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«andiamo! C'è la partita, gioca anche Emma!» il tono della ragazza si faceva sempre più dolce, mentre il suo ragazzo le stringeva i fianchi, avvicinandosi a lei per darle un bacio.

«la partita può aspettare, Chrissy...» gli rispose, dopo averle lasciato un bacio a stampo. Lei indietreggiò, si fermò e si appoggiò con la schiena ad un albero. Gli sorrise e poi rinunciò all'idea di guardare la partita, perché preferiva restare lì con Jacob.

Tra un bacio e l'altro, i due si scambiavano qualche parola dolce o qualche insulto giocoso, era una cosa che facevano spesso in realtà, ma non erano mai veri insulti. Quando però, una voce interruppe la loro sessione di baci.

«l'amore...wow...» i due sobbalzarono e, subito si allontanarono l'uno dall'altra. L'uomo davanti a loro aveva i capelli di un marrone chiaro, ma gli occhi di uno più scuro. Aveva la barba e indossava un lungo cappotto nero di pelle, una sciarpa a quadretti rossi e marroni e un cappello a coppola nero. «sapete...mi manca il brivido del primo amore adolescenziale.» si avvicinò a loro, con un piccolo sorriso e Jacob prese la mano di Chrissy. «ragazzi, su...non abbiate paura!»

«chi sei?» chiese Chrissy, prendendo coraggio. L'uomo davanti a loro era troppo vecchio per essere uno studente e troppo giovane per essere un insegnante, sembrava essere sulla ventina.

«uno molto, molto...molto...molto...» si fermò, riflettendo sul se avrebbe dovuto aggiungere un altro "molto" o meno. «molto cattivo!» il suo tono cambiava costantemente, prima era divertito, poi aggressivo, felice, arrabbiato, minaccioso. Non lo capivano, era come se fosse un tornado di emozioni contrastanti. «ma farò del male solo a uno di voi.» fece un altro sorriso e si avvicinò a loro, li guardò bene. «non ti muovere.» disse al ragazzo, guardandolo attentamente negli occhi. In modo ipnotico. Il ragazzo fece come gli era stato chiesto, era fermo immobile. Chrissy non se ne sarebbe andata senza di lui, però.

L'uomo, si avvicinò a Chrissy. «che gli hai fatto?»

«è un trucchetto che ho imparato.» le rispose. «non ti muovere, tesoro.» disse, ma non la stava soggiogando. Poi guardò Jacob. «se si muove, uccidila.» gli disse, lei spalancò gli occhi.

«non lo farà!» disse lei, provando a muoversi il meno possibile. Lui la ignorò, poi andò da Jacob e i suoi occhi cambiarono colore. Divennero rossi sangue, le vene attorno ai suoi occhi erano nere e quando aprì la bocca i suoi canini erano diventate zanne. Come prima cosa, si morse il polso, obbligò Jacob a bere il sangue che usciva da i buchi che le sue avevano creato e dopo lo morse sul collo, ma lui non si poteva muovere, era fermo. L'uomo gli bucò il collo con le zanne e poi assaporò il suo sangue. Lo bevve tutto, smise quando era totalmente prosciugato. Chrissy era ancora lì, non perché non si poteva muovere ma perché non riusciva. Era sotto shock.

«okay...» si avvicinò a lei e le afferrò la testa, le sue mani erano tra i capelli biondi della ragazza, che stava piangendo. «allora, cara...devi dare un messaggio, a un mio amico. Draco Malfoy, digli che è da parte di Mike.»

***

Draco uscì dalla doccia dello spogliatoio, aveva un asciugamano addosso e non c'era quasi nessuno rimasto. Aveva finito di allenarsi da poco con la sua squadra, si erano organizzati per lasciare un po' di spazio a tutte le squadre, quel giorno. Mattina, Grifondoro e Corvonero che, poi la sera, avrebbero giocato, poi il pomeriggio le altre due squadre.

«Malfoy!» Draco si voltò, sulla porta c'era un ragazzo Corvonero del suo anno, era nella squadra di quidditch anche lui.

«hey.» sorrise, camminando verso di lui. «pronto per la partita?»

«tanto non gioco.» rispose Draco, con un sorrisetto, misto a uno sguardo un po' confuso dato che era la prima volta che aveva una vera conversazione con lui.

