Chapter thirty one: I'll miss you.

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Lolo era nella sua stanza, era sdraiata sul suo letto a morire di caldo; ma nonostante ciò, lei veniva pervasa dai brividi ogni due minuti.
Era costantemente tormentata dai suoi pensieri, dal pensiero dello sfogo di quella mattina e avrebbe solo voluto sprofondare nel suo letto fino a dimenticarsene.
Nonostante odiasse il caldo, però, ne stava approfittando per distrarsi da quel che era successo, attrezzandosi per quel lungo e caldo pomeriggio: si era distesa sul letto in mutande e reggiseno, si era legata i capelli in uno chignon molto scombinato e aveva fatto partire la sua playlist su spotify al massimo volume.
E così se ne stava nel suo rifugio, mezza nuda come le piaceva stare, con la sua musica, a pensare che era successo quello che aveva temuto. La sua solitudine, il trattenere tutti i suoi sfoghi le facevano spesso perdere la testa; ma solitamente il risultato veniva rovesciato sulle pagine del suo diario, mentre quella volta era toccato al povero Zayn.
Da quando era tornata a casa, aveva iniziato a ricevere messaggi da Iris e poi - insistentemente - da Grace, che poi si sono trasformati in messaggi vocali, poi in chiamate; fu allora che Lolo decise di spegnere il telefono, dopo la quarta telefonata.
E così se ne stava lì da sola, immersa in una noia mortale.
Ad un certo punto però bussarono alla sua porta.
Lei sospirò, non essendo dell'umore adatto per parlare con sua madre. «Entra, mamma» rispose.
La porta si aprì ma ad entrare non fu sua madre.
«Zayn!» scattò, mettendosi dritta, e cercò subito qualcosa con cui coprirsi.
Zayn si coprì gli occhi con la mano, fingendosi disinteressato. «Oh, fa' pure»
Lolo afferrò la canottiera sul comodino, se la mise e fece la stessa cosa con gli shorts. Si mise seduta più decentemente e si rivolse a lui. «Puoi sederti»
Lui si scoprì gli occhi facendo l'indifferente e andò a sedersi sul letto. Entrambi evitavano di guardarsi negli occhi.
«Mi ha fatto entrare tua madre» disse lui, come se avesse dovuto giustificarsi.
Lei annuì. «Sì, lo immaginavo»
Seguirono alcuni secondi di silenzio, che poi diventarono minuti imbarazzanti. E ad un certo punto entrambi si voltarono l'uno verso l'altro per parlarsi ma si interruppero per dare spazio all'altro.
«Va' tu» disse Lolo e Zayn si giustificò di nuovo.
«Sono venuto perché Grace mi ha chiamato, era preoccupata, diceva che non rispondevi al telefono» disse ma Lolo lo bloccò.
«Smettila di giustificarti»
«Ma è così»
«Ah, quindi sei venuto solo perché te l'ha chiesto Grace? Beh, come vedi, sto bene, allora puoi andartene» rispose, tornando quasi scontrosa.
Zayn era nervoso e aveva paura di dire qualcosa di sbagliato; perciò si alzò. «Hai ragione, le dirò che stai bene, che sei stronza e che non ti va di condividere l'aria con un altro essere umano»
Lei sospirò. «Zayn, aspetta...»
«Cosa? Cosa dovrei aspettare?» chiese lui nervoso. «Non riesco a parlarti, non so cosa ti sia preso oggi, so solo che mi tratti come se non valessi nulla. Ma se per poter parlare con te devo essere aggressivo, dillo pure, mi viene tanto bene quando fai così»
Lei si alzò in piedi e gli afferrò i polsi, attirandoli a sé. «Ti prego, mi faccio abbastanza schifo da sola oggi, non ricordarmelo anche tu» sussurrò, guardandolo negli occhi.
Lui sospirò. «Che ti prende?»
«Non lo so» disse lei. «So soltanto che ho voglia di prendere e lanciare tutto quello che ho intorno, di mandare a fanculo chiunque mi si presenti davanti. Mi sento così intrattabile e mi sto odiando per questo»
«Ma perché?»
«Non lo so!» insistette. «Non lo so. Ma non è la prima volta che mi capita. Sono tutte le emozioni soffocate, mi sta scoppiando la testa»
«Lolo, calmati» la prese per le spalle e si piegò a guardarla negli occhi. «hey... basta»
«Sto soffrendo, Zayn» sussurrò e lui sentì il suo cuore ridursi.
«Perché?»
«Lo sai» gli ricordò.
Lui sospirò. «Ti prometto che sarà l'estate più bella della tua vita»
«Non lo sarà perché non ci sarai tu»
Zayn, allora, sorrise e non riuscì a trattenersi. «Ti chiamerò ogni giorno, ci sentiremo tutte le mattine e poi la sera tu mi chiamerai e mi racconterai le tue giornate»
Lei fece un piccolo sorriso. «Ma non sarà lo stesso» disse lei. «mi mancherai»
Zayn le mise una mano sul viso, accarezzandola con il pollice. «Faremo in modo che sia speciale comunque»
Lolo sorrise; lo prese per mano e si sedettero di nuovo su letto.
«Allora» Zayn, sorrise e si appoggiò su una mano, «raccontami, dove andrai a stare?»
