Capitolo 9 ♠️ Hate Each Other

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Tenendomi per mano, Will mi riaccompagnò alla spiaggetta del lago, quella di fronte alla casa di Christopher.

«Sicura di non volere che ti accompagni fino a casa?» Chiese lui dopo un attimo di silenzio.

«Sì, sono sicura.» Guardai le nostre mani, confusa. «Sei stato molto gentile con me, Will.»

Lui si girò verso di me con uno sguardo sorpreso. «Mi sono comportato da amico.»

«Esatto, e non eri costretto a farlo. Per questo ti ringrazio.» Mi sporsi fino a poggiare le labbra sulla sua guancia, dicendogli che da quel momento avrei proseguito da sola lungo il tragitto. Lui mi salutò con un sorriso goffo, mentre il resto del viso prendeva un colorito rossiccio, e si diresse verso la sua auto.

Aspettai che mettesse in moto e se ne andasse prima di cominciare a camminare sul lungolago.

Il sole era ormai tramontato completamente, lasciando posto alla sua controparte, la luna. La sua luce bianca era tenue a confronto con quella dei raggi solari, conferendo al bosco un'atmosfera soprannaturale, come se di magia non ne avesse già abbastanza.

Mi sedetti sulla riva che più si avvicinava a casa mia, tirando le ginocchia al petto per togliermi le scarpe. La testa mi riportò alle parole uscite dalla bocca di Christopher. Le scacciai velocemente con un cenno della testa. Non avevo voglia di riflettere, troppi demoni sarebbero saliti in superficie. Non ne valeva la pena, onestamente.

Sentendo le gambe fremere, mi alzai e mi avvicinai all'acqua fresca, che lambì dolcemente i miei piedi nudi. Sospirai e chiusi gli occhi. 

D'un tratto, il cellulare prese a squillare, interrompendo il silenzio..

«Sì?»

«Alexys, sono Max. Ti ricordi di me? Come stai?»

«Come dimenticarsi. Potrei stare meglio.» Risposi. «Perché mi hai chiamata?» L'ultima cosa che volevo era perdere tempo.

«Sì... devo dirti una cosa.»

Attesi che elaborasse la frase, ma dall'altro capo del telefono c'era solo silenzio.

«Quindi?»

«Oh... sì, hai ragione. Perdonami.» Fece lui. Involontariamente sollevai gli occhi al cielo. «Il vampiro infiltrato mi ha appena comunicato che hanno cambiato postazione. Ora sono molto più vicini al branco di licantropi che popola i boschi. So solo che sono tanti, troppi per un branco solo. Hanno radunato vampiri da tutto il mondo, e quando dico tutto, intendo proprio tutto.»

«Quindi cosa dovrei fare?»

«Contatterò l'Alfa e lo informerò del tuo trasferimento presso il loro territorio come protezione in più.» Fu la sua risposta.

«Ma io sono già nel loro territorio!»

«Forse non sono stato chiaro: vivrai con loro.»

«Cosa?!» Gridai. «No no no! Il mio scopo era uccidere vampiri, non questo!»

«Pensa con lucidità: i vampiri prima o poi attaccheranno e sarebbe un'occasione per catturarne uno e interrogarlo. Ora vado, ho una chiamata da fare.» Chiuse la comunicazione ancor prima di lasciarmi controbattere. E questo mi mandava in bestia. Come si permetteva? Era lui ad avermi chiesto aiuto e neanche si degnava di informarmi in tempo dei dettagli rilevanti, come trasferirsi nella tana del lupo... letteralmente..

Una volta in casa, feci un respiro profondo, cercando di restare calma mentre iniziavo a preparare un'altra volta il borsone. Presi tutto quello che mi ero portata da New York, il ché non era molto, ma non aveva senso lasciare lì qualcosa di mio. Chiusi la cerniera e aspettai il via libera di Max per poter andare.

HunterWhere stories live. Discover now