Capitolo 4

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Tom

Sono felice di essere qui.

Sono felice di essere qui.

Sono felice di essere qui.

Le parole di Julia continuavano a ronzarmi in testa.

Senza volerlo, sorrisi come un idiota, ma mi ricomposi all'istante: Tom Riddle non prova dei sentimenti.

Ero così assorto nei miei pensieri, che per poco non mi accorsi della testa di Julia poggiata sulla mia spalla: si era addormentata.

Che bella, sembrava un angelo.

Tom, smettila di fissarla.

Ancora una sbirciatina, solo una.

I capelli scompigliati le incorniciavano il viso alla perfezione, le ciglia lunghe la facevano assomigliare a una dea e le labbra carnose leggermente incurvate all'insù mi fecero venire voglia di baciarla. Era la perfezione fatta persona.

Troppo, ma troppo bella.

No, Tom, piantala!

Feci dei respiri profondi, sperando che i battiti del mio cuore tornassero alla normalità, ma con lei così vicina era impossibile.

Cosa mi stava facendo questa dannata ragazza, arrivata da a malapena un giorno?

Scacciai i pensieri.

Appoggiai la mia testa alla sua e chiusi gli occhi.

Volevo che quel momento durasse per sempre.

Mattheo

Avevo controllato ovunque, ma di loro nessuna traccia.

Ero sempre più infuriato.

Ero sempre più deciso a uccidere mio fratello.

Ero sempre più propenso a cruciare quella mocciosa.

Però con quel vestito, Dio, se era bella. Bellissima, cazzo. Perfetta.

Sbattei le palpebre per scacciare l'immagine di lei che avvinghiava le gambe intorno ai miei fianchi.

Dove potevano essere?

Non avevo controllato sulla Torre di Astronomia!

Salii velocemente la piccola scala a chiocciola e intravidi due sagome: eccoli.

Ghignai, ma il sorrisetto mi morì sulle labbra appena vidi la testa di Julia sulla spalla di mio fratello... si erano addormentati così! Mi stavano prendendo in giro?!

Potevo ucciderlo nel sonno, ma mi ricordai, a malincuore, di non avere ancora una nuova bacchetta.

Pensa.

Pensa.

Pensa.

Al diavolo la ragione, afferrai mio fratello per il colletto e lo sbattei al muro, tirandogli quanti più pugni possibili.

"Mattheo, che cazzo fai?" Tentò di divincolarsi e tirò fuori la bacchetta.

"Smettetela!" Julia era in piedi. Furiosa, con i capelli scompigliati, il volto assonnato e i piccoli pugni serrati lungo i fianchi... perfetta.

"Altrimenti?" La stuzzicai.

"Ti uccido, fratellino."

"Non parlavo con te." Guardai mio fratello con disgusto.

"Mattheo, per favore, smettila e Tom, almeno tu, sii ragionevole!" Esclamò Julia.

"State insieme, quindi?" Non potei fare a meno di chiedere.

"Non sono fatti tuoi." Ghignò mio fratello.

Guardai Julia che restò in silenzio, guardandomi con un sorrisetto.

"Sì che sono fatti miei: non si toccano le mie puttane." Sputai.

"Uno: non sono una puttana, due: non sono e mai sarò tua."

Mi venne una fitta allo stomaco.

"Basta così per oggi, ne ho abbastanza di litigare. Buonanotte, Juls." Tom si smaterializzò poco dopo.

Lei fece per andarsene, ma la presi per un braccio.

Quel contatto mi diede la scossa.

"Juls? Cos'è questa storia?!" Chiesi.

"Non ti riguarda."

"Julia, sono serio, ci hai scopato?"

Sentii come un nodo formarsi nel mio stomaco e farsi strada nel mio petto.

"Ma per chi mi hai preso!?" Mi guardò scioccata.

Mi rilassai all'istante.

Menomale, cazzo, menomale.

"Dimmelo, dimmi che non l'hai scopato." Strinsi ancora di più la presa, costringendola a guardarmi.

"Non ci sono andata a letto." Deglutì.

Mi leccai le labbra.

Continuava a guardarmi con fare innocente.

Per Salazar, di innocente non aveva niente!

"D-devo andare..." Le tremava la voce.

"Resta." La misi con le spalle al muro.

"E se io non volessi? E se non mi andasse di passare del tempo con te che volevi rovinare la mia pr..."

"Fanculo."

Posai le labbra sulle sue e una scossa di piacere mi corse lungo il corpo, stuzzicando la mia parte più sensibile.

Non fu un bacio dolce, né puro, né casto, né innocente.

Soffocò un gemito.

Il contatto con le sue labbra mi faceva bruciare dentro, andai fuori di testa, completamente.

Mi persi in quel bacio.

Le nostre lingue giocavano a intrecciarsi e le mie mani iniziarono a sollevarle il vestito, mentre lei mi strattonava i capelli.

Ci staccammo solo per riprendere fiato.

Mi presi un attimo per ammirarla: le labbra erano gonfie per via dei miei baci e le guance più rosse che mai.

Quanto cazzo era bella?

"Cazzo, se sei sexy, Julia."

"Taci." Mi mise una mano sulla bocca.

Senza preavviso, mi spinse sul pavimento e salì a cavalcioni sopra di me.

Diventai duro all'istante.

Come faceva a farmi quell'effetto?

Iniziò a strusciarsi con fare provocante.

Emisi un gemito: non ne potevo più di quella tortura.

"Cosa vuoi, Mattheo?" Sbatté le ciglia.

Cazzo, come suonava bene il mio nome sulle sue labbra.

"Scoparti." Deglutii.

"Lo avevo immaginato..."

Feceun sorrisetto e... si smaterializzò.

Love me, Riddle | Mattheo & Tom RiddleWhere stories live. Discover now