Chapter twenty two: Friday night.

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Quel giorno Lolo Adams aveva deciso di staccare la spina dal mondo esterno, e aveva cominciato con il saltare la scuola. Era rimasta a casa, a dormire.
Quando si era svegliata, aveva pensato che era proprio il caso che i suoi genitori trascorressero quel weekend fuori città.
Così, con calma, aveva fatto una doccia rinfrescante, si era aggiustata le sopracciglia e si era lavata i capelli.
Il momento che a noi interessa è quando lei se ne stava sul grande divano beige di casa sua, di pomeriggio, in accappatoio, a mangiare un lecca-lecca davanti a uno streaming di Pretty Little Liars. Lo riguardava sempre quando non aveva niente da fare.
Era proprio iniziata la sigla e lei stava già cantando agitando l'indice in aria, quando suonarono il campanello. Lei si lasciò cadere la testa sul cuscino e sbuffò, prima di mettere in pausa il programma e andare ad aprire.
Lei corrugò la fronte. «Zayn?»
Lui la squadrò dalla testa ai piedi. «Da quando si ricevono le persone in accappatoio?»
«Oh, sai, a dir la verità non aspettavo proprio nessuno» osservò lei ironica.
«Lola! Ma che ospitalità è questa?» finse di rimproverarla e lei alzò gli occhi al cielo.
«Ci fosse una volta in cui azzecchi il mio nome» disse voltandosi e raggiungendo il divano.
Lui chiuse la porta. «Come mai non sei venuta a scuola?»
«I miei sono fuori città per tre giorni e io sono un elfo libero» spiegò lei.
«Oh, ti piace Harry Potter?» le chiese sedendosi con lei.
«No, mi è solo venuta in mente questa stronzata» ammise lei ridendo.
Anche lui rise, scuotendo la testa.
«Perciò» disse lui, «sono partiti ieri?»
«Stamattina alle quattro» disse. «Se la spassano a Cape May senza la loro cara figlioletta»
Lui annuiva. «Come biasimarli?»
Lei lo guardò con la fronte aggrottata. «Perché?»
«Sei una rottura di scatole! Poveri genitori, hanno bisogno anche loro di svagarsi» scherzò e lei gli diede uno spintone.
«Ma non importa» disse lei alzandosi. «io andrò a Miami tra due settimane e ci passerò tutta l'estate»
Zayn corrugò la fronte. «Andrai a Miami?»
«Sì, perché?» disse ma non ricevette risposta. «Io vado a vestirmi, aspettami qui»
Rimasto solo a pensare, Zayn si mise a ridere.

