Capitolo 16 ♠️ Can't Trust Anyone

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L'incantesimo doveva essersi dissolto, perché riuscivo a vedere Cole nitidamente. Il problema era che vedevo solo lui.

Christopher era come sparito nel nulla.

«Dov'è andato?» Cole si guardò intorno, sconcertato. «Dimmi che si è semplicemente fermato ad allacciarsi le scarpe.»

«Non credo, sai?»

«Dobbiamo andare a cercarlo!»

«Sei pazzo? Non possiamo tornare indietro adesso, dove andremmo?» Cercai di farlo ragionare. «Questo posto è un labirinto, se cambiamo strada è finita.»

«Non posso lasciare indietro il mio Alfa, mi uccideranno!»

«A quello ci penseranno i vampiri se vai a spasso ferito e sanguinante per questi corridoi.»

Si guardò, riflettendoci su. «In effetti...» Mormorò, volgendo di nuovo lo sguardo verso di me.

«Andiamo avanti, Cole, e lo troveremo.» Feci io. «Tranquillo.»

Riprendemmo a camminare, attraversando corridoi infiniti, alcuni erano completamente bui, faticavo a vedere oltre i due metri dal mio naso. Altri erano illuminati dalla luce soffusa del fuoco.

Persi la cognizione del tempo fra quelle mura strette. Potevano essere passate tre ore, o semplicemente qualche minuto, non lo sapevo.

Il tragitto mi aveva confusa non poco, sballando il mio senso di orientamento a tal punto che, man mano che percorrevo la strada, la dimenticavo.

Per tutto il tempo regnò il silenzio, non una parola su Christopher, non una domanda sulle nostre possibilità di sopravvivenza.

Il cunicolo nel quale ci trovavamo si interruppe bruscamente, aprendosi in una stanza circolare, con un soffitto a cupola e lampadari dalla luce quasi accecante.

In un secondo, estinsi la fiamma e posai il bastone a terra. Sentii Cole deglutire rumorosamente dietro di me, mentre io non potei fare a meno di sgranare gli occhi alla vista della quantità esponenziale di vampiri presenti lì dentro.

Centinaia di migliaia.

Dovevamo essere giunti al quartier generale.

Al centro, inginocchiato di fronte ad una scalinata semicircolare, c'era Christopher. Era incatenato e imbavagliato come un prigioniero, e in effetti lo era.

Mi appiattii contro la parete e strisciai lungo essa, accucciandomi per non dare nell'occhio. Non avevo bisogno di girarmi per sapere che Cole aveva fatto lo stesso.

In cima alla scalinata, un vampiro guardava l'Alfa con superiorità assoluta. La puzza che aveva sotto al naso era quasi visibile ad occhio nudo. Quando parlò, fu impossibile per me non riconoscere la sua voce.

«Cosa abbiamo qui?»

Era lui, quello della telefonata.

«Signore, questo licantropo è stato sorpreso a curiosare fra i nostri tunnel.» Il vampiro che aveva risposto, aveva sputato la parola "licantropo" come fosse stata veleno nella sua bocca. «Confidiamo nel fatto che voi poniate fine alla sua miserabile vita.»

La sua voce era sottile, come quella di un bambino.

Lo osservai un altro istante. La sua figura era minuta e dinoccolata, non superava il metro e quaranta. Non doveva avere più di dieci anni.

I vampiri non possono avere figli...

Questo voleva dire che...

La realizzazione fu una secchiata d'acqua gelida. Era stato trasformato. Avevano ucciso un bambino e lo avevano condannato ad una vita mostruosa.

HunterWhere stories live. Discover now