27.

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Venerdì Blaise Zabini si era chiuso nel suo ufficio e non era più uscito. Da quando Draco aveva cercato di aggredirlo in ufficio qualche giorno prima, Blaise arrivava prima di tutti e usciva solo di tutti. Si sentiva in colpa perché nessuno, a parte Harry, sapeva del perché aveva reagito in quel modo con Thea.

Se solo avesse provato a giustificarsi, raccontando della maledizione che aveva addosso, nessuno lo avrebbe capito o giustificato. Sapeva di aver offeso Thea, ma purtroppo non poteva negare l'evidenza e purtroppo Thea era nata maschio…

Venne bruscamente distolto dai suoi pensieri cupi dallo squillo del cellulare, posato poco lontano sulla scrivania.

Spostò lo sguardo e lesse il nome di Harry. Lo stava chiamando.

Afferrò il cellulare e se lo portò all'orecchio.

"Come sta andando?" Chiese la voce dell'amico dall'altra parte.

"Non ho osato mettere piede fuori dall'ufficio. Il tuo ragazzo vuole uccidermi"

"Il mio ragazzo non sa la verità. Dovresti dirglielo…" disse Potter mentre Blaise si alzava dalla sedia e andava verso l'ampia vetrata alle sue spalle per guardare dall'alto il traffico della città.

Blaise posò la fronte contro il vetro freddo.

"Cosa cambierebbe? Non mi perdonerebbe mai" disse l'avvomago.

"Non è colpa tua. È colpa mia io… forse non avrei dovuto coinvolgerti…"

Blaise si irrigidì.

"Non mi hai coinvolto in niente. Lo sai che lo volevo anche io!"

"Ma la colpa è solo mia se tua madre ha fatto quello che ha fatto!" Disse Harry.

"Lo avrebbe fatto a prescindere. Lei vuole il controllo sia su di me, che di Dean e degli uomini che si scopa. È così che vive lei. Non le regalerò i fiori per la festa della mamma, poco ma sicuro…." Disse con amarezza Blaise.

"Dean lo sa? Cosa dice lui?"

"Non sa della maledizione, ma sa che nostra madre è una stronza. Probabilmente potrebbe credermi se glielo raccontassi…"

"Fallo. Chiamalo e digli tutto. Devi avere più gente dalla tua parte possibile per tenere testa a tua madre. Non può sempre vincere lei…" disse Harry.

"No, ma è per il quieto vivere. Se soltanto provassi ad andarle contro…."

La gola gli si chiuse, sentendo una fitta al petto. Il pensiero che potesse scoprire di Thea e farle del male… chiuse gli occhi, cercando di riprendere il controllo. Thea era la sua debolezza. Doveva allontanarla da sé, doveva essere il meno egoista possibile. Agire in modo egoistico l'avrebbe solo resa un bersaglio facile per quella pazza di sua madre.

"Non puoi permetterle di rovinarti la vita. Hai trent'anni! Sei un adulto, sei un uomo responsabile, sei un brav'uomo! Non devi lasciare che le parole di tua madre ti costringano ad una vita di infelicità! Se vuoi Thea corri da lei, prenditela! Cerca di essere felice!". Disse Harry.

Blaise sentì una lacrima scendergli silenziosa lungo la guancia liscia. Quando aveva cominciato a piangere?

"Lo scoprirebbe. Sai di cosa è capace!" Disse Blaise.

"È questo che stai facendo? L'hai insultata perché vuoi che lei ti odi e stia lontana da te? Con me non ci sei riuscito. Ho capito subito che c'era qualcosa sotto. Ho lottato per te con le unghie e con i denti e guarda dove siamo oggi. Con Thea sarà lo stesso. Ci saremo io e Arthur Weasley a proteggervi. Non sarete mai da soli!" Disse Harry.

~Drarry~ Risk It All (Omegaverse)Where stories live. Discover now