Chapter twenty: a complicated life.

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Quel giorno, mentre usciva dalla classe, Lolo Adams era particolarmente stanca, ma era felice, perché mancava sempre meno a Miami.
17 giorni, non vedeva l'ora.
«Lolo!» sentiva chiamarsi e venne in fretta raggiunta da Grace. «Hai da fare più tardi?»
«A dir la verità sì, stavo andando a letto» ammise, uscendo da scuola insieme a lei.
«Oh, benissimo allora!»
Lolo si fermò e la guardò, con la fronte aggrottata. «Che vuoi dire?»
«Iris mi ha chiesto se volessimo stare con loro»
Lolo non era convinta. «Non penso che Cara mi voglia»
Grace era confusa, si mise a ridere. «Perché dovrebbe non volerti?»
A Lolo non andava di parlarne, e fece spallucce. «Non lo so... L'altra volta era strana con me»
«Intendi alla festa?»
«Sì, ma tu non c'eri, non puoi saperlo» disse in fretta e si scartò un lecca-lecca, mettendoselo in bocca.
Grace fece spallucce. «Boh, è strano, ma non preoccuparti, non c'è soltanto lei. Ci sono anche altri loro compagni»
Lolo sospirò. «D'accordo, andiamo»
Nel frattempo nel parcheggio della Lakewood High School, Cara, Iris, Caleb e Brian cercavano di convincere Zayn ad unirsi a loro.
Ma lui continuava a sbuffare. «Dai, sono stanco, voglio riposare»
«Insisto!» disse Cara, prendendogli il braccio. «Devi venire, ci divertiremo!»
Lui si stava seccando. «Dove andate?»
«Da Brian, andiamo ad inaugurare la nuova piscina. Allora vieni?» gli chiese la ragazza dai capelli rosa.
Zayn guardò Brian, che lo incoraggiò facendo spallucce, e poi Caleb, che disse: «Andiamo, fratello, ci divertiamo!»
«Sì!» disse Iris. «Vengono anche Grace e la sua amica»
Zayn corrugò la fronte. «Aspetta, ci sarà anche Lolo?»
Mentre Cara si voltava bruscamente contro Iris, Grace Collins e Lolo Adams si avvicinavano al gruppetto.
«Buongiorno» disse la prima e Lolo salutò con un sorriso.
Grace si presentò a Caleb e Brian, ma quest'ultimo se la ricordava.
«Dove andiamo?» chiese Grace.
«A casa mia» disse Brian. «Inauguriamo la nuova piscina»
In quel momento Lolo decise che non si sarebbe fatta il bagno.
«Ma noi non abbiamo un costume» disse Grace, riferendosi anche a Lolo.
«A questo possiamo rimediare» disse Iris. «Passiamo da casa vostra»
«Oh, io non penso che farò il bagno» ammise Lolo. «Ehm, dovrei cercare un costume ma non so dove»
«Non preoccuparti, ti accompagno io» le disse Zayn. «Così puoi prenderti tutto il tempo che ti serve»
«C'è mio padre a casa» disse subito lei, allora Zayn si mise a ridere.
Cara, infastidita, guardò Zayn. «Pensavo che non volessi venire»
Lui fece spallucce. «Ho cambiato idea» disse, prese Lolo per una mano e la trascinò fino alla sua macchina.
Lolo sbuffò, aprì la portiera ed entrò. «Non capisco perché fai così» disse, allacciandosi la cintura.
«E io non capisco perché tu faccia così» le rispose lui, mettendo in moto, e uscì dal parcheggio.
«Così come?»
«Non credo che tu non abbia un costume» ammise lui.
Lolo alzò gli occhi al cielo. «Non ho detto di non avere un costume, solo che non so dove trovarlo»
Lui rispondeva deciso. «Non preoccuparti, ti aiuterò io se non dovessi trovarlo»
Lei lo guardò, irritata. «Ma perché fai così?»
«Sei antipatica quando cerchi di stare lontana dagli altri, soprattutto da me»
«Non cerco di stare lontana da te!»
«Ma dagli altri sì» insistette lui.
Lolo non sapeva più cosa dire; anzi, in realtà lo sapeva, ma non sapeva come dirlo. Sbuffò e si voltò a guardare fuori dal finestrino. «Dovresti smettere di trattarmi così davanti ai tuoi amici» mormorò infine a bassa voce.
Lei non lo vide, ma Zayn si voltò di scatto a guardarla, con la fronte aggrottata. «Non ti seguo, di che parli?»
Lolo sospirò e si voltò verso di lui. «Mi tratti come se fossi... Non so, il modo in cui mi hai difesa l'altra volta davanti al tipo dei Lions, ora che cambi idea riguardo al pomeriggio da Brian solo perché ci vado anch'io, mi accompagni a casa per prendere il costume... Insomma, ma non vedi come si comporta Cara? A volte...»
«Aspetta, cosa c'entra Cara?» chiese lui, alternando lo sguardo sulla strada e su di lei.
«A volte sembra che voglia strangolarmi con lo sguardo» disse Lolo. «È innamorata di te»
Zayn corrugò la fronte. «Cosa?!»
«Tu mi hai trattata come se fossi speciale per te, tanto che i tuoi amici pensavano che fossi la tua ragazza. Ma forse Cara lo pensa ancora»
«Ma se ci conosciamo da due settimane!» osservò lui.
Lolo arricciò il naso. «Sarebbe gelosa anche di una tua cugina»
Lui la guardò. «Come puoi dirlo?»
Lei fece spallucce. «È donna, che altro?»
Zayn si mise a ridere e Lolo gli sorrise.
«Dico davvero, Zayn» continuò lei. «Quando Grace ed io ci siamo unite a voi, aveva una faccia...» non seppe come continuare. «Non voglio che mi odi»
Zayn si stava irritando, non capiva come potesse lui aggiustare la situazione. «Quindi che dovrei fare? Fingere che tu per me non sia niente?»
«Ti sto solo chiedendo di non trascurarla» gli rispose. «Non hai idea di cosa succeda ad una donna se viene ignorata dalla persona a cui tiene di più.»
Lui guidò per un po', e sospirò. «Okay. Ma non voglio che si illuda che possiamo essere più che amici. È già successo una volta, è andata male; siamo rimasti amici, stop. Andava così bene prima...»
«...prima che arrivassi io.» continuò Lolo sottovoce.
«Non è colpa tua» disse subito lui. «Deve farsene una ragione, posso avere tutte le amiche che voglio.»
Lolo guardò Zayn. «Mi dispiace così tanto»
«Anche a me» disse lui. «Ma avevo immaginato questo tragitto in macchina diversamente. Mi sarebbe piaciuto darti fastidio come al solito»
Lolo fece un piccolo sorriso; poi si mise a ridere, e pensò che il suo comportamento l'aiutasse a scaricare i sensi di colpa dal cuore. «Non preoccuparti, sono sicura che recupererai subito»
Anche Zayn rise, mentre Lolo finiva il suo lecca-lecca.
«Dove butto il bastoncino?» chiese lei e Zayn le indicò un porta-cicche dell'auto.
Quando arrivarono a casa, Lolo sbuffò quando vide l'auto del padre. «Eccolo, è qui, sei contento?»
Zayn rise. «Entriamo, su. Non vedo l'ora di vedere la sua faccia quando ci vedrà insieme.»
Lolo sospirò. «Povero padre!»
«Posso prenderti per mano?» chiese Zayn progettando lo scherzo al signor Adams, mentre Lolo apriva la porta.
Entrando videro il signore seduto sul divano a guardare la TV. Lolo avrebbe voluto non farsi sentire, e Zayn le diede una spinta. «Che c'è? Non saluti papà?»
Lolo lo guardò e gli fece la linguaccia; mentre Zayn si metteva una mano sulla bocca per trattenere una risata, Lolo si voltò a salutare il padre. «Buongiorno papà»
Il signor Adams sorrise sentendo la voce della figlia. «Ciao tesoro» disse voltandosi, e allora vide anche Zayn. «Oh, ciao figliolo»
Lolo dentro di sé sgranò gli occhi. "Figliolo?".
«Salve signor Adams» sorrise Zayn al signore.
Lolo in quel momento avrebbe voluto strangolarlo.
«Papà, noi andiamo un momento di sopra a cercare qualcosa e usciamo subito» spiegò lei ma il signor Adams non l'aveva chiesto.
«Oh, ehm... Va bene»
«Okay, ciao» disse lei in fretta, prese Zayn per mano e salì di corsa in camera sua.
Lo spinse sul letto e chiuse la porta. «Tu sei un cretino!» gli disse lei, mentre lui si piegava in due per le risate.
«Mi sbagliavo» disse lui. «la faccia divertente era la tua, non la sua» e rise.
Lolo si agitava inutilmente. «Ma non capisci?»
Lui sbuffò. «Andiamo, Lolo! Se ti dà fastidio che pensi che noi due stiamo insieme, perché non glielo dici e basta?»
«Tu crederesti a tua figlia se ti dicesse che il ragazzo che porta sempre nella sua camera è soltanto un amico?»
Lui fece spallucce, come a dire che la risposta era semplice. «Non farei mai entrare nessun ragazzo nella camera di mia figlia»
Lei alzò gli occhi al cielo e incrociò le braccia al petto. «Quindi mio padre non è un padre serio?»
«No, sei tu a non essere una figlia seria» scherzò e lei gli tirò un cuscino in faccia.
Avrebbe voluto sgridarlo. «Perché mio padre ti chiama "figliolo"?!» sussurrò.
Zayn fece spallucce. «Perché mi adora» scherzò e scoppiò di nuovo a ridere.
Lolo chiuse gli occhi e sospirò. «Non ti sopporto»
Zayn si sdraiò, con le mani sotto la testa, sul letto di Lolo, dicendole: «Avanti, va' a cercare questo costume, io ti aspetto qui»
Lei alzò gli occhi al cielo. «Non muoverti, per favore, non combinare altri guai»
Perciò Lolo uscì dalla stanza, con l'intenzione di passare prima dal bagno; ma, quando afferrò la maniglia, vide suo padre avvicinarsi alle scale per scendere. Il signore la guardava, cercando di non far trapelare il suo atteggiamento curioso. Lolo, però, notò qualcosa di strano nel padre, e - un po' a disagio - alzò lentamente la mano come per salutarlo. Il padre le rispose in ritardo, con un sorriso, e si decise a scendere le scale.
Lolo rimase lì per qualche altro secondo a pensare a quanto fosse strano; poi fece spallucce ed entrò in bagno.
Quando uscì quasi saltellava di gioia; corse nella stanza e lì dentro, sì, iniziò a saltellare sul serio.
Zayn si mise dritto e fu così contagiato dalla sua allegria che fece un sorriso. «Cos'hai?»
Lei gli puntò entrambi i medi in faccia e gli fece la linguaccia. «Niente bagno per me, stronzi!»
Lui abbassò la testa, scuotendola. «Sei incredibile...»
Per la prima volta il suo ciclo era arrivato nel momento giusto.

Lollipops. | z.m.Where stories live. Discover now