Mezza verità

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CAPITOLO 35

Per uno e per tutti avverrà il raccolto, quando l'Equinozio d'Autunno sarà colto.


TRIXIE'S POV

Almeno per il momento, data la preoccupazione che ho destato, le spiegazioni sono rimandate. A Dylan preme più assicurarsi che stia bene piuttosto che chiedere ancora. Ed è meglio così... almeno ho il tempo di ideare una scusa plausibile per giustificare tutte quelle morti premature e quasi tutte per la stessa causa.
Per il momento non deve sapere! È quello che Lorna mi ha detto di fare... e da brava bambina ubbidiente lo farò, anche se mentire fa sempre più male.
In via del tutto eccezionale poi questa sera sembra non avere intenzione di andare da nessuna parte, casa sua compresa, e il ruolo di infermiere l'ha preso proprio sul serio se continua a trattarmi con tutti i riguardi.
Da parte mia invece cerco di rassicurarlo, di fargli capire che non è successo niente di preoccupante ma, mentre le mie parole volevano essere solo di conforto, il risultato non è stato quello sperato e inevitabilmente siamo ritornati al punto di partenza; al punto in cui chiedeva spiegazioni prima che cascassi a terra come una pera cotta.
«Dylan devi smetterla di trattarmi come una bambola di porcellana... sto bene e smettila anche di preoccuparti inutilmente.»
«Dici che devo smetterla di preoccuparmi? Ma ti senti almeno quando parli? Ti rendi conto di quello che spari?»
«Cosa ho detto di sbagliato?»
«Non capisco se sei davvero così o mi stai prendendo per il culo.»
«Se ti dico la prima opzione ci crederesti?»
«Ok, ho capito! Mi stai prendendo per il culo.»
«Non... non ti sto prendendo per il culo!»
«E allora dovresti sapere benissimo perché sono preoccupato, quindi non venirmi a fare la morale dicendo che va tutto bene, perché non va bene!»
«Stai ingigantendo la cosa.»
«E cosa dovrei pensare secondo te? Hai centinaia di parenti morte tutte in giovane età, morte tutte di parto, di strane emorragie interne o problemi cardiaci, e proprio come per gli sceriffi di Salem, queste strane morti sono cominciate subito dopo i fatti di Salem... e non venirmi a dire che sono coincidenze, perché ora come ora non credo più alle coincidenze.»
«Nessuna maledizione se è quello che pensi. C'è una spiegazione più scientifica.»
«Sentiamo.»
A parlare arriva il criceto che in testa riposa, invece che girare sulla ruota.
"Vai Trixie! Comincia pure a sparare una stronzata dietro l'altra, visto che la scusa a cui hai pensato l'hai ideata con i piedi. Non si sparano cavolate senza un minimo di informazione sull'argomento... e su quest'argomento la tua conoscenza è pari a zero".
«Soffriamo di una strana malattia genetica.» Sparo come prima cosa venuta in mente.
«Una malattia genetica?»
«Proprio così.»

A guardarmi, in attesa che aggiunga dell'altro, non è solo Dylan... ora verso il divano su cui siamo seduti, si voltano a guardarmi anche Destiny e Hope, e aspettano anche loro incuriosite di sentire la scusa che ho inventato, tralasciando momentaneamente la preparazione della tavola per la cena.
«E quale sarebbe questa malattia? Avrà pure un nome!»
«Sì, si chiama... cioè no! Non ce l'ha un nome, perché... è rara e sconosciuta.»
«Hai fatto una mappatura genetica?»
«Una cosa? Ah, sì... la mappatura... mhmm no, non l'ho fatta io personalmente.»
«Come sarebbe non l'hai fatta? Sai che la tua famiglia soffre di un disturbo e non ti preoccupi neanche di fare un cazzo di test? Ma tu non stai bene! E non intendo nel senso fisico! È una mappatura al cervello che dovresti farti fare!»
«Stai ancora esagerando!»
«No, che non esagero! Mi stai dicendo che hai una strana malattia sconosciuta e non fai neanche un cazzo di controllo?»
«Cosa c'è da controllare? Io lo so quello che ho!»
«Tu non sai niente! E poi cosa c'entro io?»
«In che senso scusa?»
«Ammettiamo che tu abbia questa strana malattia che stai millantando... cos'è? Salta fuori solo dopo che ti tocco? Erutta come gli eritemi da contatto?»
«No, non è per quello... è... ma perché adesso ti ficchi in mezzo?»
«Perché mi ci avete ficcato voi in mezzo! Ecco perché! Sono stato pure minacciato se ben ricordi.»
«Stavo solo proteggendo il mio cuore. Non ci leghiamo a nessuno perché lasciare questo mondo è meno doloroso se non c'è nessuno per cui valga la pena restare. Tutto qui!»
Ed ecco che mi scruta sempre con quegli occhi di ghiaccio che mi trapassano da parte a parte e mi fanno sentire nuda e vulnerabile. Com'è che riesce a intimorirmi? Davanti a lui che mi guarda in questo modo mi sento sempre come una bambina colta con le mani nel barattolo della marmellata.
E sono una pessima bugiarda! Lo so io! E lo sa anche lui!
«Non voglio arrabbiarmi con te ma... smettila una buona volta di trattarmi come un idiota! E non pensare che mi sia bevuto tutto, perché non è così!»
«Non mi credi?»
«No! Non ti credo ma ti do comunque il beneficio del dubbio.»

Le nuove streghe di Salem Nơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