Capitolo 14 ♠️ Underground

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La nostra unica pista era appena morta. Sentivo una strana sensazione di vuoto allo stomaco, mentre Christopher si passava un'altra volta la mano sul volto.

«Lo hai ucciso?»

«Come sei perspicace, ragazzina.»

«Ma perché siete fissati col chiamarmi ragazzina? Ho diciannove anni, non dodici!»

«In confronto a me tu non sei altro che un minuscolo granello di sabbia nella clessidra del tempo.»

«In pratica è un modo elegante per dire che sei vecchio come la merda.» Fu la mia risposta. Nel frattempo Christopher si era messo una mano alla bocca per evitare di ridere.

Non gli diedi il tempo di controbattere. «È stato un piacere, Tutankhamon!» Chiusi la chiamata in un lampo.

Il danno ormai era fatto. Non ci restava altro che affrontare le conseguenze. A questo vi si aggiungeva la questione di Ray, rimasta in sospeso. Come potevo scovare i vampiri se ero in America a cercare un Grimorio sperduto?

«Quindi... che si fa?» Christopher si era alzato dalla poltrona e avanzava verso di me.

«Vai da Ray, digli che il suo problema verrà risolto più tardi del previsto a causa di un incidente.» Mi dispiaceva per lui, ma non vedevo altra soluzione.

«Non se ne parla, ho bisogno del mio braccio destro.» Fece lui, il tono della voce non ammetteva repliche.

«E allora cosa proponi?»

«Troviamo il covo dei vampiri e lo facciamo sorvegliare mentre noi due cerchiamo il Grimorio.» Il suo piano non faceva una piega dal punto di vista logico, ma c'era da dire che sul piano pratico faceva pena. Quanto ci avremmo impiegato?

«Questa storia fa acqua da tutte le–» Mi bloccai improvvisamente. «Acqua...»

E se...?

Analizzai i dettagli di tutte le conversazioni ed esperienze che avevo avuto dal mio arrivo fino a quel preciso istante. Tutto riportava ad un'unica conclusione. L'acqua.

«Ma certo, è il lago!» Mi portai le mani alla testa per essere stata così stupida da non esserci arrivata prima.

«Come?» Christopher sollevò le sopracciglia in un'espressione incredula.

«Pensaci: tutto combacia! Tutti quei vampiri... dove potevano andare, se non al lago?» Finalmente tutto iniziava ad avere un senso.

Sulle sue labbra si formò uno strano sorriso, mai visto su a lui, sembrava quasi...maligno.

«Stai pensando a quello che penso io?» Iniziai ad annuire mentre un sorriso identico al suo compariva sul mio viso.

«Dipende, sei in preda ad una furia omicida?»

«Diamine, sì!» Colpii la sua scrivania con la mano per enfatizzare. «Andiamo!»

Mi diressi verso la porta, con Christopher alle calcagna.

***

Il lago era di per sé un posto tranquillo dove stare, anche solo per un picnic all'aria aperta.

Noi cercavamo qualcosa di strano, innaturale. Un sasso dalla forma strana, un albero dalla corteccia diversa, cose del genere. Purtroppo, per il momento sembrava tutto nella norma.

Per poter comunicare, ognuno di noi aveva un auricolare con con microfono integrato, dato che io non avevo poteri psichici come gli altri. Nonostante questo, speravo di poter acquisire qualche abilità simile dal Grimorio di mia madre.

HunterWhere stories live. Discover now