Capitolo 5

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Non ho mai visto così tanta gente entrare e uscire dal negozio come in queste ultime due ore. In qualche modo io e Francis ce la stiamo cavando, anche se stare dietro e tutte queste persone, ognuna con richieste e esigenze diverse, non è una passeggiata. Sembra che si siano ricordate solo oggi che domani è Natale e che hanno dei regali da comprare.
"Vorrei il cd di questa canzone" mi dice un cliente abbastanza giovane  indicando con un gesto uno degli altoparlanti del locale che in questo momento stanno riproducendo "See You" dei Depeche Mode.
"Certo, un attimo solo" gli rispondo cercando la disponibilità del pezzo sul computer. Ne rimangono due copie,  così mi dirigo verso lo scaffale dei dischi, individuo ciò che cerco e glielo consegno. Lui, dopo aver pagato, si avvia verso l'uscita. Mi accorgo solo dopo qualche minuto che il posto si è completamente svuotato, controllo l'orologio della cassa e noto che siamo in chiusura. Inizio a mettere in ordine come al solito e mentre sto ultimando il lavoro sento un suono di passi pesanti per le scale. 
"C'è un ragazzo che sta fermo davanti all'ingresso da venti minuti, sembra che aspetti qualcuno, tu lo conosci?" mi chiede Francis avvicinandosi a me. 
Io curioso scendo un paio di gradini e guardo attraverso la vetrina del negozio. Il mio cuore perde un paio di battiti per l'emozione: Leo mi sta salutando con un sorriso stampato sul viso. Sorrido anch'io e lo saluto di rimando.
"Beh... beh sì... in effetti è il mio ragazzo" ammetto ritornando da Francis. 
"Oh... bene, bene" borbotta.
"Allora non farlo attendere oltre, vai pure" aggiunge poi. 
"Ma dobbiamo ancora finire di riordina..."
"Ho detto vai pure" mi dice con un tono che non ammette repliche.
"E buon Natale" conclude porgendomi un buono regalo che ha appena estratto dalla tasca e accennando un sorriso.

"Ehi!"
"Ehi!"
"Che ci fai qui?"
"Passavo da queste parti" mi risponde Leonardo facendo il vago.
"Sono sceso per due volte alla fermata sbagliata della metro e ho dovuto usare il navigatore sul cellulare per passare da queste parti, ma sono dettagli" confessa poi ridacchiando.
La voglia di abbracciarlo e baciarlo è incredibile, ma lo è anche quella di vincere la nostra sfida, così gli sorrido e mormoro: "Imbranato."
Inizio a incamminarmi verso casa con Leo al seguito. Durante tutto il tragitto lui non fa altro che guardarmi. Osserva ogni mio gesto, mi fissa le labbra, gli occhi, il collo. Sospira spesso e rumorosamente, cercando di reprimere quel desiderio che lo sta evidentemente mettendo alla prova, il desiderio di essere sé stesso.

"Vedo che ti ostini a farmi delle sorprese" gli sussurro all'orecchio sulle scale mobili d'uscita dalla metro.
Lui mi guarda un po' insicuro e mi risponde: "Già... mi avevi detto che le mie sorprese ti piacevano, non credevo che ti avrebbe infastidi..."
Lo fermo poggiandogli un dito sulle labbra e gli dico: "Leo, mi ha fatto piacere, non mi ha infastidito, però..."
"Però?"
"Però non credere che mi arrenda così facilmente" concludo con un sorrisino.
Lui scuote leggermente la testa con un mezzo sorriso e distoglie lo sguardo da me sospirando.
"Ti sto facendo impazzire" dichiaro.
"Per niente."
"Certo, certo" mormoro con aria soddisfatta.

Rientriamo in casa per l'ora di cena. Nella sala da pranzo Marta sta apparecchiando la tavola mentre Federico è impegnato nella preparazione di un aperitivo. Mangeremo una pizza tutti insieme, trascorrendo in compagnia questa vigilia di Natale. Sento un profumo squisito provenire dal forno, molto probabilmente c'è un dolce in cottura. 
"Ciao!" ci saluta calorosamente lei non appena nota la nostra presenza.
"Ciao, ti do una mano" risponde Leonardo avvicinandosi al tavolo.
"Sì, io aiuto Fede... non è un asso in cucina" le dico a bassa voce.
"Senti chi parla!" esclama lui.
"Ahia... mi sa che mi ha sentito."
"Come posso aiutarti?" chiedo a Federico affiancandolo davanti ai piatti che sta riempiendo di stuzzichini.
"Dopo mi accompagni a prendere le pizze? Devo parlarti."

"

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Mal di gioia - Parte 2Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang