Chapter six: good girls.

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Quel sabato mattina la signora Adams decise di buttare giù dal suo lettino la cara Lolo e di spedirla al supermercato per fare la spesa.
«E questi cosa sono?» Chiese la signora, sollevando il sacchetto sulla scrivania.
Lolo glielo tolse dalle mani con uno scatto. «Sono vestiti nuovi, non toccarli, mi servono per stasera.» disse, vestendosi.
«Stasera? Pensavo che andassi a dormire da Grace» osservò con le braccia incrociate al petto.
La ragazza alzò gli occhi al cielo. «È così, ma prima andiamo al bowling per vedere Matt giocare.»
La signora Adams rise. «E da quanto ti piace il bowling?»
«Mamma, lo faccio per Grace» disse lei cercando qualche monetina sulla scrivania. «e poi non è tanto male il bowling»
«Che stai cercando?»
«Soldi, voglio comprare qualche lecca-lecca»
La madre infilò una mano nella tasca dei pantaloni e tirò fuori una banconota. «Tieni, fatteli bastare»
Lolo sorrise e le diede un bacio. «Aspetta, e quelli per la spesa?»
La signora sospirò. «Hai ragione» disse e le diede anche quelli.
Lolo Adams scese in strada con qualche senso di colpa, perché in realtà dei soldi in tasca li aveva, solo che le servivano per altro.
Perciò, prima di passare dal supermercato, si fermò in un negozio di make-up per comprare i suoi rossetti preferiti: uno bordeaux, uno color prugna e uno marrone.
Dopo essersi messa in fila alla cassa, guardandosi attorno, riconobbe la ragazza dai capelli rosa che stava guardando degli smalti e accanto a lei una dai capelli corti azzurri: doveva essere per forza Iris, e quella era la sua migliore amica.
Lolo Adams pensò che fosse carina, e che fosse divertente il fatto che di azzurro avesse anche gli occhi.
Dopo aver pagato, voltandosi, fu attirata da delle nuove matite per labbra, perciò si avvicinò per dare un'occhiata.
Avendo il presentimento di essere osservata, sollevò lo sguardo e si rese conto che era così, e a guardarla erano proprio Iris e la sua amica. Le due continuavano a guardarla, così Lolo si sollevò e ricambiò lo sguardo.
Iris sollevò un dito, come per fermarla, e le chiese di avvicinarsi a loro.
«Posso aiutarvi? Anche se non lavoro qui» chiese timidamente Lolo, che si chiedeva tanto cosa volessero da lei.
«Ciao, scusa, è che ci siamo innamorate del tuo rossetto. È una specie di marrone, no?» le chiedeva guardandole le labbra tinte.
Lolo sorrise, sollevata. «Sì, una specie»
«Posso sapere qual è tra questi?» le domandò indicando l'espositore di rossetti.
Gentilmente Lolo indicò alle ragazze quale fosse.
«Oh, sì» disse la ragazza dai capelli rosa. «Rimani qui un momento, lo proviamo e ci dai qualche consiglio. Tu ti trucchi così bene!»
Lolo si sentiva lusingata da quel commento e il suo sorriso ricordava quello che avrebbe una bambina sentendosi dire che il suo nuovo vestitino piace tanto.
Entrambe le ragazze provarono il rossetto uguale a Lolo ma non rimasero soddisfatte.
«Non mi piace» disse Iris. «Sembra così smorto»
«Già» l'altra era d'accordo. «Uffa, non riusciamo a trovarne uno»
Lolo aveva qualcosa in mente. «Aspettate, posso prendervene due?»
Dato che le ragazze erano d'accordo, Lolo ne prese uno rosa opaco per Iris e uno fucsia per la ragazza dai capelli rosa.
«Provate questi» disse loro e riuscì nel suo obbiettivo; le ragazze rimasero entusiaste.
«Questo sì che mi piace!» disse Iris. «È delicato ma fa il suo effetto»
L'altra ragazza era ancora un po' dubbiosa. «Sì, mi piace, ma non è troppo acceso?»
«Andiamo, Cara, ti sta bene!» le disse Iris.
«Sei sicura?»
La ragazza dai capelli azzurri sbuffò. «Ci avresti creduto subito se te l'avesse detto Zayn»
La ragazza, che come aveva capito Lolo si chiama Cara, si mise a ridere. «Smettila»
«Dai, vi convincete a vicenda, voi due»
In quel momento Lolo si sentì di troppo. «Va bene, allora io vado»
«Oh, sì, scusa» disse Cara. «Ma dimmi un'ultima cosa, a te piace come mi sta?»
Lolo annuì sincera. «Ti sta veramente bene»
Cara sembrò soddisfatta. «Grazie mille per l'aiuto, arrivederci»
Lolo Adams le salutò con la mano e uscì dal negozio sentendosi diversa, più importante, felice di aver aiutato qualcuno.
Poi sgranò gli occhi: la spesa!

