Luna

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CAPITOLO 36

Dalla Signora sarai benedetto, se selva e fiori tratterai con rispetto.


DYLAN'S POV

La tengo stretta tra le mie braccia. Ora lei dorme, ma i miei occhi sono vigili ad osservarla, poiché non riesco a prendere sonno in preda ad una agitazione che mi sta logorando.
Non voglio dare modo a lei di farle capire quanto questa cosa mi abbia turbato; basta già il suo di turbamento, non c'è nessun bisogno che ci aggiunga pure il mio, e per quanto mi è possibile, del mio stato non dovrà percepire niente, se non il coraggio e l'ottimismo che voglio darle per affrontare questa cosa.
La guardo, e dopo la sua rivelazione mi sento come ossessionato, controllo il suo respiro, controllo il suo battito, controllo il calore della sua pelle, controllo che sia ancora viva, perché ora come ora per ogni minuto speso a guardarla, mi ricordo che in qualsiasi momento potrebbe accadere l'irreparabile.
Ho paura! In questi momenti dedicati a lei, nel silenzio e nell'intimità di una stanza che ci accoglie, si affaccia prepotente la paura di poterla perdere da un momento all'altro.

Un mese fa, mi sarei fatto una risata su queste presunte maledizioni, ma ora non credo più che siano opera di fanatiche superstizioni, poiché tra le mie mani ho avuto la prova che le coincidenze non possono esistere se poi diventano troppe.
Piano mi sposto per sciogliermi dalle sue braccia posate sul mio petto, e scivolo lentamente e silenziosamente giù dal letto per raccogliere i jeans da terra e cercare nelle tasche il mio pacchetto di sigarette; gli stessi jeans poi, li indosso momentaneamente per coprire la mia nudità e uscire fuori al balcone.
Sono le due di notte, e mi affaccio giusto in tempo per veder rientrare Destiny e Hope, che della mia presenza sul balcone non si accorgono di nulla.
Nel silenzio accendo la sigaretta che stringo tra le labbra, e la brucio letteralmente; con poche aspirate furiose, la combustione arriva a bruciarne quasi la metà. Questo è il solo modo che conosco per scaricare la tensione.
Poi mi accorgo di non avere nessun posacenere nei paraggi e... chi se ne frega!
In giro non c'è anima viva, e con uno scatto delle dita, la getto al largo seguendo con lo sguardo la parabola luminosa color arancio, fino a quando la sua scia, cadendo sull'asfalto, si disperde in minuscole scintille fluorescenti.
Butto fuori l'ultimo sbuffo di fumo che si disperde nell'aria, prima di rientrare e sedermi su una poltroncina al lato del letto, e qui, resto ancora ad osservarla e a pensare, e sempre qui, appoggiato con il gomito al bracciolo e il braccio teso a sostenere la testa con un pugno, mi appisolo colto dalla stanchezza che comincia a farsi sentire.
E poi un alito caldo quasi mi prende il respiro.
Nel dormiveglia sento come se mi stesse sfuggendo, e poi sento solleticare il viso da una punta di piuma soffice che leggera sfiora il profilo, e ancora piccoli tocchi sulle gambe e poi sul petto, mi opprimono con un peso sopportabile, ma che mi blocca.

Apro piano gli occhi per dare una forma a questa strana sensazione, e quasi mi viene un colpo, quando a pochi centimetri dalla mia faccia, due occhi che sembrano specchi di luce, mi fissano immobili e ipnotici, ma è solo quando tira fuori i canini e soffia minacciosa, con quel fiato che ricorda il sibilo di un serpente, che scatto dalla poltrona facendo saltare anche in aria la gatta che, molto elegantemente, atterra sulle zampe dopo una giravolta su sé stessa.
«Cazzo!»
Guardo verso il letto. Trixie non si è svegliata per la mia imprecazione fatta a denti stretti, e vorrei continuare a farla dormire tranquillamente, per cui vedo di mandare via la gatta facendo il meno rumore possibile anche se inevitabilmente mi ritrovo pure a parlare sottovoce da solo... beh! Non proprio da solo... con Luna.
«Si può sapere come diavolo hai fatto ad entrare? Hai il dono del teletrasporto?»
Apro la porta nella speranza che esca fuori, ma si blocca e si siede assumendo la posa altezzosa delle tipiche statuette egiziane che la raffigurano, resta immobile a fissarmi, e mentre mi fissa mi viene in mente.
Che cos'è che aveva detto Trixie? "Se ti fissano ti stanno studiando! Sanno leggere dentro! Vogliono dire qualcosa. Devo imparare a riconoscere i segnali."
«Stai cercando di farmi capire qualcosa?»
Mi sento un cretino a parlare con una gatta, ma forse tanto cretino non sono, perché sinuosa passa attraverso la porta aperta e, affacciandomi oltre l'uscio, vedo che si ferma a metà corridoio e assume la stessa posa che aveva in camera, continuando a fissarmi e dandomi l'impressione che voglia che la segua.
Lo faccio! Silenziosamente le vado incontro e mentre sono a un passo da lei, Luna riprende il suo camminare per poi fermarsi alla fine; proprio dove finisce il muro e inizia l'open space della sala.
Qui sento il bisbiglio di due voci conosciute: quelle di Destiny e Hope.
Da questa postazione Luna non si sposta più, e ferma vicino ai miei piedi, guarda in direzione delle due cugine che non si accorgono minimamente della nostra presenza. Comincio a pensare che mi abbia volutamente portato qui per mostrarmi quello che stanno facendo.

Le nuove streghe di Salem حيث تعيش القصص. اكتشف الآن