La profezia

149 14 51
                                    

CAPITOLO 5

Dolce lo sguardo e tocco leggero, ascolta molto e parla sincero.

TRIXIE'S POV

Vado via rammaricata.
Stanca? Per niente! Sarei rimasta volentieri di più a parlare con lui, ma è sbagliato. Il suo invito lo avrei accettato, se non fosse stato sbagliato. Mi sarei girata e gli avrei sorriso, se non fosse stato sbagliato pure questo. È sbagliato! È tutto sbagliato!


Quando ormai non sono più a portata di vista, mi fermo un istante sul pianerottolo. Non so neanch'io io cosa mi aspetto. Che mi corra dietro? Che mi chiami? Che rimanga ancora in attesa?
Faccio un respiro profondo per scacciare questi pensieri dalla testa e mi appoggio spalle al muro in ascolto di ogni minimo rumore. Rimango un po' delusa, ma anche sollevata, quando sento la sua porta chiudersi e mettere fine alle mie titubanze.

"È meglio così! È meglio che quella porta si sia chiusa! È meglio allontanarsi, piuttosto che avvicinarsi. È meglio mantenere le distanze, o qui ci lascio le penne!"

Sono ancora persa tra i pensieri, che un altro rumore attira la mia attenzione: è il chiavistello della porta che mi è accanto.
Mi giro verso di essa e prendo un altro respiro profondo prima di staccarmi dal muro e rientrare in casa della zia Sophia che, affacciata all'entrata mi fa cenno di entrare. Nel mentre le passo accanto faccio finta di niente, ma già percepisce qualcosa, e il suo sorriso muta dal sereno al dispiaciuto. Anche le mie cugine, sedute al tavolo mentre sorseggiano la tisana preparata dalla zia, come mi vedono notano un cambiamento e cominciano a guardarmi con apprensione aspettando che proferisca parola. Aspettano pazientemente che questo avvenga, anche se, sinceramente, ho poca voglia di farlo. Mi siedo anch'io al tavolo con loro, e con rigorosa lentezza, verso il contenuto della teiera in una delle tazze di porcellana. Dal colore rosso rubino della tisana, presumo che questa sia alle bacche di goji.

"Ottimo! Ho proprio bisogno di rigenerarmi".

Sorseggio così lentamente la bevanda, che da sopra la tazza bianca, posso vedere chiaramente quanto questa mia flemma, per loro che mi stanno a scrutare impazienti, sia alquanto esasperante. Ed esasperata lo sono anch'io, per i loro occhi puntati addosso e che non si staccano neanche con lo sbattere delle ciglia. Poso la tazza e finalmente mi decido a parlare, tanto lo so che dal loro interrogatorio non potrò fuggire. «Penso che sia lui.»
«Ne sei sicura?» interviene Destiny. «Ho detto penso... quindi significa che non sono sicura.»
«Oppure vuoi farci credere che non lo sei.» Ti pareva che Hope non facesse il suo appunto contrariato.
«Che differenza fa se sono sicura o meno?»
«Farebbe la differenza se stai cercando di escluderci!»
«Non sto escludendo nessuna! Davvero non lo so!»
«Avevi detto che pensavi di sì.»
«Mi state facendo agitare.»
Alla mia ultima risposta agitata ora interviene anche zia Sophia.
«Perché vuoi nascondere quello che è evidente! Sei tornata cambiata... dovevi solo risolvergli un problema e invece mi sa che adesso il problema da risolvere ce l'hai tu! E anche bello grosso!»
«Non nascondo un bel niente!»
«Allora perché stai cercando di sviarci?»
A questo punto c'è un interrogatorio vero e proprio con domande mirate che si susseguono a ruota da parte di tutte e tre, e risposte lasciate tutte a metà da me che non ho neanche il tempo di darle.
«No sto svi...»
«L'hai sentito! Ammettilo!»
«Non ho sen...»
«Cederai!»
«Non cede...»
«Non negare.»
«Insomma! Volete smetterla di interrompermi in continuazione?»

La mia testa e le mie pupille ormai sballottano da una parte e l'altra come una pallina da Ping pong. Mi stanno facendo una tale pressione, che ho perso la facoltà di ragionare in maniera sensata... O forse no? Forse non è per loro che non ragiono. Forse è perché la ragione mi ha abbandonata nel momento stesso in cui ho incrociato il suo sguardo e la tempesta che lo governava.
«Trixie, tesoro... siamo solo preoccupate per te.» Mi dice zia Sophia.
«Non dovete preoccuparvi. È tutto sotto controllo.»
«Questo è quello che dici, ma sarà vero?» Insiste Destiny.
«Stai rischiando grosso, questo devi ammetterlo.» Riprende Hope.
«E va bene... Sto rischiando grosso. Ma non cederò. Posso farcela.»
«Non sarà così facile come pensi.»
«Perché no? Tu zia lo stai facendo! Tutt'ora ti stai tenendo lontana dal tuo grande amore... perché io non dovrei riuscirci?»
«Perché per me niente è scritto!»
«La state facendo più tragica di quello che è, e siete già saltate alle conclusioni senza essere sicure che sia lui o meno.»
«Non siamo noi che saltiamo alle conclusioni. Sei tu che ci spingi a sospettare perché stai mentendo.» «Non sto mentendo!»
«Ammettilo che l'hai sentito!»
«Io... no... non l'ho sentito.»
«Bugiarda! Trixie, ti ho cresciuta come una figlia. Pensi davvero di potermi raggirare? L'hai anche ammesso poco fa! Adesso che fai? Ritratti? Cos'è adesso questa storia? Perché non vuoi condividere con noi quello che è successo?»
«Non è successo niente! Come ve lo devo dire?»
«Stai facendo acqua da tutte le parti.»
«Dicci se l'hai sentito, Trixie! Dicci solo se l'hai sentito... poi troveremo una soluzione... insieme.»

Le nuove streghe di Salem Opowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz