Chiarimenti

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CAPITOLO 34

Quando il Sole più in alto sarà, la Quercia, l'Agrifoglio combatterà.


TRIXIE'S POV

Dylan è appena andato via, e io non sono per niente tranquilla.
È stata una mattinata strana, cominciata come una normale mattina e poi degenerata in un abisso che ci ha divisi.
Tutto procedeva come sempre, ho aperto gli occhi ed era lì a guardarmi come sempre, ho pronunciato il suo nome e mi ha salutata come sempre, ho risposto ai suoi baci e come sempre mi sono abbandonata tra le sue braccia, ma poi qualcosa è cambiato; il modo in cui mi ha amata è cambiato.
Gli faceva male! E l'amarezza che si trascinava dietro era uguale a quella che mi trascino io da un bel po' di tempo. Questa è l'unica cosa che sono riuscita a percepire, perché nel momento in cui ho cercato di oltrepassare le sue barriere, si è alzato un muro e non sono stata più in grado di percepire la benché minima emozione.
Ora sono sempre più convinta che gli effetti della maledizione stiano cominciando ad apparire.
Punto uno: La mia capacità di leggere dentro sta facendo cilecca.
Punto due: Mi sento strana e vulnerabile.
Punto tre: Ho come la sensazione che tutto mi stia sfuggendo di mano.

Con questo peso sullo stomaco saluto Dylan con la promessa di rivederci nuovamente questa sera, e mai giornata sarà più lunga di questa. Intanto, appena metto piede in negozio, accantono questi pensieri e mi avvio al piano di sopra per cercare Destiny e chiarire con lei una questione lasciata in sospeso.
La trovo seduta sul divano insieme a Hope, e insieme sono assorte nella lettura, intente a cercare risposte nel libro che in teoria dovrebbe darcele. Mi pianto davanti a loro con le braccia incrociate al petto, e appena mi vedono abbandonano il loro studio e sostengono il mio sguardo che vuole essere quello di ammonimento, come lo sono le mie parole aspre nei loro confronti.
«Cosa sarebbe questa storia? Adesso ci sono i segreti? Tutta una serie di paternali nei miei confronti e poi alla prima occasione!»
«Vuoi parlare di Sean? Parliamo pure!» Si precipita a rispondere Destiny.
«Sei stata un'irresponsabile!»
«Senti un po' da che pulpito viene la predica!»
«È diverso! Se io passo a miglior vita sarà servito a qualcosa... a te cosa ti è saltato in mente di buttarti in questa cosa che non darà nessun risultato se non la tua dipartita?»
«Forse è così che deve andare. Zia Sophia sarà già in menopausa, tu stai già con un piede nella fossa, l'altro piede ce lo metto io per farti compagnia, Hope non ne parliamo, ha messo la cintura con la chiave. Siamo in via d'estinzione e la maledizione giungerà al termine perché non ci sarà più nessuna da sterminare; quell'anima stronza, matriarca della congrega delle streghe nere, sarà contenta ovunque sia a sbellicarsi di soddisfazione nella sua triste tomba.»
«Questo sì che è ottimismo!»
«Mi pare evidente che siamo tutte nervose, questa situazione ci sta sfuggendo dalle mani.» Interviene Hope
«E abbiamo un problema... un grosso problema.» Ammetto con riluttanza.
«Tipo?» Mi chiede Hope.
«Ho come l'impressione di stare per perdere i miei talenti... prima riuscivo con facilità a empatizzare con chiunque, ora invece ho serie difficoltà... e proprio con chi non dovrei averne.»
«Secondo le varie testimonianze non ho mai letto di qualcuna che ha perso il proprio talento a seguito della maledizione. Questa è una vera e propria novità. Dovresti annotarla.»
«Sì, dovrei farlo... ho tante di quelle cose da scrivere.»
«Non aggiorni il libro da tempo ormai. Il libro specchio è rimasto pressoché immutato.»
«Alla prima occasione lo aggiorno.»

Tolgo il libro dalle mani di Destiny e Hope, e con quello, raccolto tra le braccia chiuse in un incrocio, me ne vado nella mia stanza, ma prima di andare chiedo un piccolo favore.
«Vi dispiace se oggi do forfait? Mi sento particolarmente strana e... stanca.»
«Trixie... qualcosa non va?» Mi chiede Destiny.
«Non è niente. Solo un po' di stanchezza.»
«Stronzate che non è niente! A me non sembra niente.»
«Può essere pure che sia solo un malessere passeggero. Non allarmiamoci.»
«Vado a prepararti qualcosa che ti tiri un po' su. Poi resta tutto il tempo che vuoi a riposare, al negozio ci penseremo noi.» Mi dice Hope.
Approfitto del loro aiuto per restare in camera mia a riposare, ma prima di fare quello, mi metto seduta davanti allo scrittoio per aggiornare il libro con gli ultimi avvenimenti.
Come è stato per le altre, così sarà anche per me, e se mai un giorno dovesse servire la mia testimonianza, qui le future streghe avrebbero trovato le loro risposte... e mi verrebbe anche da aggiungere... "se mai ci saranno future streghe", oppure, se mai riuscirò a spezzare la maledizione, che il mio scritto diventi una storia da tramandare di generazione in generazione.

Le nuove streghe di Salem Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora