Chapter twenty seven: 'how I met your father'.

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La signora Adams entrò nella camera di sua figlia, appoggiandosi alla porta. «Hai messo tutto?» le chiese guardandola mentre faceva le valigie, pur sapendo che fosse impossibile.
Sentendo la sua voce, Lolo si voltò e le fece un sorriso. «Magari, ho un sacco di roba da portare»
La madre le sorrise. «Sei felice?»
Lolo annuì. «Sì» disse, ma la signora rimase stupita non vedendola sorridere nemmeno un po'.
Allora la signora corrugò la fronte. «Cosa c'è che non va?»
La ragazza scosse la testa. «Nulla» fece un sorriso. «Va tutto okay»
La madre non ne fu tanto convinta ma pensò - giustamente - che fosse meglio lasciar perdere. «D'accordo. Se hai bisogno, io sono giù» disse alla figlia prima di scendere, non riferendosi soltanto alla valigia.
Era passata un'ora da quando Lolo aveva iniziato a sistemare la valigia ma ancora mancavano tante cose. Mancavano dieci giorni a Miami.
Era una situazione strana: il viaggio si avvicinava ma lei non si sentiva entusiasta come qualche settimana prima.
In quel momento, la signora Adams entrò di nuovo nella camera della figlia, spedita. «Senti, io non riesco ad ignorarlo» si giustificò sedendosi sul letto.
Lolo la guardava con la fronte corrugata. «Che ti prende?»
«Sei strana, Lolo. Ma guardati!» le disse. «Non sembri nemmeno più tu. Stai per partire, sei stata felice per mesi, e ora nemmeno un sorriso»
«Sono solo stanca» rispose lei.
«È successo qualcosa con Zayn?» chiese la madre.
Lolo sgranò gli occhi. «Cosa?! N-...»
«Avete litigato?» insistette.
«Mamma, no!» disse lei. «Non c'entra niente questo.»
«Allora cosa? Sei gelosa di qualcuno?»
Lolo sospirò. «Mamma...»
«Sì, tesoro?» chiese lei preoccupata.
Lolo si sedette accanto a lei. «Zayn ed io non stiamo insieme»
«Ma come?» chiese lei, con la fronte corrugata. «Vi siete lasciati?»
«No.» rise la ragazza. «Non siamo mai stati insieme.»
La signora Adams era confusa. «Ma perché non lo dicevi prima?»
«L'avevo detto ma voi non mi avete creduta!» disse lei.
«Oh... Beh, a papà è sembrato un bravo ragazzo, ha pensato che lo fosse perché tu gli piacevi»
«Mamma, Zayn ed io ci conosciamo da sole tre settimane» spiegò Lolo.
La signora Adams la guardò sollevando un sopracciglio. «E allora?» chiese. «Tuo padre si è innamorato di me nel momento in cui mi ha vista» raccontò e Lolo rise.
«Amore a prima vista?» disse la ragazza. «Non ti sembra un po' esagerato, mamma?»
La signora la guardò come per rimproverarla, poi sospirò. «Lolo, tesoro, ognuno di noi ha qualcosa di speciale, qualcosa di cui magari nemmeno noi ci accorgiamo. E ci sono persone che semplicemente guardandoti negli occhi lo capiscono.» disse lei. «Da quel giorno tuo padre non si è staccato un attimo da me» raccontò con un sorriso in viso, e anche Lolo sorrise.
«E com'è andata dopo?» chiese la figlia.
«Si è presentato, ma io non gli ho dato tanta confidenza. Qualche giorno dopo ci siamo incontrati di nuovo per mezzo di alcuni amici in comune. Ci ritrovavamo spesso insieme e una volta mi ha invitata ad un appuntamento. Erano passati solo dieci giorni» osservò lei.
«Ma come mai tu hai accettato?» chiese Lolo. «Lui ti piaceva?»
«Ho accettato perché era un bel ragazzo.» rise la signora. Poi guardò la figlia, con gli occhi sognanti. «Ma sono stata incredibilmente bene quella sera»
Lolo sorrise. «Avete fatto qualcosa di speciale?»
«Abbiamo mangiato pollo e patatine fritte, ti sembrano speciali?» disse, facendo ridere la ragazza. «Però papà mi aveva offerto la cena, nonostante lui non potesse permetterselo ai tempi. Io apprezzai quel gesto.»
Lolo la guardò con insistenza. «E...?» chiese curiosa.
A quel punto, la signora Adams sorrise. «Lui mi accompagnò a casa con l'auto di zio Joe» raccontò. «e io lo baciai.»
