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«dov'è adesso?»

«Potter l'ha portato a prendere da mangiare.» rispose Abraxas. «tornerà presto.»

«che vuoi fare, allora...» chiese. «con lui?»

«sto morendo, Abraxas. L'ultima cosa che voglio fare è odiare mio figlio.» rispose, aggiustandosi i capelli dietro le orecchie. «non sono come te, mi dispiace.»

«sei sicura di star morendo?» sussurrò. «sicura di non voler sopravvivere? Non è un caso se la pozione non ha funzionato, forse è un modo dell'universo per darti una seconda possibilità.» continuò. «forse ti ho dato l'idea sbagliata ma sei ancora viva perché lo voglio io. Se mi chiederai di non ucciderti, io non lo farò.»

«e Draco? Lo ucciderai?» chiese, leggermente preoccupata per la risposta.

«no.» tirò un sospiro di sollievo. «ma mi ha detto che mi avrebbe ucciso se avrei provato a ucciderlo.»

«era spaventato.» lo difese.

«lo spero.» rispose. «c'è un motivo se Greyback l'ha morso, lo stesso motivo per cui ha morso Alaric. Non gli permetterò di trasformarlo in un assassino, non gli permetterò di portarmi via anche lui.» lo sguardo di Narcissa si spostò sulla porta e quando Abraxas si voltò, Draco era lì.

Lui si avvicinò, lanciò uno sguardo al nonno, tante emozioni erano mischiate in questo. Poi strinse forte la madre tra le sue braccia, appena poté avvicinarcisi. «sto bene, okay?» Draco annuì e tirò su col naso.

I due si staccarono, Draco si asciugò le lacrime e il suo sguardo ricadde su Harry, sulla porta, per un istante. «non ascoltare quello che ti dice lui, devi completare la trasformazione-»

«lo farò.»

«grazie, grazie...» la abbracciò ancora.

«ma non sarà così facile convincere tuo padre.»

«si è svegliato?»

«sì, da poco.» rispose Abraxas. «ma... non vuole parlare con nessuno.»

«parlerà con lui.» disse Narcissa.

Draco abbassò lo sguardo, una parte di lui era contraria ma l'altra temeva che se non gli avrebbe parlato in quel momento, non l'avrebbe fatto mai più.

Si chiese cosa avrebbe detto suo padre, cosa avrebbe pensato quando l'avrebbe visto o come avrebbe reagito. Era la prima volta che si preoccupava di cosa avrebbe fatto suo padre.

Quando arrivò nel salotto del terzo piano, suo padre guardava fuori dalla finestra. Era in piedi, le mani erano congiunte dietro la schiena.

Appena messo un passo nella stanza, lui si voltò e ci fu instante di silenzio, nel mentre in cui si guardavano. «ciao, papà...»

«sei un lupo mannaro.»

«te l'ha detto...» mormorò. «cambia qualcosa? Lo sono da mesi, nessuno si è fatto male.»

«non m'interessa, morirò presto. Non... voglio sprecare il mio tempo ad odiarti... pure per l'altra cosa.» Draco abbassò lo sguardo. «non credo di avertelo mai detto... ma ti voglio bene, figliolo. Ti voglio tanto bene.»

Draco distolse lo sguardo, una lacrima gli rigò la guancia. Se l'asciugò. «anche io... ti voglio bene.» non gliel'aveva mai detto.

«mi rimangio quello che ti ho detto prima, ti voglio bene e sono fiero di te, per quello che sei. Non m'interessa se sei un lupo mannaro, se sei gay, a me va bene tutto. Sei mio figlio, sempre.» il padre fece qualche passo verso di lui, per un abbracciò.

Just the Two of Us - DrarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora