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Note: si consiglia la lettura ad un pubblico adulto.

Blaise fece alcuni passi dentro la camera di Thea che era rimasta immobile a fissare a bocca aperta Blaise. Non riusciva a credere che Blaise fosse lì.

L'uomo si guardò attorno, osservando la camera tutta rosa, la grande bandiera dell'orgoglio Transgender appesa sopra il letto, il cuscino nero con la frase "le persone trans esistono, fattene una ragione!" I peluche sul letto.

Spostò lo sguardo sulla giovane che lo stava fissando e le consegnò il grande mazzo di rose rosse, poi si inginocchiò davanti a lei, prendendole una mano.

"Perdonami, sono stato un coglione. So che ti ho ferito, ma… ero accecato dal panico. Non ce l'ho con te. Tu sei perfetta così come sei, non cambiare mai. Intesi? Io… se ho reagito così è perché… sono terrorizzato…"

Thea sospirò, scrollando la testa e allontanandosi da Blaise.

L'uomo rimase inginocchiato sul pavimento osservando terrorizzato Thea. Non era andato lì con la sicurezza che la giovane l'avrebbe perdonato, anzi. Quello che aveva detto era stato terribile. Lo disse a Thea mentre questa metteva il mazzo di rose in un vaso e poi si sporse verso i fiori per inspirare il loro profumo.

"Mio padre mi ha detto che tua madre è Meredith Campbell" disse Thea fissando i fiori, accarezzando con l'indice il petalo.

Blaise deglutì.

"Purtroppo si. È per lei che…" Blaise si portò una mano sul viso per massaggiarsi gli occhi. "Devo proteggerti! So che sei una donna e ti rispetto per questo, ma la realtà è che non posso stare con uomini! Non voglio metterti un bersaglio sulla schiena! Se dovesse scoprire di te, verrebbe per farti del male. Non posso permetterglielo. Non adesso, non ora che so cosa voglio e ho trovato chi mi rende felice"

Thea si allontanò dal vaso per raggiungere Blaise ancora in ginocchio al centro della stanza.

“Tu sei il mio compagno. Inutile girarci attorno. Siamo fatti per stare insieme. Io preferirei morire piuttosto che vivere lontana da te, senza legame. Non voglio impazzire per via del calore!” disse Thea, gli occhi azzurri cominciarono a riempirsi di lacrime. “Di tua madre mi importa relativamente. Se tu sei disposto ad accettare tutto, morso compreso, a me basta. Il resto lo affronteremo poi. Sono stata male senza di te. Mi hai ferita e non credere che te la farò passare liscia tanto presto. Devi assumerti le tue responsabilità. Le parole feriscono tanto quanto gli schiaffi. E tu hai fatto questo. A me. Solo perché sei terrorizzato da tua madre. Mandala a quel paese. Ci siamo io e mio padre. Possiamo essere la tua famiglia…”

“Mio fratello Dean e il suo compagno Seamus non mi lascerebbero, lo stesso Harry e Draco.”

Thea sospirò.

“Non parliamo di loro due o potrei seriamente impazzire!” disse la bionda portandosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio. “Alzati, su. Aiutami a togliere i peluche dal letto. Sono stanca”

Blaise si alzò lentamente dal pavimento.

“Sono perdonato?” chiese lui guardandola, un sorriso che gli si formava sul viso.

Thea lo fulminò con lo sguardo.

“Nemmeno tra vent’anni ti perdonerò, anzi, te lo rinfaccerò una volta a settimana, così impari!”

Blaise annuì.

“Hai ragione. Ed io voglio che mi spieghi tutto. Cosa e quando hai cominciato la tua transizione. Sono davvero curioso”

Thea sollevò un sopracciglio.

“Sono serio!” disse Blaise sbarrando gli occhi nocciola.

Thea si voltò e apri un cassetto dal comò con specchio. Gli consegnò una maglia.

~Drarry~ Risk It All (Omegaverse)Where stories live. Discover now