«senti...ti andrebbe di venire al ballo con me?» chiese tutto ad un fiato. Draco alzò le sopracciglia, sorpreso. Si fermò un attimo a pensare - si chiese prima come sapeva che gli piacessero i ragazzi, ma tra quelli dell'ottavo anno era una cosa saputa, poi rifletté sulla domanda...aveva detto ad Harry che ci sarebbe andato con lui, ma Harry non voleva andarci con lui, anche se lui diceva che non era vero, era ovvio che ci andava con lui perché gli faceva pena.

«ehm...forse.» lo sguardo di Kurt rattristò. «non è un no!» puntualizzò subito. «io- devo controllare una cosa...ma è più un sì che un no.» 

«bene.» Kurt sorrise di nuovo e Draco ricambiò subito. Uscì dallo spogliatoio, con un sorriso. Draco rimase nello spogliatoio, finì di prepararsi, poi andò nella sala comune, a cercare Harry.

«sappi che ho un accompagnatore, non dovrai più venire al ballo con me.»

«non è vero.» gli rispose, senza alzare gli occhi dalla rivista.

«che vuol dire, scusami?» gli chiese Draco, offeso.

«perché non te l'ha chiesto prima?» Harry appoggiò la sua matita tra le due pagine aperte della rivista e poi la chiuse, per rivolgere il suo sguardo a Draco.

«è uno molto timido.» rispose. «poi manca una settimana!» Harry roteò gli occhi.

«va bene...chi è?» Draco fece un sorrisetto e si sedette nella sedia vicino a Harry.

«Kurt Walker, Corvonero.» sul volto di Harry comparì una smorfia.

«quell'idiota? Ha la "r" moscia. Ti chiama Dvaco?» disse Harry, trasformando la sua smorfia in un sorriso compiaciuto e divertito dalla sua stessa battuta. Draco roteò gli occhi.

«è carino ed è gentile. Non è un idiota.» gli disse, socchiudendo gli occhi per fargli capire che aveva vinto la discussione. «è la sua "r" moscia è meno che invisibile, non te ne rendi conto se non ci fai ca-»

«primo, se volevi un ragazzo carino e gentile potevi anche uscire con Neville Longbottom, anche se io sono oggettivamente più carino e...secondo, l'anno scorso ha detto di conoscere tutte le stelle del sistema solare e il sistema solare non ha stelle. Ciò vuol dire che lui sa il nome di ben zero stelle.» Draco roteò nuovamente gli occhi. «io non ho nessuno, poi.» continuò, provando a convincerlo a non andare. «e il mio cazzo è più grande del suo.»

«ne dubito.»

«vuoi le prove?» Draco alzò le sopracciglia ed Harry gli fece l'occhiolino.

«senti, perché ti da tanto fastidio se vado con qualcun altro? Potresti andarci con qualunque ragazza.»

«perché voglio andarci con te. Ho preso una pausa dal romanticismo.» rispose. Draco si sedette vicino a lui, alzò le sopracciglia, esasperato. Harry mentiva, pensava ancora a Ginny, probabilmente. «passiamo una serata tra amici.»

«gli ho già detto che vado con lui.» mentì.

«fa' come vuoi allora.» gli rispose, con un tono leggermente irritato. «lo chiederò a qualcun altro...» continuò, per poi notare che Draco sembrava distratto. Si voltò verso la direzione in cui stava guardando e vide Kurt, parlava con due suoi amici.

Tornò a guardare Draco, gli stava sorridendo. Lo salutò e poi lui s'incamminò verso di loro, ma venne fermato da uno dei due amici. Draco gli fece segno di non preoccuparsi e allora lui ritornò tranquillamente a parlare con i suoi amici.

A quel punto, Harry si alzò, lasciando lì la sua rivista a cui non era più interessato. Sentiva lo sguardo di Draco su di lui mentre usciva d'ala sala comune ma quando finalmente era fuori si sentiva stranamente sollevato, sentiva della inspiegata rabbia crescere dentro di lui, era mischiata a paura. Negli ultimi mesi, dato che Ron ed Hermione lo avevano un po' escluso, gli era rimasto solo lui. A lezione erano seduti insieme, studiavano insieme, passavano i pomeriggi insieme e avevano passato l'intera estate insieme. Gli mancava Ginny, Draco aveva ragione, ma non perché l'amasse, ma perché lei non lo faceva sentire solo.

Fece un respiro profondo, sperando di liberarsi di tutti quei pensieri negativi ma non ci riuscì. Voleva Draco e lo voleva tutto per sé, era Harry e Draco, non c'era posto per Kurt.

Just the Two of Us - DrarryWhere stories live. Discover now