Chapter seven: match.

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Lolo Adams era appena arrivata a casa Collins. «Grace, sono arrivata, puoi scendere ad aprirmi?»
«Sì, sto arrivando» rispose lei e riattaccò.
«Ciao mamma» Lolo salutò la signora Adams e, prese le borse, scese dall'auto per entrare in casa.
«Eccoti!» la accolse Grace alla porta. «Arrivederci signora Adams!»
Dopo che quest'ultima sfrecciò via con l'auto, Grace e Lolo portarono dentro le borse e si sistemarono nella camera della prima.
«La partita inizia tra poco più di mezz'ora, siamo già in ritardo» disse Grace. «Devo solo mettermi le scarpe e andiamo con Matt»
Nel frattempo Lolo andò a specchiarsi: aveva indossato i vestiti nuovi, jeans chiari e maglietta bianca e nera con il logo dell'Adidas, la sua marca preferita, e le Superstar bianche e nere della stessa marca. E poi si era truccata, la solita base che la faceva sembrare una modella, la solita linea nera di eye-liner, il mascara che - anche poco - le faceva le ciglia lunghissime e il rossetto marrone sulle carnose labbra. Nella tasca della felpa nera teneva due dei lecca-lecca che aveva comprato, mentre gli altri erano nella borsa, in mezzo si vestiti.
«Sono pronta» Esclamò Grace alzandosi in piedi. «andiamo o mio fratello mi ammazza»
Così le ragazze scesero al piano di sotto, dove poco dopo le raggiunse Matt Collins correndo. «Andiamo, è tardissimo!»
«Scommetto che la squadra lo rimprovera sempre per i ritardi» osservò Grace.
«Ma perché fa tardi?» chiese Lolo, seguendolo in macchina.
«Non so, sto iniziando a pensare che passi le giornate a farsi le seghe sulle foto di Iris» ipotizzò la sorella.
Le ragazze si scambiarono uno sguardo e fecero finta di vomitare, entrando in macchina.
Matt Collins sfrecciò nella sua auto a tutta velocità.
«Hey! Okay che sei in ritardo, ma va' piano» disse Grace. «Iris non scappa»
«Sta' zitta, Grace» rispose lui.
Lolo si intromise, facendo la gentile. «Non essere così sgarbato con lei, Matt.» disse. «Sai? Oggi ho incontrato Iris, abbiamo parlato. È gentile, sembra simpatica»
Al ragazzo spuntò un sorriso. «Sì...»
Le due ragazze, che l'avevano notato, si scambiarono sguardi di intesa.

I gemelli Collins e Lolo Adams entrarono di corsa nella sala da bowling, ma per fortuna la folla doveva ancora arrivare.
«Come mai non c'è nessuno?» chiese Grace.
«Stasera c'è una partita a scuola, non ci sarà molta gente» disse uno dei Lions.
«Già» disse Jackson Glee. «e tu, Collins, sei stato fortunato»
«Ecco il rimprovero» sussurrò Grace alla sua amica. «vieni» le disse e andarono a sedersi vicino alla pista.
Lolo Adams si guardò intorno e il suo sguardo cadde sulla squadra avversaria dei Lions, i Wolves. Riconobbe Iris, ma la ragazza era troppo impegnata a concentrarsi.
Lolo capì che ci sarebbe voluto un po' di tempo prima dell'inizio della partita e si stava già annoiando.
«Vado a prendere una bottiglietta d'acqua» disse Lolo alla sua amica, scartando un lecca-lecca, e si alzò per dirigersi al bancone vicino all'entrata.
Si appoggiò al bancone, in attesa del suo turno, e si sentì chiamare.
«Ciao!» disse una voce femminile accanto a lei, e quando si voltò scoprì che si trattava di Cara.
«Oh, ciao» Lolo ricambiò il saluto. «ci rincontriamo»
«Sì, beh, io gioco a bowling, faccio parte dei Wolves» disse la ragazza dai capelli rosa.
Zayn Malik si avvicinò a Cara e le diede un bacio sulla guancia, prima di appoggiarsi al bancone.
«Zayn, dai, sto parlando» si lamentò lei.
Il ragazzo, ridendo, si voltò e riconobbe la ragazza con il lecca-lecca. «Oh, ciao» le sorrise.
Anche Lolo lo riconobbe. «Ciao» sorrise timida.
«Voi due... Voi siete amiche?» chiese Zayn.
«In realtà no» disse Cara. «Lei è la ragazza che mi ha aiutata a scegliere questo rossetto stamattina» disse indicando le proprie labbra.
Lolo ridacchiò. «È vero, sono io»
«Ah! Io sono ancora innamorata del tuo rossetto, ti sta divinamente!» disse Cara. «Ti fa delle labbra bellissime, non è vero, Zayn?»
Lolo ebbe un colpo, si sentì in imbarazzo, anche perché quel ragazzo la stava fissando.
«Ehm, sì...» rispose lui, un po' confuso. La verità è che era pienamente d'accordo con lei, per questo non sapeva cosa rispondere.
«Oh, ma che ti chiedo a fare?» rise Cara. «Voi maschi non ne sapete niente di queste cose!»
Anche Lolo rise, ma lei lo fece per nascondere il rossore sulle guance. Anche se Zayn se n'era accorto e lei l'aveva capito.
«Mi chiamo Cara» porse la mano alla ragazza.
«Mi chiamo Lolo» sorrise lei.
«Lolo, che carina che sei! Mi piace il tuo nome, sai?» la ragazza dai capelli rosa stava facendo già troppi complimenti per i suoi gusti.
«Cara? Vieni un momento!» era Iris che la chiamava.
«Scusa un momento» disse lei a Lolo e se ne andò, lasciandola sola con il ragazzo.
Lei voleva evitare di guardarlo negli occhi, ma lui le porse la mano. «Zayn Malik»
Lei lo guardò negli occhi, per capire se la stesse prendendo in giro; poi gli diede la mano. «Lolo Adams»
«Noi ci siamo già visti, non è così?» le chiese lui.
Lolo ordinò la bottiglietta d'acqua e tornò a rispondergli. «Ti ricordi di me?» sembrava essere più sicura adesso.
«Sì, sono sicuro che ci siamo già incontrati. Più di una volta» rispose lui. «Ma abbiamo parlato soltanto una»
Lei fece spallucce. «Significa che lascio il segno» scherzò, ma il suo sorrisetto a Zayn sembrò provocatorio.
Fece sorridere anche lui. «E tu ti ricordi di me?»
«Mh, non proprio» sorrise lei, ma lui aveva già capito che lo faceva apposta.
Lolo prese l'acqua e fece per andarsene ma lui le prese un braccio e lei lo guardò.
«Sì?» gli chiese.
«Rimani a vedere la partita?» le chiese.
Lolo Adams sorrise e si mise il lecca-lecca in bocca. «Sono qui per questo» rispose prima di raggiungere il suo posto e Zayn Malik pensò di essere motivato per vincere.

Lollipops. | z.m.Where stories live. Discover now