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«ha pure il coraggio di presentarsi.» disse Harry sottovoce. «poi che vuol dire che lui sa?»

«mio nonno sa, Harry.» rispose Draco, altrettanto sottovoce.

«scrivete:» la voce della professore McGranitt faceva da sottofondo alla loro conversazione, loro, seduti all'ultimo banco, per questo non si sentivano. I due decisero di prendere le loro piume e scrivere, erano entrambe sul banco di Draco. Harry allungò la mano per prenderla e, per sbaglio, le loro mani si toccarono. La piuma era proprio vicina a quella di Draco e le due erano uguali.

«è la mia quella.» disse Draco e Harry scosse la testa, le loro mani ancora si toccavano. Draco annuì, come risposta. Guardò la sua mano, poi guardò Harry.

«è mia, è vicino al mio banco.» gli disse, poi guardò di nuovo le loro mani e decise di allontanare la sua, aveva notato che Draco fosse a disagio. Draco, alla fine, gli lasciò prendere la piuma, tanto erano davvero tutte uguali. Iniziarono a scrivere quello che la McGranitt dettava, ma Harry non riusciva a smettere di pensare alle loro mani che si toccavano. La pelle di Draco era morbida, era sicuramente sempre così morbida. «perché non l'hai fermato?» chiese Harry, mentre i due scrivevano.

«non lo so...avrei potuto bloccarlo, ma Blaise avrebbe capito che stava succedendo qualcosa e non voglio metterlo in mezzo. Lui non c'entra.» Harry annuì. «sai...forse, quando l'ho visto, ho sperato che volesse scusarsi.»

«perché?» Draco fece spallucce, ma Harry aveva capito. Lui aveva amato Mike. Come lui aveva amato Ginny e forse lo amava ancora. «lo ami ancora?» gli chiese, anche se aveva paura della risposta. Draco scosse la testa.

«non mi importa più niente di lui.» Harry annuì, si sentiva leggermente sollevato, anche se non capiva perché gli interessasse di quello che Draco provasse per Mike.

Finita la lezione, l'ultima lezione della giornata, Harry si diresse nel campo da quidditch, perché la sua squadra si doveva allenare. A Harry, anche perché era il capitano, piaceva arrivare prima. Gli piaceva prepararsi in silenzio, per poi riscaldarsi per un po' da solo. Si mise la divisa della squadra e uscì in campo, aveva messo la custodia della sua scopa sugli spalti, sul primo posto, così si avvicinò e, dopo aver aperto la custodia, prese la sua scopa, ma poi la riposò, l'aveva presa solo per controllarla. Lasciò la custodia aperta e iniziò a riscaldarsi.

In poco tempo arrivarono i suoi compagni di squadra, non tutti dato che i ragazzi del sesto e quinto anno erano in gita insieme — erano andati a visitare il Magic British Museum, era al centro della Londra Magica, ma sarebbero stati là per due giorni perché avevano un sacco di cose da vedere e si dice che quando entri non sai mai quando esci, in pratica il tempo lì dentro non esiste nemmeno.

Harry e i suoi compagni iniziarono con un po' di stretching, per poi continuare con due giri di campo correndo e quattro volando. Il Torneo Natalizio si avvicinava, durante le ultime due settimane prima le quattro case facevano varie partite. Quell'anno i Grifondoro, la squadra vincente nel '98, l'ultimo torneo fatto — Severus Piton, da preside, aveva abolito tutte le attività sportive — avrebbe giocato prima, contro i Tassorosso, mentre la sera dopo Corvonero e Serpeverde. Le due squadre vincitrici giocheranno l'une contro le altre, sabato 21, il penultimo giorno di scuola prima delle vacanze. Quell'anno il 22 ci sarebbe stato il ballo e, per questo, non avrebbero avuto un giorno di riposo.

Facendo il quarto giro di volo, Harry notò sugli spalti Draco così si fermò da lui, facendo comunque in modo che i suoi compagni potessero passare. Aveva un libro in mano, d'altronde lui aveva sempre un libro in mano, però avvicinandosi notò, tra le due pagine aperte, un pacco di sigarette. «fumi o leggi?» lo prese in giro.

«ho due mani, posso fare entrambi.» rispose, Harry ridacchiò.

«ma che ci fai qui?»

«vi spio, sono compiti da capitano.» Harry annuì facendo un sorrisetto, poi tornò ad allenarsi.

