𝟓. Un errore

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SOOYUN

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SOOYUN

Ero stata bene. Davvero bene.

Jungkook era riuscito a distrarmi, a farmi mangiare, a farmi sorridere, a farmi dimenticare.

Mi sentivo ancora un po' imbarazzata per la situazione che era venuta a crearsi con Jungkook che mi faceva battere il cuore, forse senza nemmeno farlo apposta, e Jimin che ci lanciava sguardi furtivi come a doverci tenere sott'occhio.

Mi avevano spiegato di come si conoscessero da ormai tanto tempo, forse qualche annetto. Jungkook aveva ripetuto di essere un suo cliente abituale, di andare molto d'accordo con lui e lo staff del locale e di ottenere anche offerte dalla casa grazie al legame che si era instaurato tra di loro. Li vedevo molto loquaci, uniti e sentivo una certa aria di intesa da parte di entrambi.

Tra tutti gli abitanti di Suwon, mai avrei pensato che Jungkook potesse conoscere così bene proprio il migliore amico di mio fratello. A volte, queste vicende mi facevano capire quanto in realtà potesse essere piccolo il mondo intorno a noi. Ma, proprio come tutte le cose belle hanno vita breve, anche questa non fu da meno. Infatti sbiancai completamente, ringraziando tutti i santi per aver detto a Jungkook che sarei tornata tranquillamente a casa da sola, non appena incontrai lo sguardo più ghiacciante che avessi potuto conoscere. I miei occhi si incatenarono a quelli dell'ultima persona che avrei voluto vedere proprio davanti casa mia.

Un piccolo ghigno nacque sulle sue sottili e sensuali labbra, il sopracciglio con il piercing si alzò di poco verso l'alto, rivolgendomi la sua classica e fastidiosa espressione provocatoria.

Io non avevo niente contro di lui, era il modo in cui mi guardava che mi faceva ribollire il sangue nelle vene; il modo con cui faceva scivolare le sue iridi cristalline per tutto il mio corpo. Se avessi dovuto fare un paragone, certamente la prima cosa che mi sarebbe venuta in mente è quanto questo uomo sia praticamente l'esatto opposto di Jungkook.

Jungkook mi trasmetteva felicità, allegria, calore, sicurezza, amore; emozioni positive, così tanto sentite, ma poco conosciute sulla propria pelle, sulla mia pelle. Emozioni che solo il corvino era stato in grado di donarmi, dopo mio fratello. Grazie ad esse, grazie a Jungkook, io mi sentivo più forte, libera, rinata. Ogni qualvolta il suo sguardo si posava su di me, intrecciandosi come ciocche di capelli con il mio, non potevo fare a meno di sentirmi così... pura.

Questo ragazzo invece, oltre a non smetterla di fissare maniacalmente ogni curva del mio corpo come se al posto delle cosce avessi due braciole di maiale da mordere, non faceva altro che infondermi sensazioni contrastanti a quelle di Jungkook, sensazioni di pura agonia. Lui mi trasmetteva tutto tranne che sicurezza e calore.

Freddo.

Ogni volta che posava gli occhi sul mio corpo sentivo solo freddo. Paura, timore, insicurezza, morte. Tutto questo era Kang Yeosang.

INFINITY | J.JkDonde viven las historias. Descúbrelo ahora