Capitolo 7

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Apro la porta della mia stanza buia cercando a tentoni il tasto della luce. Leo mi supera addentrandosi a passo sicuro nell'oscurità. Quando la camera si illumina, è vicino alla scrivania con un pacchetto tra le mani e il suo solito sorriso disegnato sul viso.
"Buon Natale" sussurra.
"Mancano cinque minuti, è ancora la vigilia."
"Va bene signor precisino, buona vigilia, allora" ribatte porgendomi l'involucro colorato.
Soffoco una risatina e lo scarto. Un profumo di cocco mi invade le narici mentre osservo l'incarto di quattro cookies giganteschi.
"Grazie!" esclamo trattenedomi a stento dall'abbracciarlo.
Noto poi una piccola chiavetta USB viola attaccata con lo scotch alla confezione dei biscotti. Guardandola più attentamente, scorgo i lineamenti di un minuscolo gufo disegnato sulla sua superficie. Inserisco la pen drive nel computer e clicco sull'unico file presente all'interno, le note leggere di "Closer" di FKA twigs si propagano dolcemente per la stanza, colmando tutti gli spazi circostanti, compreso quello che io e Leonardo ci stiamo imponendo per gioco.
"È una playlist di pezzi che mi fanno pensare a te" mormora con un lieve rossore sulle guance.
Sospira e poi borbotta: "So che è sdolcinato, però..."
Gli impedisco di continuare, le mie labbra premute sulle sue non glielo permettono. Leonardo mi solleva di peso portandomi sul letto. I nostri respiri sono irregolari, il fiato corto. È come se dovessimo recuperare ad ogni costo ogni singolo contatto che abbiamo evitato nei giorni passati. Lui mi stringe, forte. I nostri maglioni sul pavimento. Le sue labbra percorrono il mio collo. Le nostre dita si intrecciano e i nostri corpi si toccano. Avvicino la testa al suo petto, il battito cardiaco è così intenso da poterlo percepire distintamente, sembra quasi che la sua pelle vibri a ritmo del suo cuore. Siamo di nuovo nella nostra bolla, nel nostro spazio, nel nostro piccolo angolo di serenità.

"Ti amo" dico a mezza voce
"Ti amo..." risponde in un sussurro.
Poi abbozza una risata dichiarando: "... E ho vinto la scommessa."
"Tecnicamente non lo sappiamo. Magari era già passata la mezzanotte quando ti ho baciato."
"Non fare il furbo e ammetti la sconfitta."
"No, perché non sono sicuro d'aver perso."
"Ammetti la sconfitta."
"No."
Leo si tira su poggiando la testa sul gomito e guardandomi con aria di sfida.
"Ammetti la sconfitta o te la faccio ammettere io."
"Uuuh, che paura."
In un lampo è sopra di me e le sue mani si muovono dappertutto facendomi il solletico. Tra una risata e l'altra provo a riprendere fiato, senza riuscirci mai per davvero.
"Ok, ok! Basta!"
"Allora?" mi chiede, pronto per un altro assalto.
"E va bene, ho perso la scommessa..."
E mentre sul viso di Leo si stampa un ghigno beffardo borbotto: "... Ma solo perché ti ho lasciato vincere."
Riesco a evitare il suo nuovo attacco per un soffio. Mi precipito giù dal letto ridendo a crepapelle e mi dirigo verso l'uscita della stanza.
"Vado a prendere un po' di latte da bere mentre mangiamo i biscotti" annuncio allegro.
"Ok. Mich..."
"Mmh?" domando con la mano sulla maniglia.
"Per quanto tu sia molto bello da vedere, non credo sia il caso di andare in giro per casa nudo."
"Ops..."
"Già, ops" mi fa eco lui con un sorrisino.

"Questi cookies sono la fine del mondo, grazie" mormoro poco dopo, mentre sdraiati sul tappeto io e Leonardo siamo alle prese con il nostro spuntino notturno.
"Beh, forse avrei dovuto controllare meglio le dosi, anche perché l'impasto era un po' strano. E poi la cottura non..."
Lo interrompo infilandogli un pezzo di biscotto in bocca.
"Sono la fine del mondo, grazie" ripeto risoluto.
Lui ridacchia. Gli sfioro con l'indice la punta del naso, poi mi alzo, apro il cassetto del comodino e prendo la bustina che ho nascosto al suo interno.
"Questa è per te" dico poggiandogliela davanti.
Lui sfila il foglietto plastificato contenuto nella busta osservandolo con attenzione. E più analizza ciò che c'è scritto sopra, più sul suo viso si fa strada il suo incredibile sorriso. Di colpo però tutta la felicità svanisce dai suoi lineamenti, lasciando spazio alla delusione.
"Un giretto sul London Eye il giorno del mio compleanno, tutto qui? Grazie, ma sinceramente mi aspettavo qualcosa di più."
"I-io pensavo... pensavo che ti sarebbe piaciuto, visto che non ci sono mai stato, mi sembrava un'idea carina andarci insiem..."
Mi blocco. Leo sta trattenendo a malapena una risata con entrambe le mani davanti alla bocca.
"Leonardo, te ne devi andare un po' a fanculo."
"Visto che capacità attoriali strabilianti?"
"Certo, Hollywood ti brama."
"Lo so, ma il mio cuore è altrove" dichiara lui alzandosi in piedi con aria melodrammatica e lo sguardo fisso su di me.
Sbuffo alzando gli occhi al cielo.
"Dai Al Pacino, vieni a letto, che mi servi come cuscino."
"Tu guarda un po' questo, ma come ti permetti?!" esclama impettito mettendo le mani sui fianchi.
Restiamo fermi a guardarci per quello che pare un minuto intero: silenziosi, insolenti e innamorati.
"E va bene" brontola battendo le mani sulle cosce e tuffandosi all'indietro sulle lenzuola.
Poco dopo allarga le braccia invitandomi ad accomodarmi su di lui.
Il contatto con il calore della sua pelle e la dolcezza del suo profumo mi accolgono e confortano come sempre. Leonardo mi stringe delicatamente a sé sospirando. Affonda il viso tra i miei capelli, sento le sue labbra stamparvi un bacio e poi colgo la lieve pesantezza del suo mento sul cuoio capelluto.
"Credo che il tuo regalo potrebbe entrare ufficialmente nella top tre dei miei regali preferiti di sempre."
"Perché, hai una top tre dei tuoi regali preferiti?"
"Certo, e sono tutti stati fatti da te."

"

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Mal di gioia - Parte 2Where stories live. Discover now