«Mamma dice che è un piccolo resort, praticamente un piccolo villaggio. Ci sono delle mini-case vicine tra loro, l'area è chiusa da delle "mura", per così dire. Essendo chiuso e piccolo, non ci sono auto o motori, solo golf kart; la maggior parte dell'area è ricoperta da prati, ho visto le foto ed è bellissimo. Ci sono due piscine, una distante dall'altra, e ci sono anche dei locali come bar, una discoteca e altri due che non so. Non c'è asfalto, solo strade di mattonelle. È praticamente una minuscola città dentro la città»
Zayn la ascoltava e sorrideva, forse non se ne era nemmeno accorto. «Sembra un bel posto»
«Sì che lo è» rispose lei, «è dello zio di Grace»
«Oh» annuì lui. «lo conosci?»
Lei strinse le labbra, scuotendo la testa. «A dir la verità no, ma a quanto pare era presente anche lui alla festa di fidanzamento della madre di Grace. Ma con tutta quella gente era impossibile presentarsi a tutti»
Lolo distolse lo sguardo da lui e sospirò. «Scusami per oggi»
Zayn le sorrise. «Non fa niente»
«No, non 'fa niente', sono una stronza»
Lui fece una smorfia. «Sì, è vero» disse e si misero a ridere.
«Hai da fare stasera?» gli chiese lei.
«Sì, i ragazzi hanno organizzato un'uscita»
«Ah, niente allora»
«Perché?»
«Volevo chiederti di rimanere qui a cena; i miei escono con amici e io avevo intenzione di godermi la casa libera. E casa libera significa che posso bere birra senza occhiatacce dei miei»
Zayn la guardò sorpreso. «Wow, hai imparato a bere»
Lei fece spallucce. «La birra mi piace, ma di solito non esagero. Però stasera posso bere qualcosa in più»
Lui ridacchiò. «Va bene, resto»
«Ma non devi andare con i ragazzi?» gli chiese lei e lui fece spallucce.
«Ho detto che hanno organizzato una serata, non che debba andarci per forza» rispose lui e lei sorrise.
«Non voglio forzarti... ma grazie»
Anche lui le sorrise. «Mi piacerà passare questa serata con te... ma i tuoi non si accorgeranno che mancheranno delle bottiglie?»
«L'altra volta erano in offerta e mio padre ha fatto la scorta; in cantina ci sono quattro cassette, quindi non si accorgeranno che mancano alcune bottiglie» spiegò lei. «Poi sono molto distratti e non penserebbero mai che io possa prenderla»
Zayn la guardò negli occhi. «Uh, sei malefica»
«Smettila!» disse lei, dandogli uno spintone.
Zayn in quel momento sentì di nuovo la solita Lolo che per alcune ore gli era mancata.
Lolo sentì dei passi in corridoio. «Credo che sia mia madre»
E fu così, la signora Adams entrò nella stanza della figlia scusandosi. «Non volevo interrompervi, ma, Lolo, volevo dirti che abbiamo cambiato programma, ceniamo tutti qui stasera»
Lolo sbuffò. «Non ci credo! Ma dai!»
«Che c'è?» chiese la madre.
«Avevo appena invitato Zayn»
«Oh, ma può restare lo stesso»
«No, no, non voglio restare neanch'io» disse Lolo.
«Ma pensavo che Julie e Tom ti piacessero»
«Ed è così, è Sarah che non mi piace» disse riferendosi alla figlia della coppia; si voltò verso Zayn per spiegargli. «Questa Sarah ha tredici anni, è la loro figlia ed è odiosa: si crede Miss Universo e l'ultima volta che ho dovuto subire una serata insieme a lei mi ha chiesto di accompagnarla fuori per fumare di nascosto e ho aspirato tutto il suo schifoso fumo passivo»
Meredith Adams scuoteva la testa chiedendosi perché sua figlia fosse così intollerante ai suoi coetanei, mentre Zayn Malik rideva perché... perché... boh, perché quando Lolo reagiva in quel modo lo faceva ridere; era come se lui ritrovasse qualcosa di familiare nei suoi atteggiamenti, qualcosa che lo facesse sentire più leggero.
«Quindi no, noi non rimaniamo» concluse lei infine.
«Non si preoccupi, signora Adams, grazie per l'invito. Se per lei va bene, mi piacerebbe che Lolo venisse a casa mia stasera» disse Zayn alla signora e Lolo lo guardò sorpresa, mentre Meredith pensava a quanto fosse gentile.
«Ma certo, Zayn, sarò felice di non avere tra i piedi questa rompiscatole» rispose la signora e Lolo fu scioccata dalla confidenza tra i due.
«La capisco perfettamente» rispose lui e Lolo si intromise.
«Okay, ma ricordatevi che sono ancora qui!»
Zayn e Meredith risero.
«Va bene, io tolgo il disturbo» disse la signora, dirigendosi fuori dalla porta, ma alla fine si fermò per aggiungere un'ultima cosa. «Non c'è bisogno di bere di nascosto, l'importante è che non guidiate ubriachi»
Lolo e Zayn si guardarono timidi, mentre Meredith uscì ridacchiando e pensò che quei due insieme le piacevano davvero.

Lollipops. | z.m.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora