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1997

«mi spieghi perché mi ignori, Mike!» Mike continuava a camminare mentre Draco continuava a seguirlo. Glielo aveva chiesto quasi dieci volte, senza ottenere mai alcuna risposta. «Mike, accidenti!» Draco gli afferrò la spalla e lo costrinse a girarsi.

«ti ignoro perché non ti sopporto!»

«non sembrava che non mi sopportassi quando sei venuto a letto con me!»

«shh!» Mike gli tappò la bocca con un mano, ma Draco gliela afferrò e la spostò.

«ho capito adesso...» gli disse con un ghignò. «hai paura...ma hai paura di affezionarti o che qualcuno ti scopra.»

«se scoprono me, scoprono anche te.» gli disse sottovoce, avvicinandosi a lui.

«ma si arrabbieranno con te, non con me. A loro basta che io sposi una donna e faccia un bambino, non gli importa con chi faccio sesso poi.» gli rispose, anche lui sottovoce. «immagina come la prenderò mio nonno quando scoprirà che hai importunato suo nipote?»

«smettila. Sei solo un bambino.»

«se sono così tanto un bambino, allora perché sei-»

«smettila, Draco!» Mike si avvicinò a lui ancora di più. «non sei niente per me, devi capirlo e fartene una ragione.» disse, poi si girò e iniziò a camminare via.

«mi hai usato? Mi hai solo usato?!» Mike si fermò e ispirò profondamente per dimostrare la sua irritazione.

«sì.»

***

«Draco, ci sei?»

«ehm...sì, scusa...»

«a che pensi?» Lavander aveva notato che Draco fosse perso nei suoi pensieri, ipotizzò che fosse per il litigio che aveva avuto con Harry. Lui comunque, scosse la testa e basta, per farle capire che non pensava a niente di particolare o importante. «se pensi ancora a Harry, allora devi smetterla. Non lo capisci che ha la sindrome dell'eroe? Non importa quanto lo allontani, lui vorrà comunque salvarti. Devi dirgli la verità e basta.»

«non posso dirgli che mi allontano perché lo voglio proteggere, sai com'è.»

«intendo la vera verità, il vero motivo per cui vuoi allontanarti, non quella che ti sei inventato perché non vuoi accettare quella vera.» Draco aggrottò le sopracciglia confuso. «ti sei preso una cotta per lui, ma hai paura che possa peggiorare se stai vicino a lui ancora un po'.» Draco le diede una gomitata e lei scoppiò a ridere.

«non è vero!»

«eddai! Vi ho visto in corridoio.» Draco roteò gli occhi e si alzò dal divanetto rosso della Sala Comune dell'ottavo anno.

«non dire scemenze!»

«quando ti ha preso il polso sei quasi svenuto e, dato che ho un udito da lupo mannaro, ho sentito il tuo cuore spezzarsi quando te l'ha mollato.»

«be' anche se mi piacesse, non ci può essere niente. Non è mai stato possibile tra di noi.»

«niente è impossibile. Ti saresti mai aspettato di parlare della tua vita sentimentale con me? O di...» Lavander si avvicinò a lui e abbassando la voce continuò: «di diventare un lupo mannaro?» Draco scosse la testa e si sedette sulla poltrona arancione, vicino al divano. Si mise le mani su gli occhi e se li stricò con i palmi. «devi scusarti, subito. Lo perderai per sempre, sennò.» disse Lavander. «e...parlando del diavolo...» la porta della stanza si aprì, Harry e alcuni ragazzi della squadra di quidditch dei Grifondoro — tra cui Ron Wesley — entrarono, avevano ancora la divisa della squadra. Draco si tolse le mani dagli occhi e gli sguardi dei due si incrociarono, ma Harry interruppe subito il contatto. Iniziò a camminare verso il dormitorio, ma Weasley lo fermò.

«che ti prende?» gli chiese, preoccupato.

«niente, sto bene.» gli rispose, poi riprese di nuovo a camminare. I loro sguardi si incrociarono di nuovo.

«seriamente?» lo sgridò Lavander. «vai a scusarti!»

«non posso! È ancora arrabbiato!»

«non m'interessa! Va'.» Draco esitò per un momento, ma poi si alzò e inseguì Harry. L'aveva perso di vista, ma era quasi certo che sarebbe andato nella loro stanza. Quando arrivò, però non c'era. Allora ritornò nel corridoio. Si guardò intorno e sentì la sua voce.

«non lo so...» proveniva da dietro l'angolo.

«eddai...» stava parlando con qualcun altro, ma non riusciva a capire chi era, anche se la voce, femminile, sembrava familiare. «lo so che ti sono mancata.»

«sì...sì, mi sei mancata. Mi è piaciuto poi...ma...Ginny io non so cosa voglio.» certo, era la voce di Ginny Weasley. Improvvisamente Draco fu ancora più incuriosito.

«perché? Harry, c'è un'altra?» gli chiese. «Harry?»

«no...»

«Harry non osare mentirmi, non voglio che tu mi dica-» Ginny smise di parlare, ma Draco non ci mise molto a capire che si era zittita perché i due si stavano baciando.

«non ti mentirei mai.» Draco rimase qualche secondo, non stava più ascoltando, poi si voltò e tornò di sotto, non si aspettava avesse potuto fare così male, ma si sentiva un po' sollevato. Aveva una scusa per non provarci con Harry, adesso.

Si sedette vicino a Lavander. «non gli ho parlato, era con la Weasley. A quanto pare è innamorato di lei e non potevo interrompere il loro momento super romantico.»

«Draco...»

«sto bene, lui ama un'altra ed è meglio saperlo prima di rovinarmi la vita cercando di conquistarlo.

***

«non ti mentirei mai.» Harry prese il volto di Ginny fra le sue mani, le sue sopracciglia erano aggrottate e sul suo volto c'era uno sguardo malinconico. Sembrava sollevata da quella frase, ma non sapeva se Harry stesse dicendo la verità. «...proprio per questo, Ginny, ti sto dicendo che non posso tornare con te.» i suoi occhi si riempirono di lacrime. «mai, mai più.»

«ma perché?»

«perché non ti amo più. Eravamo grandi insieme, ma ci siamo consumati a vicenda. Sei e sarai sempre il mio primo amore e ricordatelo, ricordalo sempre.» si avvicinò a lei e le diede un ultimo bacio sulla fronte. «ma l'amore finisce.» lei lo spinse via e lui si allontanò, poi si spostò i capelli rossi di lato e si tolse la collana che aveva collo. Era di argento, aveva un ciondolo con una piccola pietra di rubino incastonata. Gliela porse, ma Harry la rifiuto, le richiuse la mano, con la collana dentro. «tienila.»

«se non mi ami che senso ha portarti sempre con me?» gli rispose, con rancore. «forse tu hai chiuso, ma io ti amo ancora Harry. Io non posso più portarti sempre con me.» continuò, poi si avvicinò a lui. «mi fa male.» gli disse, poi, all'orecchio. Lui mollò la presa, lei riaprì la mano e gli diede la collana, lui la prese anche se riprendersi quella collana era come dare via un pezzo di sé stesso. Poi Ginny gli voltò le spalle e se ne andò.

Just the Two of Us - DrarryWhere stories live. Discover now