Epilogo

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CAPITOLO 50

Io sono Dea e Dio. Io sono femminino e mascolino. Io sono le stelle sopra e la terra sotto. Io sono la calma e la tempesta. Io sono la luce e il buio. Io sono la verità. Io sono l’amore. Io sono potente. Io sono Strega.


UN ANNO E OTTO MESI DOPO CIRCA

TRIXIE'S POV

È il giorno del compleanno di Dylan. Entrambi abbiamo pensato bene di festeggiare questo giorno sempre a Shrewsbury. Questa nostra scelta ha un valido motivo, ma per metterlo in pratica dobbiamo aspettare che il sole si inabissi all'orizzonte e il buio faccia da padrona. Nel frattempo, ci godiamo il sole d'agosto e un pranzo con tutta la famiglia al completo, ma sovente la famiglia sembra che non esista affatto.
Capita infatti, che io mi perda in un altro mondo quando mi soffermo a guardarlo. Cosa posso farci? Ormai ho occhi solo per lui! Oggi poi, in particolar modo, sono ancora più incantata perché so che qualcosa gli frulla per la mente, ma lui è ben attento a schermare i suoi pensieri sapendo che sono capace di leggergli dentro. Ma non sono l'unica! Ogni tanto si rifugia anche Dylan in un mondo di lontani pensieri guardando verso l'orizzonte.

Ad ogni modo, dopo il suo vagare, torna a guardarmi con un'amorevole luce negli occhi e un leggero sorriso che contraccambio sempre. Adesso, ad esempio, so che sta pensando che sono stupenda e che il nuovo look mi doni molto; è stata una mia idea quella di dare un taglio netto a tutto e ricominciare da zero... da noi... a una nuova vita che ci siamo guadagnati con dolore e fatica... e il taglio di capelli per me è stato il simbolo del nuovo inizio.
Arriva anche la sera e poi la notte. C'è un cielo terso cosparso di stelle sopra di noi, e sotto, a ondeggiare tra i fluttui delle acque dolci, la barca che ci ospita al centro di quel lago che è stato lo spettatore e il complice della nostra prima unione di anima e corpo.
Un ricordo che rimarrà indelebile nei nostri cuori e che abbiamo deciso di onorare ogni anno e per tutto il tempo che avremo a disposizione.

E così, nel giorno del compleanno di Dylan, sdraiati sulla coperta stesa nel pozzetto, guardiamo le stelle che brillano nel firmamento celeste, aspettando lo scoccare della mezzanotte per brindare insieme a questo richiamo alla memoria.
Brindare per modo di dire! La magia dello specchio d'acqua, che silenzioso parla con le onde che ci culla, sotto una luna che ci guarda, è ancora una volta complice di una unione senza freni di due corpi che si cercano.
Dylan steso supino allunga un braccio verso il telefono al suo fianco controllando l'ora.
«È mezzanotte. L'ora delle streghe.» Gli dico.
«Pronta per il bagno?»
«A dir la verità no... il bagno può pure aspettare.»
Con uno scatto felino mi alzo mettendomi cavalcioni su di lui. Gli accarezzo le spalle scendendo sui pettorali con un sorriso malizioso stampato sulla faccia e gli occhi che parlano da sé, illuminati come sono da una luce di innocente seduzione... e lui? Lui cede al mio fascino, e attirandomi a sé s'impossessa delle mie labbra che non aspettavano altro che essere baciate.
«Hai ragione. Il bagno può pure aspettare.» Mi risponde.
Mi afferra i glutei, li stringe tra i palmi premendolo contro il bacino su cui si erge prorompente il sesso che è già pronto a erompere fuori dal pantalone che lo contiene, e io mi muovo sopra di lui eccitandomi al solo contatto della sua dote che cresce e spinge contro il mio ventre.
Allungo le mani verso l'elastico. Spostandomi da sopra, gli sfilo giù i pantaloni e i boxer, e liberato dagli inutili indumenti comincio a massaggiargli la parte che più gli dà piacere, continuando non solo con la mano, ma anche scendendo con le labbra a circondare il glande, che nella caverna umida incontra le carezze infuocate della mia lingua che lambisce la cima dalle prime gocce di perle eburnee.
«Aaaah... siiiì... sei meravigliosa Trixie.»
Mi afferra per la nuca... mi incita a continuare accompagnando con la mano il movimento... ed è quasi al culmine quando mi tira su per gustare altri piaceri carnali.
«Fermati... non è così che voglio venire.»
Preme la bocca sulla mia, s'impossessa della mia lingua che insieme alla sua volteggiano in spirali che ci infuocano gli animi, e un attimo dopo mi ribalta sotto di lui scendendo con le mani sul bordo del corto vestito che tira su facendolo scivolare leggero fin sopra al bacino, e quando gli slip sono ben visibili, con quei pizzi trasparenti che lasciano intravedere il monte di venere, si eccita come se le mie mani lo stessero ancora accarezzando e si avventa sul punto più sensibile sopra la stoffa già intrisa di caldi umori.
Morde la trama di pizzo e sotto di esso l'attrito graffiante ma anche piacevole mi fa gemere in una supplica, e lentamente me li sfila per rendere onore alla mia preghiera, lambendo e suggendo direttamente la carne che si apre al dolce supplizio.
«Aaaah... Dylan...»
«Dimmi tutto principessa e farò tutto ciò che vuoi.»
«Dentro di me. Prendimi adesso... sono tua completamente tua.»
«Sì, mo grá... mi appartieni, come io appartengo a te.»

Le nuove streghe di Salem Where stories live. Discover now