«Come mai sei venuto?» gli chiese sedendosi accanto a lui.
Lui fece spallucce. «Non ti ho vista a scuola e ho pensato che sarebbe stato carino venire a romperti le scatole a casa»
«Oh, ma che ragazzo carino che sei» rispose ironicamente lei.
«Lo so.» disse lui. «Comunque, è venerdì oggi»
Lei lo guardava come per invitarlo a continuare. «E...?»
Lui aveva dato la risposta per scontata. «E stasera si esce. Avevo pensato che potevamo uscire»
«Oh, io non vengo» disse lei mettendosi comoda.
Zayn si mise a ridere. «Cosa?»
«Hai sentito bene. Non mi va di uscire, c'è confusione il venerdì sera in giro. E poi Cara sarà felice di non vedermi»
Zayn scosse la testa. «Lei non ci sarà»
«Oh» rispose lei. «ma non importa, mi secca comunque»
Zayn rise. «E non ci sarà nessun altro, e, se non vieni, neanche io»
Lei corrugò la fronte. «Intendevi solo noi due?»
«Intendo solo noi due» la corresse, «l'invito è ancora valido»
Lei ci pensò. «Domani c'è la partita, no?» chiese e lui annuì. «Usciamo domani, dopo la partita»
Lui annuì e si alzò in piedi. «Okay. Allora io vado»
Lei si sollevò e gli afferrò il braccio. «Aspetta!»
Lui la guardò. «Che c'è?»
«Intendevo che stasera puoi rimanere qui a mangiare» propose. «Ordiniamo una pizza e guardiamo un film mentre ci sfondiamo di popcorn, ti va?»
Allora lui sorrise. «Sì, mi va» rispose e tornò a sedersi accanto a lei. «E che facciamo nel frattempo?»
«Ho un tavolo da biliardo nello scantinato» gli disse lei. «sai giocare?»
Lui si grattò la nuca. «Non sono bravissimo»
«Andiamo!» gli diede uno spintone. «Giochi a bowling e non riesci a far entrare una pallina in un buco?»
Lui fece spallucce. «Non ho detto questo»
Lei si alzò, lo prese per un braccio e lo trascinò nel seminterrato. Gli mostrò il tavolo. «È una cazzata» disse, lanciandogli il bastone.
Lui lo afferrò al volo, lo guardò e poi le chiese. «Regole?»
Lei si appoggiò al tavolo e mise le mani ai fianchi. «Le palline sono numerate, dall'1 al 9. In ordine devi imbucarle. Non far entrare la pallina bianca in buca, perdi punti. Li perdi anche se imbuchi qualsiasi pallina senza aver imbucato anche quella di turno. Chiaro?»
Zayn si era un po' perso nel suo discorso, ma non voleva ammettere di essersi distratto. Ma io lo so, e vi dirò anche il motivo: gli piacevano i pantaloncini di Lolo.
I pantaloncini... certo.
«Ho capito» disse, annuendo. «Sembra facile»
«Inizi tu» gli disse lei e lui continuò ad annuire, domandandosi cosa cazzo dovesse fare.
Faceva dondolare il bastone e sperò che  lei pensasse che fosse opportuno fargli vedere come si iniziasse.
Lei però era troppo intelligente per farsi prendere in giro in quel modo e si mise a ridere. «Sei uno scemo» gli disse, andandogli vicino.
Gli fece vedere come prendere il bastone. «Devi prenderlo così, poi ti pieghi e prendi la mira» gli spiegò e gli restituì il bastone.
Lui la imitò ma non riusciva a tirare, la tensione lo faceva tremare.
«Hai detto che ci riuscivi» rise lei. «Va bene, ti aiuto»
Gli andò vicino, mise le braccia sulle sue per sistemare la posizione, affiancando il viso al suo. «Devi chiudere un occhio per prendere la mira migliore» sussurrò lei.
Lui si voltò verso di lei, con un sorrisetto sulle labbra. «Sembra la scena di un film» osservò, anche lui sottovoce. «Ma perché sussurriamo?»
Lei ridacchiò. «Perché così è più bello» sussurrò poi.
«Ah, è vero. Ecco perché nei film fanno sempre così» rispose lui.
Lei abbassò lo sguardo quanto bastava per accorgersi che i loro visi erano troppo vicini. E sorrise. «A questo punto» sussurrò. «ci si bacia, no?»
Anche lui sorrise. «Gli attori fanno così»
«Ma noi non siamo attori, Zayn» dichiarò lei. «noi siamo i protagonisti.»
«Ma come? Pensavo che tutti noi fossimo attori» osservò, «e che la vita fosse tutta un film» osservò lui.
«No. Possiamo essere attori in qualunque momento, con chiunque, ma non in momenti come questi. Ci sono momenti, ci sono persone con cui non puoi fingere. La vita è una storia, non un film: e le storie si vivono, i film... nei film si recita e basta»
In quel momento, ascoltando le sue parole, Zayn non riuscì più a nasconderlo a sé stesso, non voleva recitare nella sua mente la parte dell'amichetto: voleva baciarla.
Lei sorrise, e continuò: «Ma non penso che sia il caso di baciarsi.»
Zayn, nonostante i suoi desideri, era della sua stessa opinione. Allora spinse la bocca contro di lei e le morse il naso.
Lei sussultò. «Ahi!» disse e scoppiò a ridere. «Sei scemo!»
Lui si mise a ridere e fece un tiro: la pallina non entrò in buca, ma ci andò vicino. «Cazzo!»
Lolo rise. «Grazie, Zayn, mi hai facilitato il tiro» gli disse prendendo il bastone.
Si mise in posizione e prese la mira, mentre Zayn si avvicinava a lei. Poco prima che lei si preparasse per tirare, lui mise la bocca sulla sua nuca.
Lolo quasi sussultò; nel giro di due secondi il suo corpo fu pervaso da brividi e il suo respiro iniziava a farsi irregolare.
La povera Lolo non era abituata ad essere toccata, nemmeno ad essere presa per mano, figuratevi in quel modo.
Si chiese perché lo stesse facendo e in quel momento pensò a quando lui le disse di essere attratto da lei.
"Gliene parlo?", si chiedeva, "forse diceva la verità? Forse è per questo che fa così?", pensava; poi però ci pensava meglio. "No, era ubriaco, sparava cazzate. E questo per lui è solo un gioco".
Così trovò la forza per dirgli di allontanarsi. «Togliti, su, fammi giocare» mormorò, cercando di non essere troppo scorbutica.
Allora lui lo fece, si allontanò, ma continuò a guardarla, con la fronte aggrottata.
Lei tirò e imbucò la pallina, ma in quel momento si dimenticò persino di sorridere.
"È pazza", pensò lui.
«Scusami» le disse.
«Per cosa?» lei finse di non capirlo e Zayn era troppo confuso per accorgersene.
«Per aver...» "Cosa, Zayn?" «per aver cercato di distrarti»
Lei forzò un sorriso. «Non fa niente» disse e fece il secondo tiro, ma non riuscì ad imbucare la pallina. «Tieni, tira tu, io ordino la pizza per più tardi» gli disse porgendogli il bastone.
Così, mentre Zayn cercava di fare un tiro decente, lei scaricò la tensione sulla tastiera dello schermo del suo cellulare e ordinò la pizza.

Lollipops. | z.m.Where stories live. Discover now