Lolo sgranò gli occhi. «L'hai baciato? Dopo dieci giorni?»
«Sì» rispose lei compiaciuta. «L'ho fatto.»
«Ma non era un po' presto?» chiese la figlia.
La signora sospirò. «Lolo, è vero che hai tutta la vita davanti, ma le persone non sono per sempre.» mormorò. «Quella sera io ero grata a tuo padre, mi aveva dimostrato di essere un grande uomo, nonostante avesse solo diciotto anni. Non ho pensato a nulla, solo che in quel momento avevo davanti una persona che mi aveva trattata come nessuno aveva fatto mai. Ho pensato solo che lui mi piaceva davvero per quello che aveva fatto, e l'ho baciato.»
Lolo continuava a sorridere. «È una storia bellissima»
«Già.» sorrideva la signora. «Poi il giorno dopo l'ho ignorato.»
«Cosa?!» Lolo scoppiò a ridere. «Ma perché?»
La signora scuoteva la testa. «L'avevo baciato ed ero corsa in casa senza dire nulla, piena di vergogna. Era stato il mio primo bacio» spiegò. «Ma tuo padre non si arrese. Una settimana dopo venne a prendermi a scuola e mi portò a fare una passeggiata. La sera mi portò al cinema e mi offrì sia il biglietto che i popcorn.»
«Ma perché continuava ad offrirti tutto se non aveva soldi?» le chiese. «Voglio dire, dove prendeva i soldi?»
A quel punto la signora Adams non riuscì a trattenere un sorriso. «Due giorni prima aveva fatto il compleanno e i suoi nonni gli avevano regalato cinquanta dollari.»
Lolo, allora, rimase senza parole.
«Lo scoprii perché lo sentii parlarne con un suo amico qualche giorno dopo; era venuto a prendermi a scuola, mi aspettava ed era di spalle, non mi aveva vista: io ascoltai tutto.» raccontò. «Da quel giorno amai tuo padre, e non smisi più.»
«Amare?» chiese la figlia. «Ma probabilmente non sapevate quasi nulla l'uno dell'altra»
La signora Adams guardò la figlia come se non capisse il punto. «E allora? Quando decidi di amare qualcuno, non ti serve sapere il suo colore preferito o quanti amici abbia.» La signora si alzò in piedi. «Quindi non sarebbe strano se tra te e Zayn ci fosse qualcosa, anche se vi conoscete da tre settimane. Quando tra due persone c'è intesa, si sente da subito; e non sarai di certo tu a decidere se sia troppo presto o no» disse chiaro alla figlia.
Lolo annuì; poi scosse la testa. «Ma non c'è niente tra noi, quindi... Bel racconto, mamma!» disse alzandosi in piedi.
«Papà ha detto che è un bravo ragazzo» disse la signora Adams.
«Ma l'ha visto soltanto due volte»
Lei corrugò la fronte. «A dir la verità mi ha detto che Zayn gli ha offerto un caffè una volta»
Lolo non capiva. «Di cosa stai parlando?»
La madre fece spallucce. «L'ha incontrato al bar lunedì, e lui l'ha fermato per un caffè.» spiegò e Lolo non ci poteva credere. «Si è confidato con papà» disse e quasi quasi le veniva da ridere.
«Confidato?»
«Sì. Gli ha detto che quest'anno non è stato facile per lui, non riusciva a stare qui a Lakewood. Diceva che spesso sentiva il bisogno di allontanarsi. Poi gli ha raccontato come vi siete conosciuti e papà ha detto che non smetteva di sorridere»
Lolo fece un sorriso. «Mi vuole bene.»
«Tanto, Lolo» disse la signora. «ha detto che ha smesso di pensare ad allontanarsi da questa città. Ha detto che tu riesci sempre a distrarlo da questa sua intolleranza nei confronti di Lakewood. Non dovrei dirtelo, ma a papà è piaciuto tanto. Ha detto che gli ricordava sé stesso quando era giovane»
Lolo aveva i brividi, si sentiva lusingata e non sapeva cosa dire.
La signora sospirò e sorrise, scuotendo la testa; si voltò per andarsene ma, prima di uscire, si fermò alla porta e guardò la figlia. «Lolo?»
«Sì, mamma?»
«Amico o ragazzo, non fartelo scappare.» mormorò e lasciò la camera della figlia.
A Lolo era passata la voglia di fare la valigia; prese il cellulare e fece una telefonata. «Grace, sei libera in questo momento?» chiese. «Avevo voglia di giocare a bowling.»

Lollipops. | z.m.Where stories live. Discover now