Capitolo 6

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Julia

Aprii gli occhi di scatto: intorno a me era tutto buio.

"Sono morta?" Chiesi: mi sentivo una stupida.

"Julia, oddio, grazie al cielo ti sei svegliata!" Si accese una luce e mi resi conto di trovarmi in una camera che non conoscevo.

Mattheo?

Ma che cavolo?

"C-che è successo?" Ero leggermente confusa.

"Vieni qui." Aprì le braccia, in attesa che lo raggiungessi. Lo strinsi forte e respirai profondamente il suo profumo di bosco e libertà.

Volevo restare così per sempre, ma sciolsi l'abbraccio, in attesa di una risposta.

"Non me ne sono mai andato da Diagon Alley... ti ho sempre seguito, non ti avrei mai abbandonato lì da sola." Ammise, passandosi una mano tra i ricci scuri.

"Non potevi aiutarmi a comprare le cose?!"

"Così era più divertente."

Si fece improvvisamente serio in volto.

"Se non fossi arrivato in tempo..." Rabbrividii al pensiero di quelle mani che stringevano forte il mio collo.

Avrei voluto dirgli dell'anello magico che portavo al dito e del fatto che quel tizio avesse parlato di mia madre, ma non sapevo se potevo fidarmi totalmente di lui.

"Mi hai salvato la vita." Sussurrai.

Restò in silenzio, perso nei suoi pensieri.

"Non posso perderti, okay?" Disse di punto in bianco.

"Bada a come mi tratti, allora." Sorrise: era bellissimo.

Fece un respiro profondo e mi si avvicinò.

"Non lo capisci?" Deglutì.

"Capire cosa?"

"Che ti voglio, Julia Scribonia Piton."

Il mio cuore saltò un battito.

Restai in silenzio.

"Dormi con me stanotte?" Mi chiese con occhi supplicanti.

"Solo se dormiamo e basta." Mi guardò male.

"Fidati che non avevo pensato a scopare, non dopo la giornataccia che hai passato oggi."

Strano.

"Forse, invece, potrebbe farci bene..." Ammiccai.

Deglutì.

"Cosa?"

"Scherzavo: vado a cambiarmi." Sorrisi.

"Non andare fino in camera tua, metti questa." Mi porse una sua maglietta. La afferrai e mi diressi verso il bagno, mentre lui si spogliò restando in boxer e si sdraiò nel letto. Fissai il suo rigonfiamento, ma poi schizzai in bagno, per paura che se ne fosse accorto.

Tom

"Padre, mi avete fatto chiamare?"

Mi trovavo nella periferia di Londra in una schifosissima villa babbana che puzzava di fumo e non vedevo l'ora di poter tornare ad Hogwarts, strano a dirsi.

"Sì, Tom, avvicinati." Deglutii: la faccenda non mi piaceva affatto.

Feci un passo in avanti.

"Chiudi la porta, figlio. Codaliscia, lasciaci da soli."

Mi mossi con gesti meccanici, come un automa.

"Allora, cosa mi dici di Julia?"

Cazzo.

Love me, Riddle | Mattheo & Tom RiddleWhere stories live. Discover now