Chapter thirty seven: the last dance.

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Lolo aveva appena finito di truccarsi; la particolarità del suo make-up consisteva nell'aver eliminato l'eye-liner. Aveva sfumato sulle palpebre un ombretto marrone e intensificato lo sguardo con il solito mascara. Anomalia: il suo rossetto, quella sera, non era scuro, ma aveva optato per un colore nude, che stesse bene col vestito.
Ah, il suo vestito!
Iris aveva proprio buon gusto: aveva scelto per lei un lungo abito di chiffon rosa, con una lunga scollatura tra i seni e con un incrocio di bretelline sulla schiena.

Ah, il suo vestito!Iris aveva proprio buon gusto: aveva scelto per lei un lungo abito di chiffon rosa, con una lunga scollatura tra i seni e con un incrocio di bretelline sulla schiena

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Era un abito semplice, ma su Lolo diventava incantevole.
Per quell'occasione speciale, aveva deciso per un'acconciatura: aveva raccolto i suoi capelli in un elegante chignon alto, che le lasciava il collo scoperto.
Adesso stava seduta sul suo letto, a fissare il lungo abito appeso di fronte a sé.
Pensò che avesse fatto bene a comprare delle nuove scarpe col tacco, altrimenti il vestito sarebbe strisciato sul pavimento.
A quel punto il suo cellulare squillò, per l'arrivo di un nuovo messaggio da Grace: "Ho sentito Brian, era con Zayn. Si sono preparati da Caleb e stavano per venire a prenderci. Io sono pronta e potrei svenire".
Lolo sorrise, nervosa anche lei: "Sento più o meno la stessa cosa. Mi vesto di corsa!".
Allora Lolo indossò il suo abito da principessa. Si guardò allo specchio e rabbrividì.
"Zayn sta per arrivare", pensò. Aveva paura di fare la stupida.

Quando Zayn parcheggiò la sua auto vicino casa di Lolo, sospirò.
"Non essere stupido", si ripeteva.
Prima di scendere dall'auto, guardò sul sedile del passeggero il cofanetto che gli sembrava che l'avesse fissato tutto il tempo.
Allora si fece coraggio, prese il cofanetto e andò a bussare alla porta di casa Adams.
La signora Meredith corse ad aprire, mentre Peter Adams stava in piedi accanto al divano - palesemente tesi ed eccitati al pensiero che per la prima volta la loro bambina stesse andando al ballo della scuola con un ragazzo.
«Buonasera, signora Adams» la salutò Zayn.
«Ciao, Zayn, entra pure» disse la signora, facendosi da parte per farlo entrare.
Allora Zayn entrò, e salutò con una stretta di mano il padre di Lolo. «Salve, Peter» disse, ricordandosi di chiamarlo per nome.
«Ciao, ragazzo» gli disse. «sei in ottima forma»
«Oh, grazie» rispose lui lusingato.
Meredith gli sorrideva. «Lolo sta per scendere, accomodati» disse, facendogli spazio sul divano.
Si sedettero, Peter nella poltrona di fronte.
«Allora non è proprio come dice mia figlia» disse lui.
Zayn corrugò la fronte. «Cosa?»
«Beh, state andando al ballo insieme... siete una coppia»
Il ragazzo avrebbe voluto non rispondere. «No, siamo... siamo solo amici»
Peter chinò la testa. «Vuoi farmi credere che dentro a quel cofanetto ci sia un lecca-lecca?»
Meredith e Peter sorrisero, mentre Zayn arrossiva. «Non è come sembra» disse e i genitori di Lolo rimasero in silenzio come per chiedergli allora come andassero le cose. «Lolo ed io siamo stati una cosa sola da quando siamo diventati amici. Lei... Lei è stupenda, credetemi. Non credo di essere mai stato tanto bene con qualcuno in vita mia. Ma non credo che Lolo possa mai vedermi come qualcosa di più»
«E tu?» gli sorrise Peter Adams.
Zayn alzò lo sguardo, non poteva credere che gli avesse fatto una domanda di quel genere.
«Vuoi bene a mia figlia?» gli chiese, ma tutti e tre sapevano cosa significasse quel "volere bene".
Zayn annuì, guardando negli occhi Peter. «Sì, le voglio bene.»
«E lei lo sa?»
Negli occhi del ragazzo una chiazza di angoscia si andava allargando. «Penso di no» mormorò.
Quando si udì il suono dei tacchi di Lolo che battevano sul pavimento, Zayn si alzò in piedi, ansioso di vederla; ma non perché avesse immaginato il suo vestito o il suo aspetto, ma perché una parte di lui moriva dal bisogno di guardarla negli occhi, sperando che le venisse voglia di sfiorargli una guancia o di accarezzargli i capelli.
E quando lei fece il suo ingresso in soggiorno, a Zayn si seccò la gola e se non si fosse sorretto in piedi sarebbe ricaduto sul divano a bocca aperta.
Lolo arrossì violentemente vedendo gli sguardi dei suoi genitori su di lei, e le vennero i brividi quando si accorse del modo in cui Zayn la stava guardando.
«Ciao» gli disse lei, per rompere il silenzio, e lui gliene fu grato.
«Ciao» le rispose.
I signori Adams si guardarono.
«Vado a prendere la macchina fotografica» disse Meredith, andando al piano di sopra.
«E io vado a prendere un prosecco di sotto, così brindiamo» disse Peter e sparì anche lui, lasciando i ragazzi soli.
Lolo trovò il coraggio di andargli vicino e lui quello per sorriderle. «Sei bellissima» mormorò lui e lei arrossì ancora.
«Non sei d'aiuto» ridacchiò lei e rise anche lui.
«Okay, allora... Sei proprio un maschiaccio» scherzò.
Lei gli sorrise e lo squadrò. «Stai benissimo» gli disse, ammirando il suo completo elegante.
«Non ti dispiace se ho messo la camicia nera, vero? Con quella bianca sembrava che stessi andando a sposarmi» disse e lei rise.
«No, il nero ti sta bene» gli rispose.
Zayn la guardò e strinse le labbra. «So che di solito si fa un regalo alla ragazza, perciò...»
Lolo stava già sgranando gli occhi, scuotendo la testa. «No, Zayn...» fece per dire ma lui le stava già porgendo il cofanetto.
A Lolo mancò il fiato, e - quando lui lo aprì - lei rimase a bocca aperta: era un anello, a forma di corona.

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