Lolo Adams tornò a casa con due buste piene di cose richieste dalla madre e una più piccola piena di lecca-lecca. Lasciò le buste in cucina e, dopo aver messo i lecca-lecca in camera sua, prese il cellulare e andò in giardino a sdraiarsi sull'amaca.
Chiamò Grace e attese che la ragazza rispondesse.
«Hey, Lolo, dimmi. È successo qualcosa?» la ragazza sembrava preoccupata.
«Sì, ma niente di preoccupante. Anzi, c'è da ridere»
«Spara!»
«Sono andata a comprare dei rossetti, e indovina chi mi ha chiesto dei consigli?»
«Che ne so, tua madre?»
Lolo scoppiò a ridere. «No!» disse. «Iris e la sua amica, Cara»
Grace si mise a ridere. «Non ci credo!»
«Si!! E sai una cosa? Iris è dolcissima, è gentile e ha un atteggiamento angelico»
Grace sospirò. «Meno male, pensavo che fosse una stronza»
«No, è carina, e lo è anche Cara»
«Ah! Cara! Ecco come si chiamava, non Gioia!»
«Né Bella» rise Lolo.
In quel momento la signora Adams uscì di casa e andò verso la ragazza; Lolo salutò l'amica e riattaccò.
«Lolo» la chiamò sua madre.
«Che c'è?»
«Fammi sedere»
La ragazza si mise seduta e fece spazio alla madre. «Dimmi»
La signora Adams sospirò. «Sono stanca, non vedo l'ora di andare a Miami»
Lolo sorrise. «Neanch'io!»
La signora la guardò. «Sei felice che ci sarà anche Grace?»
La ragazza annuì. «Sì, un po' di compagnia mi farà bene»
«E ascolta questa» disse la madre. «io e Marlene», che era la madre di Grace, «abbiamo deciso di farvi prendere una stanza tutta per voi»
Lolo corrugò la fronte. «In che senso "tu e Marlene"?»
«Sì, perché Matt starà con i suoi amici e abbiamo pensato che magari Grace si sarebbe sentita sola con i suoi genitori, nel senso che non avrebbe avuto nessuno con cui parlare»
«I suoi genitori? Partono anche i Collins?» chiese Lolo.
«Sì, non lo sapevi? In realtà loro dovevano partire prima dei ragazzi, poi Matt ha deciso di partire con i suoi amici e l'ha chiesto anche a Grace. E non solo» La signora aveva il fiatone. «ci hanno proposto di alloggiare allo stesso resort, gli zii di Grace lavorano lì, ho visto le foto ed è stupendo. È riservato e poco conosciuto, perfetto per passare un'estate in tranquillità.»
«Aspetta, aspetta» la fermò la figlia. «Grace lo sapeva? Ecco perché mi aveva chiesto se non mi avesse dato fastidio!»
«Ti dispiace?» le chiese sua madre ma lei ci pensò e capì che in fondo avere tante persone conoscenti accanto non sarebbe stato tanto male.
«No, no» rispose alla fine.
La madre batté le mani sulle ginocchia. «Bene, adesso vado a cucinare» disse alzandosi. «Tu hai preparato la borsa per restare da Grace? Porta qualcosa in più, non si sa mai»
Lei annuì. «Va bene»
La signora Adams aveva previsto bene.

Lollipops. | z.m.Where stories live. Discover now