Capitolo 26 ~ Friends?

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Dedico questo capitolo alla mia adorata sorellona, senza macchia e senza paura, per aver guardato un film horror insieme a me ed essersi chiusa a chiave in bagno subito dopo.

Dopo aver passato venti minuti a scrivere e cancellare sul foglio che avrei dovuto spedire a Christopher, finalmente arrivai al termine delle parole che avevo da dirgli, anche se lui molto probabilmente non le avrebbe mai lette. Chiesi a Gabriel come avrei fatto a spedire la lettera, soprattutto se non c'era nessun Corriere che passava di lì.
-Sfruttiamo la cassetta postale di una vecchietta che abita ai piedi della montagna, lei non ne sa nulla, perché stiamo sempre attenti che abbia già messo tutte le cose che deve spedire. Una volta al mese ci mandiamo un volontario.-
-E questo mese quando andate?-
-Questo mese... non mi ricordo, credo domani, ma non ne sono sicuro. Devo chiedere a Jason.-
-E lui ti risponde??-
-È difficile da credere, ma sì, su queste cose è capace di rispondere. Non gli dirò che è per te che lo chiedo, altrimenti mi manda a quel Paese.- Rise, e io mi unii a lui. Non avevo mai riso con qualcuno che non fossero i miei genitori.
Fece per andarsene, ma lo presi per un braccio, bloccandolo sul posto. Si girò verso di me, con aria confusa.
-Posso fidarmi di te?- Lui si acciglió, scuotendo appena appena la testa in segno di disappunto.
-Non sto complottando contro di te, credevo l'avessi capito ormai.- Aggrottó le sopracciglia, squadrandomi da capo a piedi. Si liberò dalla mia presa e camminó verso la porta, gli corsi dietro e lo afferrai di nuovo per il braccio e lo strattonai verso di me, girandolo completamente. Lo avevo finalmente di fronte.
-No, intendevo dire se posso considerarti un amico.-
-Mi sembrava evidente.-
-È che non ho mai avuto amici. Beh, forse uno c'é stato, ma sta morendo.-
L'espressione accigliata se ne andò in un lampo, lasciando posto a una luce consapevole nei suoi occhi. Improvvisamente si lanciò verso di me e mi circondó con le sue braccia muscolose, stringendomi in un abbraccio ricco di goffaggine.
-Ehm...- Mi schiarii la gola, -che stai facendo?- Gli chiesi, indecisa fra lasciarlo fare e respingere quell'improvvisa dimostrazione di affetto.
-Gli amici lo fanno spesso. Abituatici, ora siamo amici, quindi lo faremo spesso.- Mi strinse ancora di più contro di lui.
-Non sono sicura che questa cosa degli "amici" mi piaccia...-
-Dai, non fare la scorbutica!-
Mi decisi a ricambiare l'abbraccio, dandogli piccole pacche sulla schiena. Dopo qualche momento eravamo ancora in quell'assurda posizione.
-Potremmo anche lasciarci adesso, ci siamo fatti la nostra dose di amicizia.- Ma lui non accennava ad allentare la presa.
-Gabriel? Sei ancora vivo?- Aveva il mento appoggiato sulla mia spalla, strinse di più la presa, mantenendola comunque dolce.
-Ho bisogno di un abbraccio, potresti darmene un'altra?-
-Un'altra cosa?-
-Un'altra dose di amicizia.-
Sospirai, data la sua statura non avrei mai immaginato che fosse così coccolone, quando mi ero svegliata non era così.
-D'accordo, solo una però.- Sussurrai al suo orecchio, tornando a dargli quelle leggere, amichevoli pacche sulla schiena.
*****
Avevamo sciolto il nostro abbraccio da dieci minuti ormai, ci eravamo seduti sul letto e parlavamo del più e del meno, fino a quando non mi venne in mente un lampo di curiosità. -Di chi è questa camera?-
-È mia, perché?-
-Curiosità, ma io allora dove dormo per il resto della settimana?-
-Dove vuoi, le opzioni sono quattro: A, l'armadio; B, la scrivania; C, il pavimento; D, la poltroncina.-
-Wow, c'è l'imbarazzo della scelta! Okay, ho deciso: io dormo sul letto e tu nell'armadio, tenendo le ante chiuse, altrimenti rischio di avere gli incubi la notte.- Risi, scrutando l'espressione di sfida spuntata sul suo volto.
-Facciamo così, giochiamo a Morra Cinese, chi vince si accaparra il letto, l'altro dorme per terra.- Propose.
-Ci sto!-
Avvicinammo le nostre mani, strette a pugno, e le battemmo due volte sul materasso. Io scelsi Carta, purtroppo lo fece anche lui. Pari. Così ritentammo, di nuovo, io scelsi Sasso, lui scelse Sasso.
Andammo avanti così per altre cinque volte, poi, leggermente stufa di arrivare sempre a un punto morto, cambiai all'ultimo momento, scegliendo Carta, proprio mentre lui sceglieva Sasso.
-HAH! CARTA BATTE SASSO! PRENDI QUESTA! IL LETTO È MIO!- Esultai, saltando in piedi subito dopo, presi la ricorsa e mi rilanciai sul letto, con la grazia di una balena spiaggiata.
-Hai barato!-
-Barato un corno, il letto me lo sono guadagnata!-
-Si certo, certo.- Si guardò intorno, poi tornò a guardarmi e chiese -Ti va di vedere un film?-
-Hai una televisione?-
-No, ma ho un computer.-
-Come fa a un computer a prendere, se non prende nemmeno un telefono?-
Qui incominciò a ridere, a ridere così tanto da tenersi la pancia e buttarsi sul pavimento, rotolandosi sulla superficie in legno.
-Cosa ridi? Mi hai detto...- Poi capii tutto d'un tratto. -Mi hai presa in giro! Qui il telefono prende eccome!- Lui d'altro canto, sembrava non sapere se ridere per la mia figura di merda, o piangere per i crampi all'addome.
-Oddio, sto morendo!- Farfuglió. Le lacrime scendevano copiose per le troppe risate. Fui tentata di tirargli un calcio.
-Gne gne gne. Alzati e vedi di smetterla. La posta la portate davvero dalla vecchietta o no?-
-Sì, quello sì.- Continuava a ridere come un cretino.
-Le lettere le mandia-mandiamo lo stesso!- Non riusciva più a parlare, il bastardo. Afferrai un cuscino e lo presi a botte ripetutamente, in faccia e sullo stomaco. Quando si calmó, si alzó e si sedette sulla scrivania.
-Lo vuoi vedere il film, o no?-
-Sì, scommetto che hai pure il WiFi.-
-Mai sentito dire che il WiFi prende anche sulla cima dell'Everest?- Sghignazzó.
-Stronzo. Quindi io ho sprecato venti minuti della mia esistenza a scrivere una lettera nemmeno necessaria?-
-Puoi comunque mandargliela, ti farebbe bene scrivere a mano quello che pensi.- Mormoró, alzandosi dalla scrivania. Si diresse verso il letto e, inginocchiandosi accanto ad esso, si piegó in avanti per guardare sotto. Tirò fuori un portatile nero lucido, molto sottile e di marca.
-Che film vuoi vedere?-
-Uno horror.- Ci pensai su, poi decisi. -Smiley.-
-Non l'ho mai visto.-
-Meglio, così potrò raccontarti ogni cosa e soprattutto la fine.-
-Provaci e ti tappo la bocca!-
-Provaci e ti tappo qualcos'altro!-
-Pff.-
Ci sdraiammo sul letto. Proni, con il computer di fronte a noi. Fece partire il film poco dopo e spense le luci.
-Ci vorrebbe qualche candela, tanto per dare l'atmosfera.-
Mi lanciò uno sguardo truce. -Neanche morto!-
-Hai fifa, eh?-
-Non ho fifa, è solo che la trovo una cosa stupida.- Brontoló.
-Pff, dicono tutti così.-
Sbuffò ma non rispose. Come pensavo.
Guardammo il film in silenzio, fino a quando non mi alzai per andare in bagno, o almeno questo era quello che avevo detto a Gabriel. Infatti, lui non sapeva che mi ero alzata proprio pochi minuti prima che iniziasse una delle ultime scene, quella più spaventosa. Ovviamente non era per me che me n'ero andata, ma per lui.
Quando la scena incominciò, lo vidi sussultare lievemente, era il momento perfetto. Mi avvicinai al letto, molto lentamente, non emettendo il minimo suono. La scena continuava, sempre più ansiosa, e io mi abbassai all'altezza del suo orecchio sinistro.
-Smiley.- Sussurrai. Lui urlò come un matto e fece un saltone, rotolando giù dal letto e schiantandosi contro il pavimento.
-Adesso è il mio turno.- Esclamai, ed iniziai a ridere.

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Ehilà! Piaciuto il capitolo? Sappiate che ho guardato Smiley con mia sorella mentre eravamo in casa da sole. Quando è finito, mia sorella è andata un attimo in taverna, io mi sono nascosta dietro la porta e l'ho aspettata. Quando è tornata, le ho sussurrato "Smiley" e lei si è messa a urlare, mi ha presa a sberle e si è chiusa a chiave in bagno, urlandomi parolacce (21 anni, rendiamoci conto ahah)
Hihihihi!!

Ps: Per le foto, la 2 e la 4 si stanno contendendo il posto di copertina, a me personalmente piace un sacco la 2.

Pps: la foto sopra il capitolo raffigura Alexys con Gabriel! Vi piace come aspetto fisico?

HunterWhere stories live. Discover now