CAPITOLO 10 - FACCIAMO UN GIOCO

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La ragazza, risoluta a sfruttare il temporaneo allontanamento di Iodik e Radek per provare a liberare il prigioniero, sapeva che il modo migliore per attuare il suo scopo era approfittare della debolezza di Fidian, ma non sapeva ancora in che maniera farlo.

Diede una rapida occhiata alla stanza in cerca di un'idea.

L'uomo intanto aveva appoggiato l'orecchio alla porta della stanza in cui era stato rinchiuso il prigioniero e poi aveva iniziato a camminare nervosamente avanti ed indietro, brandendo due pugnali. Non era da Fidian essere così nervoso. Sembrava all'erta, una belva pronta ad attaccare.

Iris davvero non comprendeva il motivo di quel comportamento tanto inquieto.

All'improvviso i suoi occhi caddero di nuovo sulle bottiglie di vino poggiate sul cassettone e nel giro di pochi minuti elaborò un piano tanto semplice quanto potenzialmente efficace. Corse al limitare della boscaglia, si mise in ginocchio e nonostante la mancanza di luce riuscì ad individuare alcune particolari erbe che tempo prima la zia le aveva mostrato durante una delle loro tante passeggiate nel bosco. La donna le aveva spiegato che a seconda della quantità sciolta in un qualunque liquido ed ingerita essa poteva avere un semplice effetto calmante, soporifero o mortale. Un'eccessiva dose avrebbe potuto causare la morte di Fidian, ma decise comunque di non lesinare sulle quantità per essere certa che l'intruglio facesse velocemente effetto e non ci fossero intoppi.

Raccolse le erbe e le polverizzò grossolanamente aiutandosi con un sasso, facendo dei movimenti rotatori e una volta ottenuto un risultato soddisfacente le sistemò all'interno di un fazzolettino, che nascose nella tasca anteriore della felpa.

Si diresse a passo spedito verso la baracca in legno. L'adrenalina scorreva nelle sue vene. Il suo piano non era perfetto, ma valeva la pena provare. Non vi era spazio per esitazione o pentimento, spalancò la porta.

Il puzzo di alcol della stanza la investì, tanto da farle storcere il naso. Fidian drizzò le spalle e la guardò sorpreso.

<<Che ci fai qui?>> domandò frastornato puntandole i pugnali.

<<Secondo te?>> chiese lei con un sorrisetto malizioso.

<<Torna subito a casa>> disse abbassando le sue armi.

<<E dai>> disse lei in tono melenso avvicinandosi alle bottiglie. <<Divertiamoci un po'>>.

<<Non dovresti essere qui>> la rimproverò, scrutandola con sospetto.

<<Avresti dovuto chiudere a chiave la porta>> disse lei voltando leggermente il capo verso di lui. Lui sorrise malizioso. <<Fidian da quando ti fai pregare?>>.

<<E tu da quando non fai la preziosa?>> ribatté quello.

Iris comprese che la sua missione sarebbe stata più difficile di quanto avesse ipotizzato. Probabilmente lui era meno ingenuo di quanto lei credesse e non c'era alcun dubbio sul fatto che le sue doti di seduttrice fossero davvero scarse. Il tempo passava e lei doveva fargli bere quell'intruglio prima che gli altri licantropi tornassero a finire il loro lavoro.

<<Fidian>> disse tornando a dargli completamente le spalle. <<So cosa ti ci vuole per farti diventare più gentile>>.

La giovane con un rapido movimento versò il contenuto del suo fazzoletto nella bottiglia.

<<Cosa?>> domandò lui incuriosito.

La giovane ebbe l'impressione che stesse per cedere ed un sorriso compiaciuto si dipinse irrazionalmente sulle sue labbra.

<<Vino>> rispose lei agitando leggermente la bottiglia a mezz'aria.

A quel punto, guardando in contro luce la bottiglia, la ragazza si accorse di non aver sminuzzato abbastanza finemente le erbe raccolte nel bosco e che alcuni pezzetti erano rimasti in sospensione. Si maledisse per la sua stupidità e capì che quella sua ingenuità avrebbe potuto costarle cara. L'uomo intanto le era già arrivato alle sue spalle e le aveva cinto i fianchi.

<<Facciamo un gioco?>> chiese all'improvviso lei colta da una fulminea illuminazione.

La giovane appoggiò la sua bottiglia, si sfilò il grande foulard che portava al collo e con un rapido gesto si voltò e glielo sistemò sugli occhi per evitare che vedesse cosa stava per fargli bere.

<<Finiremo nei guai tutti e due>> disse quello senza staccare le mani dal suo bacino.

<<Sarà sufficiente dire che io sono scappata di casa e che tu mi hai trovato. Non hai nulla da perdere>> disse lei annodando il foulard.

<<Preferisco vedere>> disse in tono malizioso sfilandosi il foulard con una mano e gettandolo lontano alle sue spalle.

La ragazza andò nel panico e non ebbe il tempo di vedere il suo foulard toccare terra, perché venne improvvisamente spinta con forza contro il cassettone alle sue spalle. Percepì la botta ai reni e udì il tintinnio delle bottiglie alle sue spalle. Era chiaro che Fidian avesse smesso di fare il difficile e volesse arrivare velocemente al dunque. L'istinto animalesco del licantropo ebbe il sopravvento e così si avvicinò al suo viso ed iniziò ad annusarle il collo, facendo una smorfia perplessa, poi iniziò a salire con lentezza verso la sua bocca, emettendo un suono gutturale. Fidian era un uomo lupo e per quanto controllo potesse avere era chiaro che fosse sempre la natura a prendere il sopravvento.

<<Sei sicura di voler giocare con me?>> chiese quello in tono ambiguo. <<Non sono più il tipo da chiedere il permesso. Se mi avessi conosciuto anni fa sarei stato un vero signore, ma ora non sono io a comandare. È un'eterna lotta tra ragione e desiderio>>.

Quando Fidian fu a un soffio dalle sue labbra, senza riflettere alle potenziali gravi conseguenze della sua azione, Iris afferrò istintivamente il collo della bottiglia che stava al suo fianco e con un rapido gesto colpì l'uomo alla base del capo. Quello strabuzzò gli occhi balbettando qualcosa di incomprensibile e poi cadde rovinosamente a terra in mezzo ad un misto di frammenti di vetro, macchie di vino rosso e schizzi di sangue.

Iris, sorpresa della grande forza con cui aveva assestato la botta, trasalì di terrore e si piegò immediatamente su di lui per accertarsi delle sue condizioni di salute. Si rese subito conto che il ragazzo respirava ancora e tirando un sospiro di sollievo pensò che fosse solo svenuto. Si assicurò velocemente che le sue ferite non fossero gravi, poi corse nella stanza accanto per liberare il prigioniero.

FIDIAN TE LA SEI CERCATA... CHE NE PENSATE?

The night drowns in dawnWhere stories live. Discover now