Draco poggiò il pacco di sigarette alla sua destra e poi si tolse la giacca, mettendola sopra questo. Prese il libro e iniziò a leggere. Poi però si fermò, osservò Harry continuare a fare giri, insieme ai suoi compagni di squadra. Era così concentrato e questa cosa gli piaceva. A un certo punto stava andando velocissimo, sorpassò Ronald Weasley e gli fece un sorrisetto, per dispetto.

«ti piace?» Draco si girò di scatto, era di nuovo Mike e sobbalzò quando se ne rese conto. «se dici a qualcuno chi sono ucciderò tutti i presenti, a uno a uno.» lo minacciò.

«che cosa vuoi?» gli rispose con tono aggressivo.

«ti ho fatto una domanda. Chi dovrò uccidere per ottenere una risposta?» rispose con un sorrisetto, Draco roteò gli occhi.

«sei malato.»

«me lo dicono in molti.» rispose. «quindi?»

«no, non mi piace.»

«non sei l'unico a fiutare le bugie.» Draco chiuse il suo libro e lo posò vicino a lui. «allora...ti dico perché sono qui. Voglio trovare Greyback, ma lui è nascosto. Ho parlato con uno stregone, disposto a fare l'incantesimo di localizzazione per trovarlo. Ma mi ha detto che gli serve una goccia di uno dei suoi beta. Sono rimasti in pochi, io e tuo nonno l'abbiamo uccisi tutti. Quelli che conosco rimasti, siete tu e Remus.» Draco si voltò verso di lui, non sapeva niente di Lavander ed era una cosa buona. «ma, facendo un incantesimo di localizzazione ho scoperto che ce ne sono altri due.»

«io non sono un lupo.» rispose, ma poi si fermò a riflettere, se ce n'erano altri due, c'è un altro lupo mannaro di Greyback che non conoscono.

«è proprio un vizio quello che hai, eh?» Mike si guardò intorno. «mh...vediamo. Harry si chiama il tuo amico? Giusto?» Mike alzò un sopracciglio. «non è il ragazzino che ha ucciso Voldemort? Quel tale è una celebrità!»

«non avvicinarti a lui.» gli rispose, a minaccia.

«allora dimmi la verità.»

«sì, sono un lupo mannaro.» gli disse, senza paura.

«oh...bravo.»

«ma ho delle domande.» Mike gli lanciò un occhiataccia. «se rispondi ti darò il mio sangue.» allora, Mike annuì. «prima: perché non puoi fare l'incantesimo solo?»

«non è difficile da capire se usi un po' il tuo olfatto magico, è motivo per il quale voglio sterminare la razza dei licantropi.» Draco alzò le sopracciglia, sbalordito. «siete pericolosi per noi.»

«questo spiega anche come sei entrato...hai soggiogato il custode.» Mike annuì. «va bene...altra domanda...se hai rapito Remus perché non hai preso il suo sangue?»

«l'ho rapito per vedere se fosse ancora asservito a lui. Tabitha è il suo alfa adesso, non posso usare il suo sangue, così.» gli rispose. «Remus è un mutaforme, è stato trasformato da bambino e ha fatto il rito anni fa.» continuò. «gli ho fatto l'incantesimo perché mi annoiavo, poi.»

«il rito?» chiese confuso, ignorando il resto del discorso. «quale rito?» Mike lo guardò e poi fece un sorrisetto. Si mise la mano in tasca, ne tirò fuori un pugnale. Poi si tolse lo zaino e lo appoggiò accanto a lui, lo aprì e ne tirò fuori un barattolo.

«mano.» gli disse. «o preferisci la gola?» Draco roteò gli occhi nuovamente, non lo sopportava, ma comunque gli cedette la sua mano. Mike lo ringraziò con un sorrisetto e poi, dopo essersi guardato intorno, gli fece un grosso taglio e gli passò il bicchiere. Draco fece riempire il bicchiere a metà poi smise di perdere la sangue, perché la ferita si era già rimarginata.

Prima che potesse girarsi verso di Mike, questo se n'era già andato. Si girò di nuovo verso Harry, era fermo e lo stava guardando, si avvicinò a lui. «era Mike?» Draco annuì lentamente e si alzò, per andarsene.

Just the Two of Us - DrarryWhere stories live. Discover now