Capitolo 14

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Tom

"Ehi, ehi, Juls, sei in ritardo!" La osservai fare capolino in biblioteca, trafelata, con i capelli bagnati e una spallina del reggiseno che le scendeva lungo il braccio, sporgendo dalla divisa.

"Scusa, ma... ho avuto un pomeriggio... come dire... particolarmente insolito." E rise. Per Salazar, se amavo la sua risata.

"Vuoi raccontarmi ogni cosa?" Ero leggermente curioso.

"Julia?!" Urlò Mattheo. Che cazzo ci faceva in biblioteca mio fratello e... con i capelli bagnati? Iniziai a collegare ogni cosa e mi venne la nausea. Quindi... loro due...?

"Sì?" Lo guardò: sembrava preoccupata.

"Quindi era con questo stronzo che dovevi studiare, eh?" Se gli sguardi avessero potuto uccidere, Julia si sarebbe ritrovata a terra, stecchita.

"Modera i termini!" Dissi.

Si sporse verso di me ed estrasse la bacchetta.

"Ragazzi, volete farci sbattere fuori?!" Sussurrò Julia.

"Non me ne frega un cazzo." Tagliò corto Mattheo.

"Beh, a me sì." Rispose.

"Dopo ne parliamo, che sia chiaro." Ribatté lui.

Strinsi i pugni: odiavo il modo in cui la trattava.

Si scambiarono un'occhiata a metà tra due che volevano azzannarsi e due che volevano sbattersi al muro con passione, e, poi, Mattheo se ne andò, chiudendosi con forza il portone alle spalle.

Il mio stomaco era sottosopra e sentii il cuore andare in frantumi.

"Tom? Mi stavi ascoltando?" Mi agitò una mano davanti alla faccia.

"Ehm, no, scusa... dicevi?"

"Iniziamo da pozioni?"

"Sì, va bene."

Non vedevo l'ora di tornarmene in camera a scrivere e a piangere o a piangere e a scrivere.

Cosa mi ero messo in testa, che Julia potesse ricambiare i miei sentimenti?

Che ingenuo che ero stato, ma l'amore era così...

Amore? Quale amore?

Mattheo

Uscii da quella fottuta biblioteca ancora più incazzato e innamorato, ma soprattutto incazzato, di prima. Mi diressi verso la sala comune e fu allora che sentii il marchio bruciare. Cosa voleva mio padre, questa volta? Quello che più mi sconcertava era l'esclamazione di quella creatura che aveva preso Julia: Tuo padre non ne sarà felice. Però in che senso? Mi stava, forse, nascondendo qualcosa?

Mi smaterializzai subito alla villa e venni accolto da un caloroso abbraccio, accompagnato da un meraviglioso sguardo glaciale.

"Figlio mio."

"Padre."

"Mi scuso per il poco preavviso, ma avevo assolutamente bisogno di parlarti."

Non prometteva per niente bene.

"Ditemi, padre."

Cercai di restare calmo.

"Allora, ci sono cose sulla tua amica Julia che tu non sai e mi sembra giusto metterti al corrente." Pronunciò la parola "amica" come un insulto e mi vennero i brividi.

"Vi ascolto." Cercai di mantenere i nervi saldi.

"Bene, lei e suo padre sono due sporchi traditori."

Love me, Riddle | Mattheo & Tom RiddleWhere stories live. Discover now