Chapter thirty eight: my last five minutes.

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So che siete curiosi di sapere com'è andata a finire la serata del ballo, quella che sarebbe dovuta essere "la serata perfetta". Beh, mi dispiace deludervi ma non è successo nulla di particolare.
Quando uscirono dalla palestra, entrambi si sentivano come se avessero qualcosa da dire che però non era facile da dire... avevano paura, ecco, avevano paura di rovinare tutto. Perciò Zayn in quel momento capì di sapere quale fosse la cosa giusta da fare.
La prese per mano, le accarezzò il dorso di questa con il pollice. Lolo si soffermò su quel dettaglio, fu come se la loro serata stesse cominciando n quel momento, con quel contatto, e avesse dato fine a tutte le incertezze, i dubbi. Lolo ormai sapeva come sarebbe andata a finire, e pensò che forse dovesse essere quello il loro destino.
Lolo non avrebbe voluto essere da nessun'altra parte in quell'istante: non era perfetto, si trovavano nel parcheggio di una scuola, le scarpe iniziavano a farle male e l'agitazione avrebbe potuto portarla a sudare da un momento all'altro; eppure avvertiva uno strano senso di calore sul suo petto che non riusciva a farla smettere di essere felice. Ecco com'era, felice. In una serata caldissima, piena di nervosismo, con i tacchi alti in un parcheggio isolato, Lolo Adams era felice.
Zayn la condusse sulla scala antincendio, ma lei si fermò davanti al primo gradino. «Non posso salire.»
Zayn per un momento si maledisse. «Perché?»
Allora Lolo sollevò il vstito e gli mostrò i tacchi.
«Mettili via» le disse lui e lei si mise a ridere.
«Tu sei pazzo. Vuoi farmi salire su una scala antincendio a piedi nudi con un vestito più lungo di me?»
Zayn la fissò negli occhi, come se con la forza del pensiero avesse potuto implorarla.
Lolo, però, sorrise e si sfilò le scarpe. Si raccolse la lunghezza in eccesso del vestito e fece strada fino alla cima della scala. Erano arrivati sul tetto. Mano nella mano, si avvicinarono entrambi al muretto in fondo, che dava sulla facciata principale della scuola.
L'atmosfera era meravigliosa: il cielo blu era limpido e pieno di stelle, e lassù l'aria calda era interrotta dall'umidità. Lolo si mise spontaneamente una mano sulla spalla e Zayn se ne accorse, perciò fece per togliersi la giacca.
«No» lo fermò lei.
«Ma come? Senti freddo»
«No, sto bene.»
«Ma io dovrei insistere e coprirti con la mia giacca... è così che si fa»
«È così che dovresti fare se stessi seguendo il copione di un ragazzo normale. Il punto è che qui né tu né io ci siamo comportati da ragazzi normali finora.»
Zayn sorrise, pensando che lei avesse in mente qualcosa. «Allora cos'è che devo fare?»
Lei lasciò la sua mano, e lasciò cadere le sue scarpe a terra; si avvicinò a lui, e sembrò che gli stesse sistemando la giacca. «Pensa a cosa faresti nei tuoi ultimi cinque minuti di vita.» mormorò lei e gli sfilò la giacca. Afferrò le maniche della sua camicia e le arrotolò fino alla metà degli avambracci. Infine gli sbottonò i primi due bottoni. Poi afferrò le sue mollette e se le sfilò, lasciandosi scivolare i lunghi capelli sulle spalle.
«Ma che fai? Ci avrai messo un sacco per acconciarli» osservò lui, che però sembrava essere sempre un po' incantato da lei.
«Sembriamo un po' più noi così. Non siamo ragazzi che si mettono in tiro per piacersi, non fa parte di noi. Più siamo autentici, più riusciamo ad apprezzarci.»
Zayn in quel momento si disse che se avesse esitato ancora probabilmente se ne sarebbe pentito per tutta la vita. Così allungò un braccio, posò la mano sul suo fianco e l'avvicinò a sé, e più aveva il suo viso vicino più sentiva di star facendo la cosa giusta, di essere nel posto giusto con la persona giusta. Come se quello che stava facendo fosse quello per cui avesse aspettato per tutto il tempo. Lei, era lei che desiderava, e la desiderava talmente tanto che senza di lei tutto avrebbe perso il proprio senso.
Lolo teneva gli occhi chiusi, e faceva dei respiri profondi.
«E adesso?» fu lei a rompere il silenzio.
«Cosa?»
«Se adesso tu, piegandoti su di me, prendessi le mie labbra e mi baciassi, cosa succederebbe dopo? Una volta che si saranno allontanate di nuovo?»
Zayn era sicuro di ciò che stava per dire. «La mia Lolo segue l'istinto, non pensa mai alle conseguenze.»
Allora lei sollevò lo sguardo verso il suo. «Forse è questa paura di fare un passo falso che mi tormenta.»
«Mi hai chiesto di pensare a cosa farei se questi fossero i miei ultimi cinque minuti di vita, e adesso lo so. E so anche che per Lolo Adams questo potrebbe risultare banale ma io ti assicuro che in questo momento non c'è niente che desideri di più di te.»
Lolo scuoteva la testa. «Non posso permettermi di rovinare tutto, non me lo perdonerei mai.»
Lui iniziava a sentire un groppo in gola. «Ti prometto che farò di tutto perché vada tutto bene.»
«Zayn, il problema non sei tu, sono io. Mi sento la persona più vulnerabile del mondo, non mi fido del mio istinto in questo momento.»
Zayn allora cercò di rassicurarla, accarezzandole la guancia, ma lei non ci riuscì. «Ti prego, perdonami.» sussurrò, si staccò da lui e, dopo aver preso le sue scarpe, andò via.

Lollipops. | z.m.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora