Capitolo 28

1.2K 32 2
                                    

Julia

"Mattheo, lasciami!" Ci eravamo smaterializzati sulla Torre di Astronomia.

"Ora possiamo parlare?" Allentò leggermente la presa sul mio braccio.

Avevo il cuore a mille e la testa sottosopra.

Sentivo le farfalle nello stomaco e, allo stesso tempo, avevo i nervi a fior di pelle.

"Bene, parla: ti ascolto." Mi misi a braccia conserte e d'istinto mi allontanai da lui.

Restò in silenzio.

"Non hai niente da dire, non è così?! Hai esaurito le stronzate da rifilarmi per farmi cadere ai tuoi piedi?!"

La rabbia stava prendendo il sopravvento sulla ragione.

Scosse la testa e si sedette a terra, passandosi una mano sul volto.

"Ecco... non so da dove iniziare." Ammise.

Feci una risata isterica.

"Me ne vado allora, mi sono rotta, Mattheo!"

Non volevo andarmene davvero, ma sapevo che era la cosa giusta da fare in quel momento.

"Aspetta!" Mi voltai, gli si spezzò la voce e aveva gli occhi lucidi: mi faceva quasi tenerezza.

"Devi lasciarmi andare..." Sussurrai. La parte razionale riacquistò il sopravvento.

"Mi stai dicendo che è finito tutto?!" Una lacrima gli corse lungo la guancia e avrei tanto voluto accarezzargli il viso dolcemente e asciugargliela con i polpastrelli, ma ne avevo abbastanza di soffrire per lui.

"Tutto cosa, eh? Le bugie, Astoria, il tuo tradimento, cos'altro?"

Stavo piangendo anch'io: il dolore mi stava uccidendo lentamente.

"No, le notti a fare l'amore, i "ti amo", i nostri discorsi, Parigi, le nostre fughe da Hogwarts, di come mi fai sentire..." Bruciai di desiderio nel sentirgli dire quelle cose, ma poi scossi la testa con amarezza.

"È stato tutto un grosso, grossissimo errore! E, poi, lo hai detto tu stesso che non si può porre fine a qualcosa che non è mai iniziato." Avrei tanto voluto che anche il mio cuore la pensasse così...

"Non è vero, sai che non è vero! Ieri sera ho sbagliato, lo ammetto, ma non riuscivo a togliermi dalla testa l'immagine di te e Malfoy attaccati!" La vena lungo il suo collo si arrossò pericolosamente e mi vennero i brividi.

Gli sembrava una buona giustificazione?

La testa prese a girarmi senza preavviso.

"Beh, avresti potuto chiedermi di venire al ballo con te, no? Avresti potuto fidarti di me e non pensare subito al fatto che potessi tradirti... come se ne avessi il coraggio! Tu, invece, lo hai avuto, te ne rendi conto? Mi hai tradito, Mattheo!" Mi tremava la voce, ma volevo che sapesse quanto mi avesse distrutto vederlo con un'altra.

"Ma io ti amo! Grazie a te ho capito il significato della parola amare, grazie a te ho provato dei sentimenti che non pensavo avrei mai provato in tutta la mia fottuta vita!"

Anche per me era così...

Mi stava dicendo delle cose bellissime, peccato che le stesse urlando come un insulto.

Scossi la testa.

"No, non si tradisce la persona che si ama, non si dubita della persona che si ama, non si prende per il culo la persona che si ama!!!" Urlai e in pochi secondi mi ritrovai le sue labbra sulle mie. Per un attimo, mi lasciai trasportare da quel meraviglioso bacio, sentii crescere in entrambi la passione che ci consumava come un fuoco invisibile, lo lasciai stringere i miei fianchi e mi concessi di tirargli i ricci ancora una volta, ma, poi, riconnessi il cervello e interruppi il gioco delle nostre lingue.

Love me, Riddle | Mattheo & Tom RiddleWhere stories live. Discover now