Chapter forty: from Miami with love.

1K 90 9
                                    

Non appena fu arrivata in aeroporto, Lolo Adams capì che la sua vacanza non sarebbe stata come l'aveva prevista, e lo capì non appena vide, accanto ai fratelli Collins, Iris, Brian e qualche membro dei Lions.
«Eccoti, finalmente sei arrivata» le disse entusiasta Grace, andandole incontro.
«Che ci fanno loro qui?» domandò lei, anche se si aspettava già quale fosse la risposta.
«Che intendi? Vengono a Miami, non lo sapevi?» Ecco.
«A dir la verità no, sapevo degli amici di Matt ma non credevo che ci fossero anche loro.» ammise Lolo.
«Oh, in realtà...» Grace stava per aggiungere un dettaglio importante, quando fu interrotta da Iris.
«Ciao Lolo, finalmente sei arrivata» la salutò ma in quel momento Lolo fu quasi infastidita dalla presenza di tutta quella gente.
«Vedo che mi stavate aspettando» osservò lei, forzando un sorriso.
Grandioso, avrebbe passato l'estate con tutti tranne che con la persona che desiderava davvero.
«Ma certo, stiamo per fare il check-in» le rispose entusiasta, e tutt'e tre si avviarono per avvicinarsi agli altri.

Miami, 10:23

Non appena furono arrivati, Lolo pensò che il resort dello zio di Grace e Matt non era niente male davvero; lo trovava accogliente, ed era molto più spazioso di quanto si aspettasse. Gli alloggi non erano da meno: ogni locale si ergeva su due piani, e includeva un piccolo salotto, uno spazio con frigo e fornellini, una camera da letto e un bagno; per non parlare del balcone con vista su piscina di cui godeva quello di Lolo e Grace.
Il gruppo di ragazzi si era diviso da poco, e infatti ognuno si stava affrettando a raggiungere il proprio alloggio per sistemarsi.
A Lolo era tornato il sorriso: dopotutto, era pur sempre in vacanza, e finalmente poteva dire addio a tutti quei libri.
Stava lì ad ammirare la vista che la sua camera da letto offriva, non poteva credere che avrebbe trascorso tutta l'estate in quel paradiso. «Grace, ma hai visto che spettacolo?»
La sua amica ridacchiava. «Allora non hai proprio capito che trascorro ogni estate qui!»
«Mi chiedo dove ogni anno trovi il coraggio di tornare a Lakewood alla fine dell'estate» osservò Lolo.
Grace annuì. «Beh, me lo chiedo anch'io in realtà»
«Che ore sono?»
«Le dieci e mezza» rispose. «Alle undici ci vediamo tutti quanti in piscina; inoltre mio zio ha detto che ci sta facendo preparare qualcosa per il pranzo. Per lui è sempre un onore ospitare gli amici di mio fratello»
Poi le squillò il cellulare e non esitò un attimo a rispondere. «Sì?... Proprio adesso?... Che genere di problema?» allora sbuffò. «Va bene, arrivo subito» disse e riattaccò, mentre Lolo, capendo che sarebbe andata via, fece il labbruccio. «Ci vediamo direttamente in piscina, noi due»
«E va bene!» sospirò Lolo, ma poi le fece un sorriso. Ed ecco che rimase sola, con le sue valigie e fu costretta ad ammazzare il tempo sistemando la sua roba nell'armadio e nei vari cassetti.
Tuttavia non le dispiacque di rimanere sola per un po'. Le piaceva immaginarsi a bordo piscina con un cocktail in mano oppure a passeggiare per il resort a notte fonda. Si era detta che quell'estate avrebbe fatto tutto quello che non avrebbe mai avuto l'opportunità di fare e che si sarebbe divertita anche se fosse stata da sola.
Scattò una fotografia dal balcone, immortalando il panorama, e la postò nella sua Instagram story. Sistemò ancora per un po' la sua roba, poi si sedette sul suo letto e si distese.
Erano le undici meno cinque quando guardò l'orologio e decise che era il caso di raggiungere i suoi amici in piscina, perciò cercò il suo costume nuovo e lo indossò, indossò anche una tutina e uscì, pensando di passare prima a vedere come si erano sistemati i suoi genitori, che alloggiavano dalla parte opposta dell'immenso resort. Infatti, impiegò dieci minuti per arrivarci.
«Ciao tesoro, com'è il vostro appartamento?» le domandò sua madre, che stava ancora sfacendo le valigie.
«Mozzafiato, abbiamo la vista sulla piscina» si vantò Lolo.
«Oh, la mamma di Grace dice che da voi la piscina è addirittura più grande della nostra! Non oso immaginare allora quanto sia grande!»
«Sì, è grandissima. In realtà mi chiedo quante ce ne siano...»
«A dir la verità, questo non lo so neanch'io, ho solo sentito dire che ce ne sia una anche dietro al capo da golf... immagino che ci voglia un bel po' di tempo per arrivarci, meno male che hanno i golf kart»
A Lolo brillarono gli occhi, aveva sempre voluto guidare un golf kart.
«Comunque, cosa fai adesso?»
«Vado in piscina con Grace e gli altri. Voi? Non rimarrete qui dentro tutto il giorno a dormire...»
La madre rise. «Oh no di certo! Tra un po' andiamo sulle terrazze, i genitori e lo zio di Grace ci aspettano lì, vogliono offrirci un'abbondante colazione, anche se abbiamo già mangiato.» Poi si avvicinò alla figlia e le diede un bacio sulla fronte. «Questo perché probabilmente non ci incontreremo spesso, ora che siamo qui»
Lolo sorrise. «Troveremo il modo di vederci, qualche volta. Adesso vado, sono già abbastanza in ritardo» disse, salutò i genitori se ne andò.
Probabilmente perché quella era la seconda volta, il tragitto di ritorno le parve più breve e meno stancante. Quella era una bellissima giornata, il sole caldo le bruciava la pelle e le faceva venir voglia di fare una bella nuotata.
Fu felice di arrivare in piscina, dove i suoi amici sembravano essersi già riuniti tutti.
«Eccola!» disse Brian.
«Ritardataria come al solito» rise Iris e stavolta Lolo rise insieme a lei.
«Come mai non vi siete ancora tuffati?» domandò lei.
«Ci stavamo mettendo d'accordo su come trascorrere la giornata» le spiegò Iris.
«Sì,» disse Grace, «i nostri genitori hanno deciso che faranno ogni giorno una gita. Probabilmente passeranno il tempo tra le varie città attorno a Miami, e moriranno di caldo, così noi - che ovviamente non abbiamo intenzione di trascorrere tutto il tempo con loro stavamo pensando ad attività più fresche.»
Lolo annuì. «Bene, e a cosa avete pensato per oggi?»
«Pranzo leggero a bordo piscina, tuffi tutto il pomeriggio, cena nella sala che lo zio dei gemelli ha riservato per noi e partita di bowling per inaugurare l'inizio dell'estate. Ah, e per i notturni after party nel locale più lontano dalla reception.»
«Sì, mio zio l'anno scorso ha dato una copia delle chiavi a Matt e se n'è dimenticato, perciò abbiamo libero accesso.» spiegò Grace.
«E non ci sono telecamere?» chiese Lolo.
«Brian verrà con me nell'ufficio di mio zio durante la cena e disattiveremo solo quella del locale, che spesso è vuoto quindi se controlleranno nessuno si preoccuperà di controllare quella e non se ne accorgeranno.» aggiunse lei.
Lolo annuì soddisfatta. «Beh, che dirvi? Siete dei geni, senza dubbio, e mi farete passare un'estate fantastica!»
«Non c'è di che!» rise Iris.
E perciò trascorsero così il pomeriggio, a tuffarsi in piscina e a prendere il sole. Non ci volle molto perché la pelle di Lolo si inscurisse, mentre Grace e Iris si bruciarono semplicemente le guance per via della pelle candida.
Stettero lì a lungo, ma per prima Lolo - alle sei - si alzò. «Vado a fare la doccia»
«Di già?» le chiese Iris.
«Sì, vorrei passare dai miei genitori prima di cena. Ci vediamo lì»
«Va bene, ciao bellezza» la salutò Iris e Lolo se ne andò.
Non impiegò molto per raggiungere il suo appartamento, ma quando si fermò per aprire la porta la sua attenzione fu catturata dalle risate di due ragazzi.
Perciò si voltò, proprio nel momento in cui anche gli altri due sollevarono lo sguardo verso di lei.
«Non ci posso credere» sussurrò lei, con le parole che le sfuggivano di bocca.
Uno dei due si avvicinò. «Ti sono mancato?» le disse sorridendo. Era Zayn.

Lollipops. | z.m.Where stories live. Discover now