Chapter forty eight: I missed you.

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Quella sera Grace si stava preparando per uscire con Caleb, Brian e sua cugina, sperando che questa fosse la volta buona perché scattasse la scintilla tra lei e Brian.
Nel frattempo, anche Lolo sembrava interessata ad essere presentabile.
«Stai uscendo?» le domandò Grace, vedendola uscire dalla doccia.
«Oh, no, stavo solo... sentivo caldo, ecco» rispose l'altra, facendo l'indifferente.
«Oh, okay»
Lolo si sedette sul suo letto e aprì il cassetto del suo comodino per cercare l'intimo più carino che avesse portato con sé. Non aveva in mente nessun particolare svolgimento della serata, bensì pensava che indossare un bell'intimo le portasse fortuna. Così optò per uno slip color panna a vita alta, molto sgambato come piaceva a lei, e il reggiseno abbinato.
«Belle mutandine» osservò Grace. «dovresti farle vedere a Zayn» disse ridacchiando.
Lolo la prese a ridere e le tirò addosso un cuscino. «Sei stupida»
«Piuttosto, le mie ti piacciono?» le domandò lei, sollevandosi il vestito e mostrandole il suo brasiliano.
Lolo sgranò gli occhi. «Pensavo che tra te e Brian non ci fosse ancora niente»
«Infatti è così, ma - vedi - io non sono come te» disse. «Io voglio andare al sodo. Sai com'è, un bacio tira l'altro e poi si arriva all'eccitazione»
Lolo pensò al primo bacio con Zayn, e ricordò il motivo per cui lui le chiese di staccarsi, e così arrossì.
«Sì, capisco...»
«Però io non voglio privarmi di una notte di fuoco solo perché sarebbe giudicata come 'troppo affrettata'.»
«Quindi hai intenzione di passare tutta la notte con lui»
«Sì, e ne sono così sicura che lascerò le chiavi qui perché non mi serviranno»
Lolo annuiva, mentre si sistemava davanti allo specchio per truccarsi. "Semplice", si era detta, "eyeliner e mascara".
Grace la guardò corrugando la fronte. «E adesso perché ti stai truccando?»
"Merda", pensò Lolo.
«Credo che andrò a cenare al ristorante del resort»
«E addirittura ti trucchi?»
Lei fece spallucce. «Lo sai come sono»
Grace annuì. «Giusto, tu sei Lolo.» disse e l'altra sorrise.
«Sai cosa mi ha detto mia cugina?» disse Grace, cambiando discorso. «Trova che Caleb sia simpatico e carino»
«Davvero? Le piace?»
«Credo proprio di sì. E penso che anche a Caleb piaccia lei» rispose. «Anche se non è difficile che una ragazza piaccia a Caleb»
Lolo si sentì un po' in colpa a ridere del suo amico, ma lo fece comunque. «È vero! Mi chiedo come sia possibile che sia tanto amico di Zayn, sono così diversi»
Grace la guardò facendo un sorrisetto. «È vero... a Zayn piaci solamente tu.»
Le guance di Lolo si colorarono di porpora. «Grace...»
«Che c'è?»
Lei sospirò e scosse la testa. «Niente»
«Come va tra voi due?»
«Come al solito... siamo in freddo» mentì.
«Ah» annuì l'altra. «mi dispiace»
Lolo fece spallucce. «Passerà»
Grace recuperò la sua borsa e la salutò. «Adesso vado o farò tardi, saranno già qui fuori ad aspettarmi. Spero di non dimenticare niente»
«Buona fortuna, Gracie» le sorrise e la sua amica le mandò un bacio volante e andò di sotto.
Lolo capì che se ne era andata quando sentì la porta sbattere, e tirò un sospiro di sollievo. Si guardò il trucco un'ultima volta e si sciolse i capelli, quando sentì bussare. Si mise a ridere. «"Spero di non dimenticare niente", eh?» disse a voce alta, cosicché Grace la sentisse. Così, invece di finire di prepararsi, andò di sotto per aprire alla sua amica.
«Hai una memoria di merda!» rise aprendo la porta, ma, quando questa fu spalancata, scoprì che non si trattava di Grace ma di Zayn.
Sgranò gli occhi. «O mio dio!»
Anche Zayn, vedendola in intimo, assunse un'espressione scioccata. «O mio dio» ripeté.
«Non ti aspettavo a quest'ora» ammise Lolo, imbarazzata.
«Non vedevo l'ora di venire da te» le disse Zayn guardandola negli occhi, e quello sguardo fece arrossire Lolo ancora di più. «Però forse è davvero troppo presto» aggiunse per sdrammatizzare, sbirciando con gli occhi sul suo corpo.
"Lolo, mantieni la calma", si ripeteva lei. "È come se fossi in costume".
«Stavo iniziando a vestirmi» spiegò lei. «Entra pure, ci metto cinque minuti»
E Zayn entrò, fingendo di essere il più possibile a suo agio ma era troppo distratto per dire qualunque cosa. Lolo era nuda, con solo dell'intimo addosso, e aveva un'innocenza eccitante. Aveva quelle mutandine di pizzo, sgambate e a vita alta, e un sederino che faceva venire voglia di toccarlo. E Zayn stava morendo, stava morendo dalla voglia di farle capire che lui l'aveva notata, e stava morendo dalla voglia di essere notato da lei in quel momento.
«Vuoi un bicchiere d'acqua?» gli chiese lei e lui non seppe dire altro che sì. Perciò lei andò in cucina e lui la seguì, si appoggiò al piano cottura accanto a lei e lasciava scivolare il suo sguardo lungo il suo corpo, non riusciva a non notare quanto fosse bella.
Gli porse il bicchiere e lui bevve, mentre lei aspettava che lui finisse; poi lui posò il bicchiere e la fissò. Lolo, allora, si sentì più imbarazzo di prima.
«Mi metti in imbarazzo se mi guardi così»
Zayn spostò allora lo sguardo negli occhi di lei. «Se non avessi voluto, saresti andata a vestirti prima di offrirmi un bicchiere d'acqua»
Lolo non seppe più che dire e tentò di correre di sopra ma Zayn la prese subito per il braccio e l'avvicinò a sé; affiancò la bocca al suo orecchio sussurrando: «Sappiamo entrambi che siamo più che amici, allora perché ci viene tanto difficile ammetterlo?»
Lei era troppo nervosa per affrontare l'argomento, perciò preferì cambiare discorso. «Vado a vestirmi» gli disse e andò di sopra, mente Zayn, una volta solo, andò a sedersi sul divano.
Lolo indossò il tubino corto a jeans che aveva preparato sul letto, era semplice e aveva i bottoni davanti lungo tutto il vestito, e tornò di sotto senza fretta.
Si avvicinò a Zayn ma non sapeva cosa dirgli o come comportarsi con lui.
«Chiamo il servizio in camera e ordino la pizza» disse lei e lo fece, lasciando Zayn in disparte per altri cinque minuti. Poi, dopo aver riattaccato, si avvicinò nuovamente a lui posando il telefono sul comodino.
«Hai intenzione di rivolgermi la parola o vuoi evitarmi per tutta la sera?» le disse lui.
Lolo lo guardò finalmente in faccia ma non sapeva cosa dirgli. «Non voglio evitarti»
«Bene, allora comincia col sederti vicino a me e non farmi sentire un emarginato»
"Sbloccati, Lolo", si disse da sola.
Si sedette accanto a lui e si sdraiò con la testa sopra le sue gambe. Sospirò, pensando di riuscire a sciogliere la tensione semplicemente con quel gesto, e aspettò con ansia la sua prossima mossa.
Zayn, infatti, la sollevò con le sue braccia e l'abbracciò, stringendola forte.
«Mi sei mancata» mormorò tra i suoi capelli.
Lolo sorrise, con la testa contro il suo petto. «Avrei voluto che non cambiasse nulla»
Lui la scostò per guardarla negli occhi e le mise una mano sul viso. «Neanch'io. Certo, però, qualcosa è cambiato» Lolo arrossì. «Tu mi piaci, Lolo. Credo di non avertelo mai detto prima»
Lei sorrise. «No, non l'hai fatto»
Vedendo il suo sorriso, sorrise anche lui. «Ti ho portato una cosa» disse ed estrasse dalla tasca un lecca-lecca.
Lolo si mise a ridere. «Non posso credere che me ne hai portato uno»
«Rigorosamente all'amarena» disse lui. «Proprio come ai vecchi tempi»
Lolo lo guardò, sorridendo con nostalgia. «Mi mancano le nostre uscite»
«A me manca tutto quello che avevamo insieme»
«Allora che ne dici se, dopo cena, saliamo nella mia stanza e ci mettiamo a chiacchierare sul letto come facevamo sempre?»
Zayn fece un gran sorriso. «Direi che ne sarei felice»
Restarono un'altra ora in salotto a mangiare la pizza, poi, come promesso, salirono nella camera di Lolo e si sedettero sul letto.
«Non posso credere che passeremo tutta l'estate insieme, mentre prima pensavo che non ci saremmo visti prima di settembre» osservò Lolo. «E sei uno stronzo, io ti parlavo di quanto mi saresti mancato e tu non hai detto niente»
«Se avessi saputo che ci saremmo rivisti, non sarebbe stato bello allo stesso modo» le disse. «Non sarebbe stata l'ultima partita di bowling, l'ultimo giorno di scuola, l'ultimo ballo, gli ultimi cinque minuti della tua vita. Non sarebbe stata l'ultima notte quella, e probabilmente non saresti venuta a cercarmi per baciarmi.»
Lei ci pensava, pensava ai pensieri che l'avevano tormentata quella sera. «Sono stata egoista»
«Non capisco di che parli»
«Tu sai perché ti ho baciato? Perché volessi stare con te quella notte?»
Zayn scosse la testa.
«Perché volevo lasciarti qualcosa di me, perché, essendo quella l'ultima notte, tu non mi dimenticassi.» spiegò. «Sono stata egoista, perché ti avrei lasciato per tutta l'estate a desiderare di vedermi ancora piuttosto che avere paura che tu mi dimenticassi. Si dice che per fare impazzire qualcuno devi baciarlo una volta sola... una sola volta e mai più.»
Zayn annuì. «Capisco il tuo ragionamento... è molto da Lolo» disse e lei rise. «Ma se pensi che io mi arrenderò ti sbagli. Non ti lascerò in pace finché non mi bacerai ancora.»
«Cosa ti fa pensare che io voglia essere lasciata in pace?» gli domandò lei.
Zayn sorrise e scrutava ogni centimetro del suo viso. «Ti sogno la notte, sai? E ogni mattina, prima di aprire gli occhi, spero che tu sia attaccata al mio petto. Questo è più o meno il buongiorno più bello che si possa avere.»
Lolo arrossì, e abbassò lo sguardo. «Addirittura...»
«Significherebbe che ti ho conquistata... e avere la donna dei propri sogni al proprio fianco è una delle conquiste più grandi che un uomo possa fare»
«Peccato che io sia solo Lolo Adams» disse lei e Zayn la guardò.
«Non ci credi neanche tu.»
Lolo fece un sorrisetto. «Okay, magari sono un po' particolare»
«O magari sei il motivo per cui mi alzo la mattina»
Lei si mise a ridere. «Adesso non esagerare»
«La mia vita non ha senso senza di te, Lolo» confessò Zayn. «Tornerei a scappare da una parte all'altra come facevo prima»
«Stai dicendo cose più grandi di te»
«Lolo, prima di incontrarti sparivo per giorni. Me ne andavo, senza dire niente a nessuno; mi rifugiavo in un locale in mezzo al bosco che si chiama Anima Solitaria alla ricerca di me stesso. Da quando sei entrata nella mia vita, invece, non riesco più a separarmi da te... qualcosa vorrà pur dire»
Lolo non poté fare a meno di sorridere. «Non credo ci sia cosa più bella da sentirsi dire»
Seguirono alcuni secondi di silenzio, qualche minuto anche; poi Zayn parlò per sdrammatizzare. «Comunque belle le mutandine»
Lolo arrossì e gli sbatté il cuscino in faccia. «Coglione» rise.
«Sei tu quella che è venuta ad aprirmi con quelle chiappette che dicevano "toccaci, toccaci".» scherzò lui e si beccò un'altro colpo di cuscino in faccia.
«Smettila!» rise lei, in preda all'imbarazzo.
«Le tette no, poverine, loro sembravano piccine» continuò lui.
«Adesso ti ammazzo!» disse lei, gettandoglisi di sopra. Lo fece distendere, bloccandogli le mani accanto alla testa. «Come ti permetti?!»
«Ecco, quando sei a pancia sotto sembrano più grosse» aggiunse lui ridendo e Lolo non sapeva se ridere o torturarlo in qualche maniera.
«Io ti ho avvisato!» gli disse.
«Caspita, sono davvero piccole» insistette e lei, avendo le mani impegnate a bloccarlo, si piegò su di lui e gli morse l'orecchio, facendolo ridere. Allora lo morse più forte, prima sull'orecchio e poi sulla base del collo.
Dopo un po', però, spostò la bocca sul suo collo e iniziò a succhiargli la pelle, mentre Zayn chiudeva gli occhi e sul suo viso spuntava un sorrisetto compiaciuto. Prima lasciava dei baci, poi lo succhiava e mordeva, mentre pian piano gli lasciava libere le mani per tenergli il collo. Zayn non perse tempo e ne approfittò per tenerla salda dai fianchi; anche se dopo lasciò scivolare le mani fino al suo bacino.
A quel punto Lolo si sollevò di scatto ma anche lui con lei, e rotolarono sul letto per invertire la posizione. Si guardarono a lungo negli occhi, come se dovessero ancora realizzare la situazione in cui si trovavano.
Lolo, però, lo colse di sorpresa e si sbottonò il vestitino fino ai fianchi, in modo da lasciare in bella vista il reggiseno. «Forse vuoi dare un'altra occhiata» gli disse.
Zayn fece un sorrisetto. «Ammetto che sono meglio di come le ricordavo»
Lui si piegò e dolcemente posò la bocca tra i suoi seni, lasciando una scia di baci fino metà pancia; poi tornò su, su uno dei suoi seni, e iniziò la stessa tortura che lei aveva usato sul suo collo.
Il corpo di Lolo si riempì di brividi e lei si sentì così piccola sotto di lui. Fece sprofondare le sue dita nei capelli di lui, morbidi, e respirava pesantemente.
«Sei così bella» sussurrò sulla sua pelle ambrata. Felice, per la prima volta, dopo tempo, Zayn era felice.
Spostò la bocca sul suo collo e lo riempì di baci con così tanta foga che Lolo dovette fermarlo. «Zayn, non respiro»
Allora lui si fermò, la guardò e poi si scostò, mettendosi seduto, e Lolo si sedette accanto a lui.
«Scusami» le disse. «mi sono lasciato prendere la mano»
«Sì, ho visto» rispose lei ridacchiando.
Zayn la guardò come per capire se non si fosse offesa, allungò una mano verso di lei e le abbottonò il vestito. «Non sono venuto per questo, stasera»
Lolo annuì. «Volevi passare una serata come facevamo prima... allora andiamo»
«Dove?» le chiese, vedendola alzarsi.
«Alla sala giochi... partitina a bowling?»
Zayn sorrise. «Non vedo l'ora di ammirare le tue doti»
Lolo rise e lo tirò a sé. «Fanculo»

Spero che questo capitolo, più lungo del solito, vi sia piaciuto perché ho avuto davvero tanta ansia prima di scriverlo e ancora adesso ho paura che non sia bello come lo volevo perciò fatemi sapere in un commento.
Un'altra cosa che volevo dirvi e che forse non sapete è che ho iniziato a pubblicare una nuova storia che ho iniziato a scrivere a Gennaio; la considero la mia prima storia, poiché non è una fanfiction, e si chiama Good Girls Better Get Bad. Spero che passerete a dare un'occhiata comunque, sto provando a scrivere qualcosa di diverso e mi piacerebbe sapere cosa ne pensate. Un grande bacio a tutte!

Lollipops. | z.m.Where stories live. Discover now