Chapter nine: hotdogs, lollipops and luna park.

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Iris alzò il volume della radio e si ritrovarono tutti ad interrompere ciò in cui erano impegnati per cantare insieme.
Non impiegarono molto per raggiungere il camioncino di Lucas, che, attorno al quale, aveva posizionato tanti tavolini da picnic. L'atmosfera era illuminata dalle luci colorate delle giostre e in un attimo Lolo Adams pensò che quella sera si sarebbe sentita una bimba.
Il gruppetto scelse un tavolo, non troppo lontano dal camioncino, sul quale c'erano un portatovaglioli, una bottiglia di ketchup e una di maionese, e una lavagnetta sulle quali i clienti scrivevano le ordinazioni e la portavano al tizio sul camioncino.
I ragazzi scelsero dei panini particolari, tranne Lolo, che era sempre indecisa. La sua idea era quella di provare cose nuove ma aveva la paura di non rimanerne soddisfatta, perciò - anche quella volta - scelse il solito: «Per me un hotdog con ketchup»
Zayn Malik finì di scrivere e si alzò per consegnare la lavagnetta.
Grace si guardava intorno. «Poi andiamo a fare un giro sulle giostre?»
Iris sembrava eccitata. «Sì! Andiamo sullo Star Treck!» disse; lo Star Treck era un aggeggio sul quale sedersi che si capovolgeva e si finiva a testa in giù.
Non era roba per Lolo, e lei lo mise subito un chiaro. «Oh, io non ci salgo su quel coso!»
Cara era d'accordo. «Oh, neanch'io!» disse. «Tu quale vuoi fare?» le chiese.
Lolo era sicura della sua risposta. «Gli autoscontri! Mi piacciono un sacco! Da piccola mi ci mettevo sempre ma solo perché mi piaceva guidare, non sbattere contro gli altri: così mi ci mettevo e guidavo lungo il bordo mentre tutto si ammassavano al centro. Mi sentivo un'automobilista!» raccontò lei e si misero a ridere.
«Ma che tenera!» disse Cara. «Mi sto immaginando una mini-te alla guida di una macchinina!»
Zayn tornò a sedersi accanto a Lolo; quest'ultima si sentiva un po' a disagio. "Sono loro le sue amiche, perché non si sedevano accanto a lui e mi lasciavano con Grace?" Pensava, ma in fin dei conti non le dava così fastidio.
«Di che parlate?» chiese il ragazzo.
«Autoscontri» rispose la ragazza dalla testa rosa.
Zayn si eccitò. «Che forza, ci andiamo dopo?»
«Grace e Iris vogliono andare sullo Star Treck, mentre Lolo vuole fare gli autoscontri»
Zayn guardò Lolo. «Sapevo che fossi scontrosa» scherzò, allora le due ragazze si divertirono a raccontare anche a lui gli aneddoti della piccola Lolo. Il ragazzo si mise a ridere. «Allora cercherò di andarci piano e di non disturbarti troppo.»
Una decina di minuti dopo ai ragazzi furono serviti i panini ma a Lolo Adams la salsa ketchup nel suo panino non sembrò abbastanza. «Perché ne mettono così poco?» si chiese ad alta voce e prese la bottiglia per metterne ancora.
«Hai ragione!» disse Zayn, che, volendo imitarla, prese la bottiglia di ketchup, ma - nel modo di far uscire la salsa - si sporcò la maglietta.
Le ragazze scoppiarono a ridere e le sue compagne di squadra si permisero di prenderlo in giro.
«Sei il solito combina-guai!» rise Iris.
Lui incolpò la ragazza al suo fianco. «È stata Lola, avrà sicuramente manomesso la bottiglia»
La ragazza rideva. «Per prima cosa, è Lolo, non Lola; seconda cosa, sei un imbranato!»
Lui la guardò e rise anche lui. «Sì, forse un po'» sussurrò a lei soltanto.
Il suono della sua voce fece sorridere la ragazza timidamente, e nello stesso tempo sulla sua pelle affioravano dei brividi di timidezza.
In quel momento Zayn pensò che gli occhi di Lolo Adams brillassero anche con le luci soffuse, come se emanassero una luce propria. Per Zayn gli occhi erano importanti in una persona, si fidava dello sguardo degli altri.
Nel frattempo Lolo aveva iniziato a gustarsi il suo hotdog e "cavolo, è davvero buono", pensò. Poi le sorse un pensiero e si rivolse a Grace, sottovoce: «Ma tua madre non si preoccupa se torniamo tardi, vero?»
Lei sembrava tranquilla. «No, sta' tranquilla, è abituata ai nostri orari» rispose l'amica. In realtà Lolo Adams era preoccupata perché erano i suoi genitori a non essere "abituati" ai suoi orari; ma la compagnia di quella sera la fece presto distrarre da quel pensiero.
Dopo cena, Iris si alzò in piedi. «Grace, andiamo sullo Star Treck!»
«Ma non vomitate dopo?» osservò Zayn.
Iris sbuffò. «Ma no, dai! Lolo, vieni con noi?»
La ragazza rifiutò. «No, preferisco gli autoscontri»
Cara si intromise. «Io vado per lo Star Treck. Lolo, ti dispiace sopportare quel rompiscatole?»
La ragazza rise. «No, no» però era timida, dio se lo era.
La ragazza dai capelli rosa rise. «D'accordo, ci vediamo dopo» rispose e le tre ragazze si allontanarono.
Lolo le guardò andare via, e avrebbe voluto che continuassero a camminare dritto, ma per sua sfortuna girarono l'angolo, e lei non seppe più dove guardare.
«Allora,» Zayn Malik, un po' in imbarazzo anche lui, prese parola. «andiamo a fare un giro su questi autoscontri?»
Lolo pensò che mischiarsi alla folla fosse meglio che rimanere lì da sola con lui. «Sì, andiamo»
Perciò si alzarono e si diressero alla ruota panoramica, accanto alla quale c'erano gli autoscontri.
Zayn comprò i gettoni alla macchinetta, mentre Lolo si intratteneva guardando il turno che non era ancora finito. Non era come se lo aspettava: le macchine sbattevano l'un l'altra fortissimo e un ragazzo stava quasi per volare via da un'auto.
La ragazza aveva sgranato gli occhi. Zayn se n'era accorto e aveva riso. «Tutto bene?»
«Ehm, non sono più sicura di volerlo fare» ammise.
Lui rise. «Andiamo, ho già comprato i gettoni»
«Va' tu, io ti aspetto qui» propose lei e in quel momento finì il turno e la gente lasciò le auto.
«D'accordo» disse Zayn e, prendendola per mano, la trascinò dentro un'auto insieme a lui.
Lolo aveva paura. «Ma cosa fai? Ti avevo detto che non voglio farlo» diceva mentre lui le allacciava la cintura. «Dai, ti prego, guarda come sono accaniti! Questi ci fanno saltare in aria!» sussurrava preoccupata mentre Zayn se la rideva.
«Vedrai che li faremo saltare noi» rispondeva lui prendendo il volante tra le mani, ma questo non la rassicurava.
Ad un suono di campana le auto si accesero e istintivamente Lolo si aggrappò al braccio di Zayn. «Per favore, fammi scendere, sono troppo veloci.»
Lui si voltò appena per guardarla e sorrise tra sé. «Se hai paura, puoi sempre tenerti a me.»
«Oh, sicuramente non me lo faccio ripetere due volte!» disse e in quel momento ci furono due tocchi di campana: le macchine iniziarono a muoversi.
Anche Zayn accelerò e Lolo strinse ancora più forte il suo braccio, riparandosi il viso dietro la spalla di lui.
BOOM: ecco il primo tamponamento.
Zayn rideva pieno di adrenalina mentre Lolo, attaccata a lui, cercava di gestire i battiti cardiaci.
"Accidenti a me", pensava, "e agli stupidi ricordi di autoscontri calmi!"
Al secondo tamponamento furono sorpresi da dietro e Lolo diede un pizzicotto a Zayn, che perse il controllo dell'auto. Un'altra auto li tamponò davanti.
«Quando finisce?» chiese Lolo disperata.
«È appena iniziata!» le fece notare lui.
Dopo una serie di tamponamenti e pizzicotti, tre tocchi di campana segnarono la fine e Lolo tirò un sospiro di sollievo.
«Meno male, non ce la facevo più» disse.
Zayn rise e le sventolò davanti agli occhi il secondo gettone. «Purtroppo per te ne ho pagati due»
Lolo sgranò gli occhi e, prima che se ne rendesse conto, iniziò un altro turno.

Quando anche il secondo turno finì, Lolo Adams scappò dal padiglione e cercò di prendere aria seguendo il percorso delle bancarelle di caramelle.
«Hey, aspettami!» Zayn Malik la rincorreva affaticato e divertito; quando la raggiunse non smise di prenderla in giro. «Avresti dovuto vederti, eri davvero terrorizzata»
«Ma certo! Quelli erano belve feroci, non umani!» si giustificò lei. «Ecco, sono queste persone che causano gli incidenti stradali.»
Lui rise. «Lola, si chiamano "autoscontri" per un motivo»
Lei sbuffò. «E io mi chiamo Lolo, non Lola.»
«È uguale» osservò lui.
«Beh, non lo è. Ti piacerebbe se ti chiamassi Zoyn
Lui la guardò e rise. «Ma come sei permalosa»
Lei sospirò. «Sono solo agitata, tutto qui» disse e lui decise di crederle.
«Va' a sederti in quel tavolino in fondo, sembra non esserci nessuno lì.» disse lui. «Nel frattempo ti compro dell'acqua»
Lolo non se lo fece ripetere e si affrettò a raggiungere il tavolo, mentre Zayn si avvicinava ad una bancarella.
Lei si sedette e si prese la testa tra le mani, contenta di poter respirare un po' di aria pulita in santa pace, senza doversi preoccupare di poter finire dentro l'auto di qualcun altro.
"Mai più", si disse, "d'ora in poi solo le tazze danzanti".
Si guardò intorno, lasciandosi sfuggire un sorriso: il cielo stellato, le luci colorate, bambini con lo zucchero filato e quella fresca brezza che le facevano sentire che l'estate era ormai vicina. Sì, era quello che desiderava.
Era così impegnata a sognare che non si era accorta che Zayn Malik si era seduto davanti a lei. «Ecco l'acqua» le porse la bottiglia e lei la prese con piacere.
«Grazie» disse e bevve. Si sentiva più sollevata ora.
Lui nel frattempo tirò fuori dalla tasca un lecca-lecca e attirò subito la sua attenzione, come lui aveva previsto; perciò lui alzò lo sguardo verso di lei, che era incantata da quel lecca-lecca.
«Buono, eh?» disse lui.
Le chiuse la bottiglietta e tirò fuori dalla sua tasca il suo. «Li mangiamo?»
Zayn sorrise e abbassò una mano sulla panca. «Sì, ma pensavo che preferissi questo» disse tirando fuori un enorme lecca-lecca a spirale di tanti colori.
Lolo Adams sgranò gli occhi. «O mio dio. È per me?»
Lui glielo porse. «Mi piacerebbe vederti mangiarlo con due code ai capelli»
Lei lo guardò, prese gli elastici che aveva ai polsi e si fece due code ai capelli, per poi rivolgergli un sorriso. «Eccoti accontentato» rispose e prese il lecca-lecca da sogno.
Lui la guardava e rise. «Se te ne compro un altro, lo mangi con le trecce?»
Lei rise. «Magari un'altra volta» disse e si gustò il suo lecca-lecca. «Non dovevi comprarmelo» aggiunse poi.
Zayn allora sorrise. «Stavo comprando l'acqua e ho visto questo piccolino, ti ho pensata e l'avevo comprato per te. Ma mentre tornavo ho visto questo grande in un'altra bancarella e allora ho deciso che doveva essere tuo.»
Lolo Adams sorrise come una bambina. «Beh... Grazie»
Zayn si mise comodo sulla panca, mentre iniziava ad assaporare il suo lecca-lecca; non ne mangiava uno da secoli.
«Allora, per quanto riguarda la partita» disse lui. «mi dispiace che non sia andata come speravo»
«Già» disse lei e fece un sorriso come per prenderlo in giro.
«Cosa pensi di me? Che sia un perdente?» le domandò allora lui.
La ragazza, sorridendo, abbassò lo sguardo e si morse un labbro; Zayn la guardava e - non riusciva a capire il perché - cercava di indovinare cosa stesse per dire, e stava come in ansia.
«Sì, lo penso» disse poi lei, guardandolo negli occhi, e si piegò in avanti per sussurrargli: «ma non perché io pensi che tu non sappia giocare»
Lui corrugò la fronte. «E perché allora?» sussurrò anche lui; allora lei sorrise in modo dolce, come Zayn non aveva mai visto fare.
«Perché hai perso una partita perché eri troppo impegnato a concentrarti su una ragazza»
Zayn sorrise, poi rise. E nel frattempo cercava cosa dire.
«Non si vede tutti i giorni una ragazza col rossetto che mangia un lecca-lecca» rispose infine e lei rise.
«E questo che significa?» gli chiese.
Lui la guardò a lungo, poi scosse la testa. «Non lo so, è che all'inizio sembravi così adulta, davi l'impressione di essere una ragazza, non so, indipendente, matura, audace. Però poi ho visto il modo in cui mangiavi quel lecca-lecca.» e sorrise. «Ho sorriso, mi sono sentito... Non so, sollevato»
«Sollevato?» chiese lei. «Ti facevo paura?»
«No» rise lui. «ho solo percepito che in te c'era anche un lato spensierato. Mi hai ricordato una bambina»
Lei abbassò lo sguardo sul lecca-lecca, non riuscendo ad eliminare completamente quel sorriso. «Forse lo sono, forse una piccola parte della bambina che ero non è mai andata via»
Zayn sorrise. «Credo che sia rimasta proprio la parte più bella»
Allora lei sorrise, non poté farne a meno. «Lo spero» rispose e dopo un po' aggiunse. «A volte penso che il mio aspetto esteriore sia solo uno scudo» disse, stava quasi per iniziare un discorso personale quando le tre amiche si avvicinarono al tavolo.
«Eccovi!» disse Iris a gran voce e Lolo smise di parlare.
Mentre le ragazze si sedevano ridacchiando per qualcosa, Lolo pensò che fosse meglio così, non si era accorta che stava scendendo troppo nei dettagli.
Il problema di Lolo era questo: non parlava mai di sé, nessuno glielo chiedeva mai, perciò, quando Zayn Malik si era dimostrato interessato a lei, lei stava aprendo il suo cuore a lui. Quello del ragazzo era stato un bel gesto, quello che Lolo aveva aspettato ogni giorno.

Lollipops. | z.m.Where stories live. Discover now