Capitolo 35

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Draco

"Sono una disperata, cazzo! Per un momento, ho pensato che Blaise potesse provare qualcosa per me, per un momento, mi sono illusa che fosse diverso, per un momento, ho immaginato che fosse quello giusto per me... e, invece, guardatemi ora!" Singhiozzò Daphne, stringendosi un cuscino al petto, sotto lo sguardo preoccupato di Julia.

"Ehi, vieni qui!" Disse, provando a consolarla con un abbraccio.

"Cerca di stare tranquilla, okay? Pensala in questo modo: lui non è la persona che pensavi fosse, ma non con questo devi rinunciare all'amore." Le sussurrai, spostandole una ciocca di capelli dietro alle orecchie: ero davvero preoccupato per lei.

"Grazie, ragazzi, siete gli unici veri amici che ho..." Tirò su col naso e si asciugò le lacrime: era così diversa da sua sorella Astoria!

"E cosa pensi di fare con Pansy?" Le chiese dolcemente Julia. Questa era una delle mille cose che mi aveva fatto perdere la testa per lei: la dolcezza, la spontaneità, la sincerità.

Daphne parve rifletterci su.

"Nulla... alla fine lei non ha colpe, al cuore non si comanda..." Sussurrò con un sorriso amaro.

La ammiravo davvero molto per la sua forza d'animo: anche quando la vita la spingeva a terra, lei cercava sempre di rialzarsi più forte di prima.

"Forza, donzelle, dobbiamo andare che tra poco inizia la lezione di Difesa Contro Le Arti Oscure!" Esclamai con un mezzo sorriso.

"Andiamo!" Dissero in coro, sorridendo tra le lacrime: sapevo che si sarebbero sempre sostenute a vicenda e questo pensiero mi rassicurò all'istante.

"Buongiorno, ragazzi! Oggi metteremo in pratica qualcosa che avete già imparato nel corso del vostro terzo anno: come affrontare un molliccio. Allora, chi mi fa un piccolo riassunto di cos'è un molliccio e di come si sconfigge?" Chiese il professor Lupin e Julia alzò subito la mano.

Un piccolo brivido mi corse lungo la schiena: ero orgoglioso di lei.

"Signorina Piton, prego." Il professore le diede la parola.

Lei si sistemò velocemente i capelli dietro alle orecchie, incrociò le braccia sul banco e si schiarì la voce.

"Un molliccio è una creatura magica che può assumere le sembianze di ciò che spaventa di più il mago che lo avvicina – parlò con un tono pacato che mi fece rilassare all'istante – Nessuno conosce l'aspetto di un molliccio quando è solo. Si tratta, inoltre, di un non-essere non-mortale. Nutrendosi delle paure delle vittime, i mollicci temono le risate. Per questo motivo l'arma più efficace contro di loro è l'incantesimo Riddikulus che trasforma il molliccio in qualcosa di divertente."

La stimavo davvero molto per la sua forza, la sua determinazione e il suo amore per il sapere.

"Molto bene, signorina Piton! Dieci punti a Serpeverde!" Disse il professore.

Ci congratulammo tutti con lei: era la nostra salvezza.

"Attenzione, prego, ora metteremo in atto quanto imparato: per esempio – tamburellò le dita sulla cattedra – signorino Malfoy, venga pure su."

Deglutii, preso alla sprovvista: non mi aspettavo nulla di buono.

Tom

Non stavo prestando molta attenzione alla lezione, perché erano già tutti argomenti che mi aveva insegnato mio padre, ma la voce di Julia mi catturò totalmente: era evidente che non ero ancora riuscito a dimenticarla.

Nel profondo, però, una piccola parte di me avrebbe voluto vedere cosa sarebbe successo con lei, se non le avessi cancellato la memoria di quella dannata sera in cui era ubriaca. Una piccola parte di me si immaginava insieme a lei in quel momento, la osservava dormire, ridere, leggere, scrivere. Una piccola parte di me la desiderava troppo e finii per pensare che non sarei mai riuscito a spegnere la fiamma che mi divorava ogni volta che la vedevo o la pensavo.

Love me, Riddle | Mattheo & Tom RiddleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora