Capitolo 8

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Julia

"Dai Julia, è da tutta la settimana che esci solo per andare a lezione, vieni almeno alla festa di stasera!"

"No, Daph, non ne ho voglia e sai già il perché..." Odiavo stare giù di morale, ma non potevo farci niente: questa volta non c'era nessun lato positivo.

"Se continui così lui penserà che ci tieni, invece questa sera devi uscire e fregartene! Dimostra a quel coglione di Riddle che non sei stata in pigiama tutta la settimana a frignare per lui!" Cercò di convincermi Pansy.

"Esatto!" Aggiunse Hermione.

Appena sentii pronunciare il suo nome, il mio battito accelerò.

Non lo vedevo da quel giorno in cui mi ero risvegliata nel suo letto per poi ritrovarlo con Astoria e dovetti ammettere, a malincuore, che mi mancava.

"Beh, se la mettete così..." Mi presi la testa tra le mani.

"Ce l'abbiamo fatta! Battete qua!" E le tre si diedero il cinque.

Feci un risolino.

"Devi essere più bella che mai per il tuo gran ritorno!" Daph era al settimo cielo.

"Mi affido a voi, girls!"

Poche ore dopo, mi osservai riflessa nello specchio di camera mia e stentai a credere ai miei occhi: non potevo essere io. Indossavo un cortissimo vestitino nero con le spalline di pizzo, portavo i capelli sciolti e arricciati alla perfezione e un leggero trucco argentato, abbinato alle scarpe alte.

"Che te ne pare?" Chiese Pansy.

"Io..." Mi mancavano le parole.

"È scioccata." Ridacchiò Daphne.

"Bellissima!" Esclamò Hermione.

"Ragazze, ma vi muov..." Appena mi vide, le parole morirono sulle labbra di Draco: mi squadrò da capo a piedi con un sorrisetto.

"Cazzo se sei figa, Julia!" Blaise fece a sua volta capolino nella stanza.

"Grazie, Zabini!" Esclamai scoccandogli un bacio sulla guancia.

"Davvero niente male..." Sussurrò Draco.

"Ma se non riesci a staccarle gli occhi di dosso!" Scherzò Pansy.

Draco arrossì e scosse la testa.

Hermione mi guardò con l'aria di chi che la sapeva lunga.

L'imbarazzo era alle stelle, ma fortunatamente ci venne in aiuto Daphne.

"Ragazzi, ci muoviamo!?"

Una volta arrivati alla festa dei tassorosso cercai con lo sguardo Mattheo e, appena lo vidi, pregai di non averlo fatto: era su una poltroncina di velluto rosso, rivolta verso il tavolo dei drink e accarezzava il fianco di una ragazza che gli si stava strusciando contro. Sentii la rabbia ribollirmi nelle vene e mi immaginai di cruciare quella piccola troia, ma ben presto l'ira si trasformò in tristezza e sentii gli occhi diventare lucidi: ero stata solo un gioco per lui?

"Ehi, sta' tranquilla." Draco mi sfiorò la mano.

"Malfoy." Feci un sorrisetto.

"Ti fidi di me? Ho un'idea."

Prima ancora che potessi rispondere, mi trascinò in pista e iniziò a spingersi contro di me, circondando i miei fianchi con le sue grandi mani: eravamo troppo vicini.

"Ma che cazzo fai?!" Sibilai.

"Sssh, guarda un po' la faccia di Riddle..." Iniziai a capire: voleva farlo ingelosire.

Love me, Riddle | Mattheo & Tom RiddleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora