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«Harry! Per una volta nella tua vita per favore, ascoltami!» Harry camminava a passò veloce, e suo padre lo seguiva. Stava scendendo le scale, con l'intenzione di uscire dalla porta d'ingresso, salire sulla sua moto raggiungere Ron ed Hermione per trovare gli horcrux. «Harry!» il figlio aveva aperto la porta, ed era uscito di casa e allora James gli prese con forza la spalla. Harry ormai non aveva scelta, si fermò e si girò di scatto verso suo padre senza dire niente. «è pericoloso. Hai solo 16 anni! Non sei pronto!»

«sono prontissimo invece! E sono l'unico che può farlo ora che Silente non c'è più!»

«non è vero!» rispose il padre alzando la voce, provando comunque a mantenere un tono comprensivo. «non lo capisci che ti stanno manipolando!» James gli diede una piccola spintarella. «Silente ha fatto sempre così con tutti! Convince gli adolescenti a fare cose pericolose e ci rimettono la vita! Guarda il vecchio Ordine della Fenice, Harry!» Harry lanciò un'occhiata a sua madre, dietro di loro. Era sulla porta d'ingresso, con una mano si accarezzava il pancione leggermente visibile dal vestito arancione, con dei fiori ricamato sulle maniche corte. Aveva lo sguardo preoccupato.

«siamo vivi per miracolo, Harry.» disse poi, con un tono inzuppato di rancore. Non nei confronti di suo figlio, ma di tutto il resto: di Silente, della guerra, di Voldemort.

Harry non rispose. Guardò suo padre, che era tanto simile a lui, i suoi capelli castani arruffati e la sua barba iniziavano a ingrigirsi. Poi guardò sua madre, con cui aveva in comune gli occhi e il carattere, infatti non era raro sentire suo padre dire che era identico a lei. Sua madre era incinta, stava per avere una sorella. Harry stava iniziando davvero a ripensarci, una volta partito, poi, che cosa avrebbe fatto? Da dove avrebbe iniziato col cercare gli Horcrux?

«per favore, Harry.» sussurrò suo padre.

Harry però, doveva andare.

«papà, ti prometto che tornerò.» disse, dandogli una pacca sulla spalla, senza dire altro si voltò e salì sulla sua moto, i suoi occhi si erano riempiti di lacrime e quando si mise il casco le lasciò scendere. Poi infilò la chiave e partì.

James guardò suo figlio andarsene, senza guardarsi indietro nemmeno per un secondo. Come poteva importargli così poco della sua vita? Come poteva voler rinunciare a tutto per persone che nemmeno conosceva? Harry aveva anche il carattere di sua madre, ma aveva anche preso da lui. Il suo stupido coraggio, la sua stupida sindrome dell'eroe. James rischiava di perdere suo figlio, dopo che aveva perso quasi tutti i suoi amici.

James si girò verso sua moglie, sperando di trovare un po' di conforto solo nel suo sguardo. Ma non era più sulla porta. Quindi entrò in casa e iniziò a cercarla ovunque, per poi trovarla nella camera di Harry. Era in piedi davanti alla finestra, che era vicino al letto a una piazza e mezzo. Aveva le lenzuola blu, ed era ancora sfatto. Non li faceva mai entrare in camera e diceva sempre che non c'era alcun bisogno di riordinarla. Che ci avrebbe pensato lui, o che lo aveva già fatto.

Si avvicinò a Lily e la abbracciò da dietro. Sentì il suo profumo, era lo stesso da sempre. Diceva sempre che non lo cambiava mai così che ogni volta che qualcuno l'avrebbe sentito avrebbe pensato a lei. Ma James pensava sempre a lei comunque. Ai suoi capelli, ai suoi occhi, alle sue labbra. Lei gli afferrò il braccio senza girarsi.

«non avere paura, James. Harry è un grande mago.» disse con la voce spezzata per poi girarsi verso di lui. Gli tolse gli occhiali e li appoggiò sul letto di Harry. Gli mise una mano sulla guancia e gli accarezzò il volto con il pollice. Stavano piangendo entrambi, gli occhi di Lily lacrimavano ed erano rossi. Restava sempre la più bella, anche quando piangeva. James tirò su col naso e lei gli asciugò il volto bagnato dalle lacrime. Per poi asciugare anche il suo. «il nostro ragazzo è forte.» sussurrò incollando la fronte a quella del marito, che la strinse in un abbraccio, più forte che poteva.

Just the Two of Us - DrarryWhere stories live. Discover now