3G: Emporium of the oracle

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CAPITOLO 9

Quando la Luna nel cielo non vedrai, la mano alla Madre due volte bacerai.

DYLAN'S POV

Rientro nel mio appartamento pensando ancora a lei. Senza spogliarmi prendo il Block notes poggiato sul tavolo e lo apro su di una pagina nuova per scrivere un altro appunto; una cosa che mi era venuta in mente strada facendo appena lasciata Claire. Stranamente quel pensiero sparisce e l'inchiostro della biro rimane solo un punto fermo su di un foglio bianco, perché cosa volevo scrivere non lo ricordo più.

"Cazzo, dovevo fare un vocale sul telefono per ricordarmelo"

Per il nervoso lancio tutto sul divano dove c'è anche il mio PC, e sfilandomi la maglietta vado in bagno per una doccia veloce.
Al mio ritorno mi sembra tutto senza senso e non ho più neanche voglia di scrivere. Rileggo velocemente qualche frase qua e là, tutti i suggerimenti che Trixie mi aveva dato, tutte le correzioni che avevo apportato, tutte le idee trascritte velocemente e ancora da sviluppare. La storia che si stava creando è tanto mia quanto la sua, e senza di lei non ho voglia neanche di continuarla.
Richiudo tutto e mi butto sul divano pensando e ripensando...
Gli ingranaggi frullano talmente a rilento, che in me si fa strada la consapevolezza che sto per avere un altro blocco, e con questo chiodo fisso, mi addormento senza capire neanche quando gli occhi si siano chiusi al mondo.
Si aprono solo il mattino successivo. La stessa alba delle cinque e venti del giorno prima, mi sveglia anche oggi con il sole che, ancora pallido, giunge dalla portafinestra aperta qualche minuto più tardi.

È lunedì. È l'inizio di una nuova settimana, è l'inizio di un ciclo di giorni che prevedo essere ripetitivi fino al prossimo weekend.
Questo futuro non posso saperlo se sarà effettivamente così, ma nel presente, per scongiurarlo, mi alzo con le migliori intenzioni. Così, carico di energia, mi tiro su dal divano, che è stato il mio compagno per tutta la notte, e preparo un caffè prima di accendere la prima sigaretta del giorno.
Primo pensiero della mattina affacciato al balcone: sempre lei! Devo fare qualcosa o qui esco pazzo.

Ritorno dentro e accendo il portatile. È mia intenzione fare qualche ricerca e se sono fortunato troverò le risposte alle mie domande, che in questo momento sono: Chi sei? E dove sei?
Non conosco il cognome di Trixie, ma prendo in considerazione quello della zia, e se la fortuna è dalla mia parte, troverò qualcosa sui social. Faccio qualche ricerca, ma niente di niente! Non sono così fortunato. Richiudo il portatile e vado a fare una doccia prima di scendere e recarmi a lavoro. Mi aspetta una settimana intensa di risposte ai lettori. Beati loro che possono averle, io per il momento brancolo nel buio per le mie.

**********

Passa il lunedì... e poi anche il martedì, seguiti da tutti gli altri giorni. Arrivo al fine settimana annoiato e senza entusiasmo, e il più delle volte passo la giornata di lavoro a fissare per ore le lettere sullo schermo del PC senza rispondere. Vengo distratto solamente da Sean e George che ogni tanto si affacciano alla mia postazione per scrollarmi dai momenti apatici in cui ogni tanto sprofondo facendolo sempre nel modo più delicato possibile.
«SVEGLIAAA!» «SVEGLIAAA!»

Le loro urla sono seguite dal classico schiaffo del soldato, che non è sulla mano aperta, bensì sulla mia nuca esposta. Come al solito poi mi giro massaggiando la parte dolorante imprecando e guardando in modo accigliato i due, che nel frattempo fanno vorticare i loro indici nell'aria.
«Chi è stato?» Mi domanda Sean.
«Due coglioni!»
Sean è il classico piacione che cura la sua immagine nel migliore dei modi, modellando il suo pizzetto biondo e mettendo in mostra i muscoli con magliette aderenti che ne risaltino le linee. Campando di avventure non perde mai l'occasione di infilare il suo sfilatino in forno, e per essere altruista, come si autodefinisce, nelle sue scorribande coinvolge sempre George e me.
«È venerdì! Muovi il culo che si va a caccia!»
«Ho altri progetti.»
«Che cazzo di progetti hai? Stai facendo l'eremita da quasi una settimana!»
«Devo fare delle ricerche.»
«Di venerdì sera? Tu sei di fuori!»
«Venerdì, sabato, domenica! Sarà che posso fare le mie ricerche quando mi pare?»
Arriva poi anche il commento di George. Molto più posato di Sean, è il tipo che si lascia trascinare dalle scorribande dell'amico e fa battutine sarcastiche incoraggiato sempre da lui. Quando vuole, però, riesce a essere serio. Dopotutto anche il suo aspetto meno palestrato conferma la sua serietà che si distingue per gli occhiali da intellettuale e i capelli neri perfettamente lisciati con il gel.
«È per il libro che vuoi scrivere? Preferisci fare la muffa in casa per scrivere un libro?»
«Non è per il libro! Quel cazzo di libro l'ho solo cominciato, ed è fermo da domenica tra l'altro.»
«Un'altra crisi creativa?»
«Ci credi che l'ispirazione mi è venuta quando ho conosciuto quella ragazza di cui vi ho parlato?»
«Quella che è riuscita a far sparire Carrie e poi è sparita pure lei?» Interviene di nuovo Sean.
«Proprio lei! E da quando è sparita non sono riuscito a scrivere neanche più un rigo.»
«Quella ti ha fottuto il cervello! E la soluzione è solo una! Chiodo scaccia chiodo!»
«La soluzione è un'altra!»
«Tipo?» Mi chiede George.
«Devo trovarla!»
«Stai messo proprio male!» insiste Sean.
«Hai provato sui social?» È il consiglio di George.
«Mi hai preso per cretino? Certo che ho provato! Niente di niente.»
«Quindi lascia perdere e vieni a divertirti con noi. Di gnocche in giro puoi trovarne quante ne vuoi.»
«Stasera no! Ho altro da fare.»
«Ma che cazzo hai da fare? Si può sapere?»
«Ho un appuntamento»
«Aaaah! Ma allora fai le cose di nascosto senza di noi? Se è in cantiere una notte di fuoco non insistiamo.»
«È con la zia! E ha cinquant'anni.»
«Questa è bella! Ti piacciono le donne mature?»
A George questa affermazione gliel'ha servita su un piatto d'argento e in meno di due secondi arriva la battutina che prende il posto della serietà che ha avuto fino a ora.
«Eeeh, hanno più esperienza!»
«Com'è che siete sempre più coglioni? Vado da lei per vedere se riesco a estorcerle delle informazioni.»
«E se non ci riesci che fai? Continui a crogiolarti nell'inerzia?»
«Prometto che lascerò tutto alle spalle e se non sarà cosa, domani sera si andrà a caccia.»
«Ora cominciamo a ragionare! Ci aggiorniamo a domani allora.»
«Sì, certo!»
«Ma anche a stasera! Non penso che le tue intenzioni siano di passare la notte con lei, quindi telefona non appena ti liberi.»
«Ok, ok, ma ora basta rompere! E sparite!»

Le nuove streghe di Salem Where stories live. Discover now