Epilogo

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10 anni dopo...

Draco

"Mogliettina, sbrigati o arriveremo in ritardo alla cena a casa Riddle!" Esclamai, ridendo.

"Draco, smettila di chiamarmi così, il matrimonio è la prossima settimana, faccio ancora in tempo a fuggire con lei..." Daph sorrise, indicando il suo pancione di cinque mesi.

Scossi la testa, facendo il finto offeso.

"Furetto platinato, non te la sarai mica presa, eh?" Si avvicinò per farmi il solletico.

"Non provarci!" Provai a rimanere serio per più di qualche secondo, ma fallii e scoppiai in una risata. 

"Non mi resisti..." Ammiccò lei, prima di scoccarmi un bacio sulle labbra.

Sorrisi, come un bambino la mattina di Natale.

La osservai allacciarsi le scarpe e darsi un'ultima occhiata allo specchio, Dio, se l'amavo.

L'amavo con tutto me stesso, perché era lei, quella lei, la mia lei.

Lei che mi aveva insegnato a provare amore.

Lei che era sempre stata un'anima così forte e paziente.

Lei che mi aveva sempre sostenuto e supportato.

Lei che era la mia migliore amica.

Lei che era la mia infanzia, la mia adolescenza e la mia maturità.

Lei che era il mio futuro, la mia sfida, il mio diamante, la mia stessa vita.

Lei.

"Draco, ci sei?" Mi passò una mano davanti alla faccia.

Mi scossi dai meravigliosi pensieri in cui ero immerso.

Annuii, sorridendo.

"Ti amo, signora Malfoy."

Scosse la testa, rassegnata.

"Anche io, Draco, tantissimo."

La presi per mano e ci avviammo a casa Riddle. 

Mattheo

"Preferivo questo servizio blu, quello verde era terribile!" Esclamai.

Julia mi guardò con gli occhi ridotti a due fessure.

"Io lo volevo verde e hai dovuto fare di testa tua, sei sempre il solito!"

Accennai un sorrisetto.

"Dai, amore, non essere arrabbiata con me, almeno apprezza il fatto che io abbia apparecchiato il tavolo di mia iniziativa anche se non è tutto verde menta come lo volevi tu..." Ammiccai e mi avvicinai a lei.

Scosse la testa e si coprii il volto per mascherare il suo bellissimo sorriso. La raggiunsi, le allontanai le mani dal volto per portarle dietro al mio collo e presi a lasciarle una sfilza di baci.

"Mattheo Marvolo Riddle, smettila!" Poi scoppiò in una delle sue risate contagiose e mi sentii l'uomo più felice del mondo.

"Dai Julia, andiamo di sopra, abbiamo ancora qualche minuto solo per noi prima che arrivino gli altri..." Le sussurrai all'orecchio, passandole una mano lungo le mutandine.

Le vennero i brividi.

Deglutii, Dio, se la volevo.

Si morse le labbra.

La guardai per qualche istante... era bellissima come la prima volta in cui avevo posato i miei occhi su di lei.

"No, signore, se tu avessi preso il servizio verde a quest'ora ti avrei già dato un piccolo premio..." Mi stuzzicò, passando una mano sul bottone dei miei pantaloni.

Un brivido di piacere mi corse lungo la schiena.

Il campanello suonò, interrompendo la magia.

"Dopo mi toccherà punirti, Julia." Le feci l'occhiolino e lei alzò gli occhi al cielo, prima di andare ad aprire la porta.

"Mamma, papà, guardate cosa mi ha regalato lo zio Harry!" Esclamò il nostro piccolo Tom che aveva appena passato il pomeriggio con Albus e gli zii.

"Che bello, tesoro, è il boccino d'oro!" Disse Julia, passandogli una mano tra i riccioli scuri.

Sorrisi.

"Magari quando sarai più grande e andrai ad Hogwarts diventerai un cercatore come tuo padre." Dissi, orgoglioso.

"Siiiii!" Urlò, correndo ad abbracciarmi.

Tom era un bambino incredibile, un'anima dolce e pacata, un piccolo grande sole che illuminava la nostra vita da quasi quattro anni.

Non avevo mai avuto una famiglia e mi sembrava un sogno averne costruita una con Julia.

Julia Scribonia Piton.

Quella piccola e apparentemente indifesa serpeverde che aveva rubato il mio cuore per farlo suo una volta e per sempre.

Quell'anima forte e fragile che aveva preso per mano la mia per portarla verso la luce e la vita.

Quel cuore immenso che aveva creduto in me e che mi aveva reso una persona migliore.

La donna a cui dovevo tutto, il mio cuore, la mia anima, i miei pensieri, la mia stessa vita. 

Julia 

"Bene, ora che sono arrivati anche i ritardatari possiamo cominciare!" Esclamai rivolta a Draco e a Daph.

"Siete riusciti a battere Zabini, è un miracolo!" Scherzò Pansy, prima di fare l'occhiolino al suo fidanzato che le fece la linguaccia.

Sorrisi. Mi presi qualche minuto per ammirare la tavolata.

Il mio cuore era colmo di felicità, non esistevano parole per descrivere la mia gratitudine.

Mi sentivo così fortunata ad avere accanto delle persone come loro! Ringraziai l'Universo.

Mattheo parve leggermi nel pensiero e mi strinse la mano, mostrandomi uno dei suoi meravigliosi sorrisi. Ero così felice della nostra famiglia e del nostro amore... Se mi fosse apparsa una fata e si fosse offerta di esaudire i miei desideri di mortale, io non avrei saputo cosa chiederle

"Signora Riddle, vado a prendere gli antipasti." Si alzò seguito da Tom, fecero un inchino e si avviarono verso la cucina.

Ridemmo tutti di gusto per quella piccola scenetta.

Sorrisi.

Un pensiero corse a mio padre.

Vorrei tanto che tu fossi qui. Adoreresti Tom, lo sai che il suo secondo nome è Severus? Ti amo per sempre, papà.

Mi vennero le lacrime agli occhi. Ero certa che avrebbe apprezzato una cena come questa. 

Un pensiero corse a Tom.

Sei sempre con noi, so che ci proteggi da lassù. Ti voglio un bene dell'anima.

Guardai il cielo stellato fuori dalla finestra, quella sera era più luminoso del solito.

Non saremo mai troppo lontani, finché vedremo lo stesso cielo. 

*Ciao a tutti! Siamo finalmente giunti al termine della storia, mi auguro con tutto il cuore che l'abbiate apprezzata e che abbiate assaporato ogni capitolo. Ci tenevo a ringraziarvi per aver letto qualcosa che ho scritto io per la prima volta, ve ne sono davvero grata, e anche per i vostri commenti. Se vi fa piacere condividetela! Grazie di cuore. Ho già in programma di scrivere altre storie, vi farò sapere :)))

Love me, Riddle | Mattheo & Tom RiddleWhere stories live. Discover now